Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 2 ottobre 2012

Saraswati (Divinita' induismo).

India Society of Worcester.
E’ la dea della conoscienza, della parola, della musica, di tutte le arti creative, dell’insegnamento e della scienza, come tale e' la patrona degli studenti e libri, quaderni, penne e matite le sono offerte dagli studenti all'inizio dell'anno scolastico. La sua immagine appare spesso nei portali delle scuole. E’ la madre dei Veda, dato che si ritiene essi siano una sua ispirazione.e a lei si attribuisce l'invenzione della scrittura e della lingua sanscrita. Saraswati come dea della parola significa l'essenza di una che e' padrona di se stessa. 
E' la divina consorte di Brahma, il signore della creazione, e il deposito della sua intelligenza creativa. 
Saraswati e' il primo fiume a cui fu concesso lo status di dea vedica. Originariamente, dall'Asia Centrale, gli Ariani, che adoravano il fuoco si spostarono in India intorno al 1500 a.C. e si sistemarono lungo le sponde del fiume Saraswati. Il Saraswati scorreva dall'HImalaya all'Oceano Indiano, fu questo fiume a trasformare gli Ariani da nomadi in agricoltori. Egli concesse loro ricchi raccolti e prosperita'. Saggi e poeti meditarono a lungo sulle sue rive fino a che la loro musa divenne una dea, era circa il 600 a.C. Questo fiume e' oggi asciutto, secondo una leggenda reso secco da una maledizione del saggio Utathya.
Essa e' vista come bella ed elegante, dal colore completamente bianco, vestita con un sari bianco e seduta su un loto bianco, che rappresenta la purezza e la luce. Ha quattro braccia, nelle mani porta un libro, un rosario, un vaso d’acqua e un liuto. Normalmente cavalca un cigno o un pavone e suona musica su un strumento a corde chiamato vina, utilizzato specialmente nella musica classica indiana. Altri suoi attributi le frecce, l'arco, la cintura, la conchiglia, la ruota della preghiera, una giara d'acqua e altri oggetti. La sua cavalcatura e' il cigno e qualche volta e' accompagnata da un pavone. Il cigno e' conosciuto per la sua eccezionale caratteristica di separare l'acqua dal latte e questo sta a indicare che uno deve possedere discriminazione per separare il buono dal cattivo. Il loto su cui siede la dea suggerisce la sua trascendenza dal mondo fisico. Essa fluttua sopra le torbide imperfezioni del mondo fisico, senza macchia, pura e bellissima. Sebbene abbia le radici nel fango, in modo simile all'uomo che ha le sue radici nel mondo fisico, il loto e' perfetto in se stesso quando fiorisce e allora trascende il fango. Cosi' la dea ispira le persone a vivere in un modo tale da poter trascendere le loro limitazioni fisiche attraverso un continuo processo creativo. 



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