Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 20 ottobre 2012

Prasat Hin Phimai.

Vedi anche:
● Album fotograficoPrasat Hin Phimai di Tiziano Matteucci.



Si trova al centro della citta' di Phimai ed e' una delle piu' grandi strutture Khmer in Isan, costruito in un qualche periodo fra la fine dell'XI secolo e gli inizi del XII, predatando nella parte centrale Angkor Wat di un centinaio d'anni. E' stato costruito nel periodo d'oro dell'impero khmer. Iniziato da Jayavarman V (968-1001) fu portato a termine in un primo momento da Suriyavarman I (1002-1049), l'ultimo grande sovrano khmer, Jayavarman VII (1118-1220), fu un fervente buddhista e costrui' in scala piu' grande mai conosciuta in precedenza nell'impero. Rimodello' templi in precenza dedicati a divinita' induiste in modo che possero servire le divinita' del Buddhismo Mahayana, fra questi il tempio di Phimai.
I monumenti del luogo sono stati completamente ristrutturati dal Dipartimento di Belle Arti ed e' oggi uno dei piu' completi monumenti khmer in Thailandia. 
Phimai si trovava alla fine della strada reale, la maggiore arteria dell'impero khmer che, lunga 224 km, partiva da Angkor in Cambogia la capitale. Posto sulle rive del fiume Muk, a 60 km. da Korat, il tempio di Prasat Hin Phimai testimonia lo splendore di una delle piu' grandi civilta' asiatiche. Questa era una volta la zona dove viveva il vicere', un centro importante di un impero che ha dominato questa parte del Sudest asiatico per 600 anni. fino alla sconfitta finale nel 1431. 
Questo santuario era contenuto in una piccola area rettangolare che una volta ospitava una citta' ed era circondato dai quattro lati dal fiume Mun, con due canali naturali e uno costruito dall'uomo. Il complesso era circondato da mura che contenevano un vasto piazzale contenente quattro stagni. Seguivano le mura interne che racchiudevano il prang entrale dove si trovava l'immagine principale di Buddha. Questo prang a forma di cono rappresenta la struttura principale di tutti i templi khmer. L'entrata principale al tempio e' un ponte naga, esso rapprenta la transizione fra il mondeo temporale e la dimora degli dei. Il ponte porta al bellissimo gopura a sud, l'entrata principale all'area esterna recintata. Questa ha un'area di 4 ettari. Vicino allo stagno a sud, dove si trovano le mura in rovina, e' possibile vedere una chiara visione dell'interno, In questa parte si trova la Porta della Vittoria, Pratu Chai, che guarda Angkor. Poco prima della porta si trova un edificio che probabilmente serviva a far riposare pellegrini importanti. Una strada rialzata divide gli stagni, oggi asciutti e passa da un paio di padiglioni costruiti da Jayavarman VII come area di riposo per la famiglia reale, continuando porta al gopura interno a sud, la cui entrata e' dominata da un lintello che ha nel centro un gigante che trattiene in alto un paio di elefanti, che si trova sopra la testa del demone giardiano Kala. 
Nel cortile centrale e' il prang, una volta conteneva la statua di Jayavarman VII, questa era una delle tante statue che Jayavarman VII poneva nelle citta' piu' importanti ai confini dell'impero. Queste statue sono importanti perche' rappresentano le prime opere nel Sudest asiatico a rappresentare un essere umano. Di queste statue ne rimangono solo quattro, una di queste si trava al Museo Nazionale di Bangkok. Al centro del prang Brahmathat, di fronte al santuario principale e' la copia di una di queste statue, una scultura di re Jayavarman VII, a gambe incrociate, simile a un Buddha. 
Sopra e attorno agli edifici del recinto centrale si trova un tesoro di lintelli e pedimenti squisitamente scolpiti che rappresentano la mitologia khmer. Queste sculture trattano fra l'altro la storia del Ramayana, su un lintello truppe costruiscono un ponte sul mare per raggiungere la mitica Lanka, altri mostrano Rama, le battaglie, gli dei che benedicono l'eroe. 
Il santuario centrale e' la parte che predata la costruzione di Angkor Wat, e' a pianta cruciforme e nonostante le piccole dimensione da una forte impressione di maesta'. La sua porta d'entrata e' una delle cinque e tutte portano scolpiti serpenti naga a cinque teste. Mentre le sculture all'esterno rappresentavano il Ramayana le sculture sui lintelli interni rappresentano la vita di Buddha e divinita' tantriche. La stanza centrale che una volta conteneva la statua principale di Buddha si solleva in un cono ed e' ricoperto da una pietra a bulbo di loto. Questa parte centrale e' alta un po' piu' di 18 metri, e' costruita in arenaria bianca, le torri, piu' piccole ai due lati, sono una in laterite, l'altra in arenaria rosa. La combinazione dei due colori e' squisita, specie alla lcue del primo mattino o del tardo pomeriggio. 
I re khmer asserivano la loro autorita' reale costruendo le piu' grandi delle strutture e la mitologia khmer si trovava non solo nelle sculture ma nell'intero disegno del tempio. La meticolosa costruzione dei templi khmer rifletteva le loro credenze cosmologiche. Phimai e' quindi una rappresentazione ideale dell'universo Montagne e ocenai concentrici citrcondavano un singolo continente nel cui centro si elevava il monte Meru, rappresentato dal prang, la casa degli dei. Tutti gli altri elementi fossati, stagni, mura rappresentavano una parte importante di questa rappresentazione. 
Il centro visitatori offre opuscoli che danno una buona descrizione del complesso in inglese, e' aperto dalle 07:30 alle 18:00. Tel. +66 44 471568. 
Il museo nella parte nord della citta' e' una parte importante della visita, ospita altri lintelli scolpiti del monumento e importanti resti da altri templi del nordest.
A meta' novembre si tiene una gran festa per celebrare la storia della citta'. Questa include spettacoli culturali, suoni e luci e gare di barche dalla lunga coda. Una versione minore dello spettacolo di suoni e luci si tiene ogni ultimo sabato del mese da ottobre a aprile.

● Si ringrazia Tiziano Matteucci per la gentile colloborazione,
Blog: Asiablog



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