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Srivijaya fu un potere dominante nella regione del Sudest asiatico fra
l'VIII e il XIII secolo.
Per lungo tempo fu una grande civilta' dimenticata, di cui non si sapeva
niente. Nessun storico avrebbe mai detto che un grande regno unito avrebbe
potuto essere presente nel sud-est asiatico, un'idea simile non era neppure da
prendere in considerazione. Poi si comincio' semplicemente a dubitarne
l'esistenza, eravamo intorno al 1918. Lo storico che svelo' il tutto fu sempre lui,
un francese, quello che per primo parlo' anche di indianizzazione e di tante
altre cose successe da queste parti, lo storico George Coedes della École
française d'Extrême-Orient ne postulo'
l'esistenza. Foto aeree scattate nel 1984 rivelarono i resti di antichi canali,
fossati, stagni, e isole artificiali nel sito Karanganyar a Palembang
suggerirono che la zona era un centro urbano di Srivijaya. Si comincio' a
scavare, a esplorare, furono trovati diversi manufatti come frammenti di
iscrizione, statue buddiste, perline, vasi e ceramiche cinesi. Tutto confermava
che la zona era una volta un insediamento umano molto popolato.
La zona di Chaiya, in provincia di Surat Thani, era già abitata in epoca preistorica da
tribu' semang e malesi. Il nome Chaiya può essere derivato da suo originale nome malese
"Cahaya" che significa 'luce', 'brillante'. Tuttavia, alcuni studiosi
ritengono che probabilmente Chai-ya viene da Sri-vi-ja-ya. Fondato nel III secolo, il regno Srivijaya comincio' a dominare la penisola malese e il sud della Thailandia a partire dal 500. La citta' e' stata
una capitale regionale nell'impero Srivijaya del V al XIII secolo. Alcuni
storici thailandesi sostengono che fu la capitale dello stesso Srivijaya
stesso, ma questo è generalmente non accettato, e' innegabile che fu
sicuramente un importante centro. Palembag era il centro principale di questo
regno e si trovava nel sudest di Sumatra.
L'impero si estendeva dalla costa ovest di Kalimantan in Borneo a
Palembag alle coste cambogiane, a Chaiya nel sud della Thailandia che divenne il principale centro della zona
dal V al XII secolo.
Chaiya esisteva prima del regno di
Srivijaya, aveva avuto molti contatti con l'india e c'era una forte
influenza indiana sulla regione. Nel VI e VII secolo Srivijaya non aveva ancora
consolidato il suo potere e l'arte e' influenzata da stretti contatti col nord
e sud India. Inoltre lo stile Dvaravati era penetrato nella regione. Questa
presenza si rivela in diverse immagini che hanno una particolare iconografia e
da Ruote della legge che mai eranono state prodotte sul posto e che si
presumono importate.
Poi a causa dell'espansione del regno di Srivijaya le citta' stato avevano
perso la loro influenza, intorno alla meta' dell'ottavo secolo. Per quanto
riguarda l'VIII e il IX secolo la zona
dell'area di questa citta' conserva ancora
reliquie e architetture di due scuole, cioe' arte di influenza indiana,
principalmente Pala e arte Srivijaya.
A parte l'influenza esercitata dalla capitale gli stili artistici
Amaravati, Pala e Gupta provenienti dall'India ebbero un forte inpatto
sull'architettura che si puo' trovare sulla costa da Surat Thani a Songkhla.
Alcuni dei piu' importanti monumenti del periodo Srivijaya si trovano in Chaiya,
come il Phra Borom Mahathat e Wat Kaew Pagoda. Oggetti artistici di
Srivijaya con forte influenza indiana si possono vedere al Museo Nazionale in
Bangkok, al Museo di Nakhon Si Thammarat e al museo di wat Phra Mahathat in
Chaiya.
L'arte nella citta' arrivo' a un alto punto. Qui furono prodotte alcune delle piu'
fini sculture in pietra del Paese e raggiunse vette eccelse nella lavorazione
del bronzo.
A parte il Buddismo influenze indiane erano presenti anche con la lingua
sanscrita e alcune delle iscrizioni sono in questa lingua, che era popolare in
quel periodo.
Nel IX e X secolo le influenze si spostarono verso il sud del Vietnam e
l'est della Cambogia.
In mezzo a tutti questi stili artistici si puo' cominciare a fare
confusione e con forza si impone la domanda: "Ma cos'e', cosa si deve
intendere veramente col termine arte di Srivijaya?". Il termine, come il termine Lan Na, piuttosto
che riferirsi a tutte le varie influenze artistiche e a tutti gli stili
provenienti da India, Champa (Vietnam) e Java centrale e' un riferimento a
tutta l'arte e l'architettura prodotta nel Sud Thailandia nel periodo che va
dal VII al XIII secolo, in modo simile a quando si dice “arte del Lanna”, per
il nord della Thailandia.
Poco e' rimasto di questo periodo per quello che riguarda l'architettura, e
quel poco che e' rimasto e' stato piu' volte restaurato. Le opere
architettoniche piu' note sono lo stupa Phra Mahathat e Wat Kaew in Chaiya e lo
stupa di Wat Mahathat in Nakhon Si Thammarat, che come lo stupa di Nakhon
Pathom e' ricoperto da uno stupa piu' tardo in stile singalese, un piccolo
stupa in un angolo si dice sia un modello dell'originale. Lo stupa nascosto
data dal XII secolo, poco prima che le popolazione della penisola si
convertissero dal buddismo mahayana al buddismo theravada.
Lo stupa quadrato di Phra Maha That Chaiya si erge su una base rettangolare
ed è costruito esclusivamente in mattoni. La struttura è decorata con delicati
disegni in stucco. Ai quattro angoli della piattaforma rialzata sono chedi
rotondi decrescenti in mattoni in stile singalese, le cui guglie sono decorate
con un quattro facce in stucco di Bodhisattva Avalokitesvara secondo il
Buddismo Mahayana.
La torre principale al centro è un chedi rotondo che serve come il piano
superiore di una camera della reliquia o casa dell'immagine. Motivi con la
faccia di Kirti Mukha, o Kala si possono vedere sopra la camera, sono simili a
quelle che si trovano in Java. I frontoni nord ed est hanno nicchie contenenti Bodhisattva
Avalokitesvara seduti. A sud è Tara, il dio tantrico seduto a gambe incrociate.
Sul frontone occidentale è Metraiya che esegue il gesto di insegnamento. Lo
stupa fu costruito in stile giavanese intorno al IX/X secolo. E' stato
ristrutturato diverse volte. Ristrutturato durante il regno di re Rama V, i
disegni in stucco su determinate nicchie mostrano l'influenza dello stile di
Rattanakosin.
Alcune sculture buddiste, come Buddha Vairocana, Bodhisattva
Avalokiteshvara e Maitreya sono state ritrovate in Chaiya e in Sating Phra, in
provincia di Surat Thani e nella provincia di Sogkhla, nel sud della
Thailandia. Esse rivelano un commistione di influenze artistiche che vanno
dall'indiana, alla giavanese, alla mon, allla khmer ed incorporano iconografie
religiose sia induiste che buddhiste. Queste immagini hanno raggiunto l'altezza
della perfezione.
La scultura del periodo e' caratterizzata da lucentezza e grazia. Mentre la
pietra utilizzata nella scuola Dvaravati non permetteva grandi opere d'arte e
lasciava nello scultore il timore che la materia non risucisse a sosterre se
stessa, qui l'arenaria era perfetta.
In un primo periodo predonominarono le immagini di Shiva, qui era possibile
rappresentarlo senza tante preoccupazioni, quello che contava era sopratutto
l'abilita' dell'artista. Polsi strett, ampie spalle, con le mani che tenevano
vari oggetti i cosidetti attributi del dio. Niente di questo si poteva
realizzare in Dvaravati. Durante il periodo
del buddismo Mahayana il Boddhisatva Avalokitesvara fu per le statue il
soggetto piu' popolare, essi erano in numero superiore persino alle immagini di
Buddha.
Le immagini hanno sempre espressioni non pesanti ma tranquille con
sopracciglie curvate gentilmente, labbra finemente scolpite, guance piene. La
maggior parte di queste statue mostrano i Boddhisatva in piedi mentre i pochi
Buddha normalmente siedono nella posizione del diamante o posizione del tuono
il mudra piu' utilizzato e' il bhumisparsa mudra, cioe' la chiamata della Terra
a testimone.
Una delle piu' belle statue in bronzo della scuola Srivijaya e' oggi ospitata nel Museo nazione
di Thailandia, che risale al XII o XIII secolo ed è noto come il Buddha della
Grahi. Grahi sembra essere un nome
alternativo per Chaiya, il centro Srivijayan principale del sud della
Thailandia. Porta iscrizioni sia in vecchio giavanese che in Khmer.
Mentre la maggior parte della statuaria di Srivijaya mostrano, sia in
pietra che in bronzo, figure in piedi, questo capolavoro mostra il Buddha al
riparo del naga su un piedistallo di loto. Una sorta di ombrello è formata
attorno alla figura di un serpente a sette teste. Il motivo del Naga è molto
più associato con la Cambogia che con l'arte di Srivijaya ma la posizione
Maravijaya, in cui il Buddha chiama la Terra e' rara nell'arte thailandese e
non fu mai utilizzata dai khmer. Tornando al motivo di sfondo, nel XII secolo
Angkor controllava gran parte della Thailandia centrale e orientale e avrebbe delimitato domini di Srivijaya
presso l'istmo di Kra. Chiaramente un po 'di influenza Khmer cominciava a
insinuarsi nell'arte della zona.
Tavolette votive sono state ritrovate in abbondanza, fatte di argilla cruda
rappresentano temi del Buddismo mahayana, sono tonde ovali e hanno iscrizioni
in sanscrito. Esse mostrano Buddha o i Boiddhisatva in varie attitudini.
I posti migliori per vedere il meglio dell’arte del periodo Srivijaya sono
il Museo Nazionale di Bangkok e il Museo Nazionale di Nakhon Si Thammarat e il
Museo di Wat Phra Mahathat in Chaiya.
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