Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 18 ottobre 2011

Nang Nak.

C'era una volta una giovane coppia, i due erano fidanzati fin da giovani e si sposarono in giovane eta'. Il marito si chiamava Mak, mentre la moglie si chiamava Nak. Essi vissero insieme felici fino a che un giorno Mak fu chiamato a fare il servizio militare e dovette assentarsi per un anno, andando nella capitale. Egli dovette lasciare la moglie da sola, in lacrime e impaurita mentre stava aspettando un bambino. Mak disse addio alla moglie e le raccomando' di prendersi cura del bambino nato. Nak annui' con la testa e continuo' a piangere per tutto il tempo, Mak cerco' di consolarla e parti' col cuore pesante.
Da quel giorno Nak aspetto' il ritorno del marito giorno dopo giorno finche' passarono i mesi ma non ci fu nessun segno del suo ritorno. 
Al momento di partorire il bambino Nak stette male, soffri' di forti dolori e mori' durante il travaglio insieme al bambino. In Thailandia questo tipo di morte e' chiamata "Tai Tang Klom" e le donne che muoino in questo modo diventano un fantasma molto feroce. Gli abitanti del villaggio celebrarono una cerimonia funebre per lei e seppellirono il suo corpo vicino a due alberi di hopea nel cimitero del tempio. Mak non fu informato della morte della cara moglie.
Fortemente attaccata al marito il fantasma di Nak rifiuto' di andare da qualsiasi parte, aspetto' il suo ritorno nella loro casa.
Subito dopo la morte di Nak chiunque caminasse di notte vicino alla casa poteva sentire le ninne nanne cantate da Nak da lunga distanza o vedere il fantasma che teneva in braccio il bambino. Al tempo stesso nessuno aveva il coraggio di andare vicino alla sua tomba. Un orrore macabro impauriva la popolazione quando era vicino a quel luogo, specie quando gruppi di cani ululavano in coro. Alcune persone che si erano avventurate per sfida e l'avevano incontrata faccia a faccia erano state male, avevano perso tutti i capelli e avuto alte febbri. La notizia del terribile spirito si diffuse in un baleno. Le persone erano cosi' tanto terrorizzate che solo a sentirne il nome tremavano dal terrore e i loro capelli si alzavano dallo spavento.
Una volta ci fu un esorcista che voleva fabbricare un nam man prai, filtro d'amore, dal suo corpo. Il nam man prai si ottiene dal mento di un corpo umano, l'esorcista penso' che se poteva ottenere la pozione dal corpo di una donna, morta in stato interessante, sarebbe stata ancora piu' potente. Cosi' celebro' una cerimonia e recito' parole magiche per far si che il corpo di lei si sedesse e lui con una candela ne potesse bruciare il mento. Sfortunatamente le parole magiche furono troppo deboli per far diminuire il potere dello spirito e l'esorcista dovette fuggire per salvarsi la vita altrimenti sarebbe morto strangolato sul posto.
L'essere stata disturbata rese lo spirito di Nak ancora piu' feroce, da quel giorno gli abitanti del villaggio vissero sempre di piu' nella paura e nel terrore. Per liberarsi dello spirito di Nang Nak gli abitanti del villaggio decisero di cercare un esorcista che potesse sopprimerla, se qualcuno pensava di poter aver successo in questo e se fosse riuscito ne avrebbe ricevuto una forte ricompensa, diversi provarono ma inutilmente.
Poi arrivo' il giorno in cui Mak fini' il servizio militare, felice corse a casa per vedere la cara moglie e il bambino. Al tramonto raggiunse la casa, moglie e figlio lo aspettavano. Fu contento di riunirsi a loro, li abbraccio', sua moglie gli preparo' la cena. Mak era il piu' felice degli uomini dato che poteva finalmente vivere con la sua famiglia. Visse con loro qualche giorno senza notare niente di inusuale. Era solo un po' sorpreso perche' la moglie raramente usciva e le poche volte che lo faceva non le permetteva di accompagnarla.
A dispetto dei grandi sforzi fatti da Nang Nak per tenere il marito lontano dalla verita' non pote' inpedirgli di arrivare a conoscere cio' che le era accaduto. Quiando Mak andava a lavorare al villaggio incontrava molti dei suoi amici che andavano a salutarlo. All'improvviso uno di questi amici espresse le sue condoglianze per la perdita della moglie del bambino. Mak fu profondamente perplesso nell'ascoltarlo e insistette sul fatto che egli viveva con la moglie e il figlio felicemente. Il suo amico cerco' di convincerlo che tutti al villaggio sapevano di questo e che lui stesso aveva aiutato a seppellire i corpi con le proprie mani.
Stancatosi per aver tentato di convincere Mak lo sfiduciato amico gli ricordo' di controllare un antico ma ben conosciuto detto e cioe' che un fantasma non sorride e non batte le ciglia ma sopratutto che un fantasma non ha un'immagine che si rifette nello specchio. L'amico disse a Mak di controllare e gli auguro' buona fortuna.
Tornando a casa Mak penso' alle parole dell'amico per tutto il tempo e gli sembrava impossibile quanto l'altro asseriva dato che lui poteva toccare il corpo della moglie d'altra parte si domandava quale ragione potesse avere l'amico per mentire e non ne trovava nessuna.
Per conoscere la verita' comincio' ad osservare i movimenti della moglie piu' da vicino.
Arrivato a casa sua moglie era occupata a preparare il cibo nella cucina. Egli scherzo' con lei e tento' di strapparle un sorriso ma la moglie non condivise il suo umore. Egli sbircio' allora i suoi occhi e fu sorpreso nel vedere che le ciglia della moglie non sbattevano. Cominciava ad avere qualche dubbio sullo stato di sua moglie ma si consolo' pensando che era una coincidenza. Per avere altre prove cerco' uno specchio ma non ne trovo' nessuno.
Usci e ritorno' repentinamente perche' aveva dimenticato qualcosa e in quel momento successe. Fece appena un passo in cucina e vide Nak pestare nam prik, una salsa di pasta di pesce e peperoncino mangiata con vegetali e pesce, inaspettatamente il lime usato come ingrediente cadde al suolo, occorre ricordare che le tipiche case thai del periodo erano su palafitte. Immediatamente Nak allungo' il braccio attraverso le assi del pavimento della loro elevata casa in legno per prendere il frutto caduto sul terreno.
Mak fu costernato nel vedere la scena scioccante che rischiava di farlo diventare matto. tremante di paura non poteva immaginare come poteva vivere tutta una vita con una moglie morta che si era trasformata in un fantasma. Nella tarda notte Mak era ancora sbalordito dall'orribile scena che aveva visto quel pomeriggio. rimase sveglio tutta la notte a pensare come poteva scappare da una moglie fantasma.
Nak noto' lo strano modo di comportarsi del marito e penso' che probabilmente lui aveva capito tutto, sapeva che era morta e si preparava a scappare lontano da lei, cosi' non gli permise di stare lontano dalla sua vista. Per cercare di scappare dal fantasma della moglie Mak disse che sarebbe uscito fuori per urinare ma Mak lo volle accompagnare.
Per convincere la sua sospettosa moglie Mak le disse di legarlo con una corda alla vita cosi' sarebbe stata capace di sentire i suoi movimenti. Immediatamente la moglie acconsenti' a questa idea. Mak cammino' diritto alla giara dell'acqua sottostante e rilascio' l'acqua dal buco che egli aveva chiuso durante il giorno. L'acqua cadendo produsse un rumore simile a quello dell'urina contro il pavimento. Mak poi si tolse la corda dalla vita, lego' con questa la giara dell'acqua e corse lontano dalla casa il piu' in fretta possibile
Lungo tempo dopo l'uscita del marito Nak chiamo' il suo nome, quando non ricevette risposta Nak, allora tiro' la corda che risulto' ancora legata ma qualcosa  non la convinceva e lei usci' perr vedere cio' che Mak stava facendo ma l'unica cosa che pote' vedere era che il marito era sparito. L'amareggiato e furioso fantasma corse per inseguire il marito che aveva trovato rifugio nell'edificio consacrato delle assemblee in mezzo a monaci buddhisti che stavano salmodiando.
Siccome era un edificio consacrato, demoni e fantasmi non potevano entrare nell'area, L'infelice Nak si mise a piangere per Mak e promise che non avrebbe fatto del male va nessuno se lui fosse tornato a vivere con lei. Mak rifiuto' la supplica e le chiese di lasciarlo solo dato che ora loro vivevano in mondi separati. Lui avrebbe ottenuto meriti per lo spirito di lei cosi' che lei sarebbe rinata e non si sarebbe preoccupata per lui.
Incapace di convincere il marito ad andare con lei Nak si trasformo' in un orribile fantasma con una lunga coda e comincio' a minacciare di morte chiunque ponesse ostacoli fra lei e il suo amore. Per calmare lo spirito l'abate disse a Nak di accettare la verita' e cioe' che lei era morta che non poteva piu' vivere nel mondo degli umani, doveva cessare la profanazione, la morte era un evento naturale a cui sono soggette tutte le creature sulla terra.
Il fantasma furioso rispose all'abate di non interferire con i suoi affari personali e lo avverti' di occuparsi solo dei suoi doveri religiosi. Mak tuttavia non voleva che i monaci avessero problemi a causa sua cosi' corse via dall'assemblea consacrata e corse a ripararsi fra i cespugli di una pianta che si diceva inaccessibile ai fantasmi. Incapace di avvicinarsi al marito Nak poteva solo piangere per lui e aspettare che un giorno o l'altro venisse fuori.
Da allora ogni notte Nang Nak comincio' a spaventare la popolazione del villaggio, i poveri abitanti vivevano nel terrore, nessuno riusciva a sopprimerla, anche il piu' esperto esorcista doveva stare lontano se teneva alla propria vita.
Qualche tempo dopo arrivo' un giovane novizio buddhista che si offri' volontario per vedere di dare riposo al tormentato spirito. Dopo aver celebrato una cerimonia pose lo spirito di Nak in vaso di terra che pose poi sul fondo di un fiume. Sull'intero villaggio scese la pace. Alcune fonti dicono che fu il venerabile Somdej Phra Puttajran di Thonburi a sconfiggere lo spirito. Comunque sia lo spirito di Nak da quel momento trovo' il suo riposo, da allora persone da vicino e da lontano vanno a cercare il suo aiuto spirituale e chiedono al suo spirito di aiutarli nei problemi quotidiani.


 

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