Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 25 giugno 2012

Sri Praj (1653? - 1683 o 1688?, Poeta. Ayutthaya).

"Perche' fanciulla, cio' che porti dovrebbe scomparire?
Perche', con le tue stesse mani, coprire i tuoi bei fiori?
A vederle cosi', celarti il petto, si piange per la brama:
Continua a sorridere, lasciami ammirare i tuoi seni!
Non alzare cosi' le belle ciglia, mi rattristi:
Sembri una cacciatrice appostata a far preda.
Devi scoccare la freccia? Colpiscimi il cuore, o amata:
Soffriro' assai meno che a vederti evitarmi.
Mi dici che il mare e' un rivo? Ti credo:
Mi dici che la piana e' un monte? D'accordo.
Che queste cozze sono coralli? Hai ragione.
Questo granchio e' conchiglia, banana un cetriolo? Ti seguo.
Oh! Oh! ma dimmi piccola, che cos'e' dunque?
Mio fiore di loto, c'e' forse la qualcosa di straordinario?
Sono noci di cocco o zucche che nascondi cosi'?
Esito... Sono i tuoi seni sodi che germogliano sul tuo petto?
Sri Praj - Quartine improvvisate.

In accordo con le cronache storiche la corte di Ayutthaya divenne nel periodo di re Narai il Grande (R. 1656-1688)il centro di convegno di poeti che qui componevano i loro lavori. Re Narai scrisse anche un lavoro poetico sulla storia della letteratura thai ed era felice di leggere i lavori letterari prodotti dai poeti della sua corte come Phra Maharajkru, Phra Horuthibodi e Sri Praj.
Si presume che il poeta sia nato nel 1653 o tre anni prima che re Narai ascendesse al trono. Sri Praj non fu il suo vero nome ma un titolo reale che gli fu dato dal re. Il vero nome non e' menzionato in nessuna cronaca. Fu figlio di Phra Horathibodi che scrisse il primo libro per lo studio della lingua thai intitolato Chindamani. Il libro fu scritto per ordine reale allo scopo di controbilanciare l'influenza culturale francese.
Sotto l'influenza dell'abilita' poetica del padre Sri Praj mostro' fin da fanciullo le doti necessarie per seguire le orme del genitore. Una notte il re compose un bellissimo poema ma non pote' completarlo perche fu interrotto da un lavoro urgente. Diede cosi' istruzioni a Phra Horathibodi di finire le rimanenti due linee e di andare da lui il giorno dopo.
Phra Horathibodi fece del suo meglio per completare il bel poema, ma ogni volta che si mettava all'opera non gli veniva l'idea giusta, cosi' alla fine lascio' perdere e ando' a far colazione. Quando torno' al lavoro vide che le due righe che mancavano erano gia' state scritte. Ne fu sorpreso, le linee che chiudevano il poema erano bellissime, cosi' cerco' informazioni su chi avesse fatto quel lavoro.
La verita' era che suo figlio Sri Praj aveva degnamente completato il capolavoro, il padre ne ammiro' l'intelligenza e penso' che questi avrebbe avuto un brillante futuro. Quando Phra Horathibodi consegno' il poema il re ne rimase entusiasta, ma capi' subito che era molto difficile che le due linee potessero esser state scritte da un uomo anziano come Phra Horathibodi, cosi' chiese la verita'. Appena conosciuto il vero il re penso' che il giovane figlio di Phra Horathibodi doveva avere una storia segreta con le dame della corte interna per essere arrivato vicino al poema. Chiese a Phra Horathibodi l'eta' del ragazzo e rimase molto sorpreso quando seppe che questi aveva solo nove anni. Il re si interesso' dell'istruzione di Sri Praj e in seguito diede al giovane un lavoro a corte.
Sebbene Phra Horathibodi fosse molto orgoglioso del brillante futuro del figlio era preoccupato che in futuro Sri Praj potesse causare problemi al re o a gli altri ufficiali anziani dato che il figlio poteva diventare troppo orgoglioso della sua intelligenza e diventare un uomo arrogante. Una volta che Sri Praj commise un grave errore, il padre prego' il re di perdonarlo e di commutare la pena di morte in un semplice biasimo. Il re acconsenti' alla richiesta e comincio' a trattare Sri Praj come proprio figlio. Dopo che il poeta presto servizio a palazzo per qualche tempo il re gli diede il titolo di Sri Praj come ricompensa per i suoi eccellenti contributi poetici.
Entro poco tempo la reputazione di Sri Praj divenne cosi' grande che si diffuse per tutto il paese. Essendo un bel giovane e un uomo brillante il poeta non poteva stare lontano da storie d'amore. Nella corte interna c'erano molte donne che servivano la famiglia reale e alcune di queste erano attratte da Sri Praj. Avendo la fiducia e la benevolenza del re il poeta poteva entrare a palazzo ogni volta che voleva, ebbe cosi' la possibilita' di vedere la sovrintendente le concubine del re, una donna chiamata Tao Srichulalak.
Tao Srichulalak era una bellissima donna, molto amata dal re. Sri Praj l'adocchio' e sebbene sapesse che la pena per chi avesse qualsiasi relazione con una qualunque delle concubine del re era la morte compose un poema per lei senza sapere la donna aveva una relazione segreta con il fratello piu' giovane del re. Piu' tardi Tao Srichulalak rimase in stato interessante. Il re si arrabbio' con lei e ordino' che fosse condannata a morte come esigeva la legge di palazzo.
Sebbene Sri Praj non avesse avuto nessun rapporto con lei, egli aveva mostrato un modo a di fare poco scorretto verso la concubina reale avendo scritto un poema corteggiandola. Il suo modo di fare violava la legge palatina che impediva tali violazioni e condannava a morte il colpevole. Sri Praj non subi' questa condanna per la promessa che il re aveva promesso al padre del giovane, non pote' pero fuggire una punizione piu' leggera. Fu bandito da Ayutthaya e esiliato nella citta' di Nakhon si Thammarat, dove il suo genio poetico fu molto apprezzato dato che anche il governatore della citta' si dilettava di poesia e fu in grado di apprezzare l'intelligenza del giovane poeta. Sfortunatamente Sri Praj ricambio' le gentilezze di questi con una storia d'amore vissuta con una moglie minore del governatore. Questi che era una persona molto gelosa ordino' che Sri Praj fosse condannato a morte. Le proteste del poeta per una pena cosi' grave, non furono ascoltate dal governatore. Prima di morire Sri Praj chiese il permesso di scrivere un ultimo poema in cui fra l'altro diceva:
Possa la terra essermi testimone.
Sono uno di quelli che hanno avuto una lezione.
Se ho commesso un grave sbaglio e tu ordini la mia esecuzione, acconsento.
Ma non ho commesso un grave errore, cosi' tu mi uccidi.
Anche tu meriti di morire ucciso dalla stessa spada.
Al tempo dell'esecuzione Sri Praj aveva circa 30 o 35 anni. La notizia dell'esecuzione fu data al re che nel frattempo aveva chiesto il ritorno di Sri Praj a corte, avendo bisogno dei suoi servizi. Il re si arrabbio' moltissimo col governatore che aveva agito senza chiedere la sua autorizzazione. Il re stesso aveva sempre rispettato tanto il poeta che mai gli aveva inflitto la pena capitale.
Quando il re seppe dell'ultimo poema di Sri Praj ordino' che il governatore fosse condannato a morte e punito con la stessa spada come aveva chiesto Sri Praj prima della sua morte.
In Nakhon Si Thammarat c'e' lo stagno Sa Lang Dap. In base alla storia questo e' lo stagno dove il boia lavo' la spada dopo aver ucciso Sri Praj. Lo stagno si trova dietro la Stree Kalyani Si Thammarat School.


Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...