Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

venerdì 7 marzo 2014

Scuole d'arte in Thailandia: Srivijaya.

Wikipedia.
Srivijaya fu un potere dominante nella regione del Sudest asiatico fra l'VIII e il XIII secolo.
Per lungo tempo fu una grande civilta' dimenticata, di cui non si sapeva niente. Nessun storico avrebbe mai detto che un grande regno unito avrebbe potuto essere presente nel sud-est asiatico, un'idea simile non era neppure da prendere in considerazione. Poi si comincio' semplicemente a dubitarne l'esistenza, eravamo intorno al 1918. Lo storico che svelo' il tutto fu sempre lui, un francese, quello che per primo parlo' anche di indianizzazione e di tante altre cose successe da queste parti, lo storico George Coedes della École française d'Extrême-Orient ne postulo' l'esistenza. Foto aeree scattate nel 1984 rivelarono i resti di antichi canali, fossati, stagni, e isole artificiali nel sito Karanganyar a Palembang suggerirono che la zona era un centro urbano di Srivijaya. Si comincio' a scavare, a esplorare, furono trovati diversi manufatti come frammenti di iscrizione, statue buddiste, perline, vasi e ceramiche cinesi. Tutto confermava che la zona era una volta un insediamento umano molto popolato.

La zona di Chaiya, in provincia di Surat Thani,  era già abitata in epoca preistorica da tribu' semang e malesi. Il nome Chaiya può essere derivato da suo originale nome malese "Cahaya" che significa 'luce', 'brillante'. Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che probabilmente Chai-ya viene da Sri-vi-ja-ya. Fondato nel III secolo, il regno Srivijaya comincio' a dominare la penisola malese e il sud della Thailandia a partire dal 500. La citta' e' stata una capitale regionale nell'impero Srivijaya del V al XIII secolo. Alcuni storici thailandesi sostengono che fu la capitale dello stesso Srivijaya stesso, ma questo è generalmente non accettato, e' innegabile che fu sicuramente un importante centro. Palembag era il centro principale di questo regno e si trovava nel sudest di Sumatra.
L'impero si estendeva dalla costa ovest di Kalimantan in Borneo a Palembag  alle coste cambogiane,  a Chaiya nel sud della Thailandia  che divenne il principale centro della zona dal V al XII secolo.  
Chaiya esisteva prima del regno di  Srivijaya, aveva avuto molti contatti con l'india e c'era una forte influenza indiana sulla regione. Nel VI e VII secolo Srivijaya non aveva ancora consolidato il suo potere e l'arte e' influenzata da stretti contatti col nord e sud India. Inoltre lo stile Dvaravati era penetrato nella regione. Questa presenza si rivela in diverse immagini che hanno una particolare iconografia e da Ruote della legge che mai eranono state prodotte sul posto e che si presumono importate.
Poi a causa dell'espansione del regno di Srivijaya le citta' stato avevano perso la loro influenza, intorno alla meta' dell'ottavo secolo. Per quanto riguarda l'VIII e il IX secolo la  zona dell'area di questa citta' conserva ancora  reliquie e architetture di due scuole, cioe' arte di influenza indiana, principalmente Pala e arte Srivijaya.
A parte l'influenza esercitata dalla capitale gli stili artistici Amaravati, Pala e Gupta provenienti dall'India ebbero un forte inpatto sull'architettura che si puo' trovare sulla costa da Surat Thani a Songkhla. Alcuni dei piu' importanti monumenti del periodo Srivijaya si trovano in Chaiya, come il Phra Borom Mahathat e Wat Kaew Pagoda. Oggetti artistici di Srivijaya con forte influenza indiana si possono vedere al Museo Nazionale in Bangkok, al Museo di Nakhon Si Thammarat e al museo di wat Phra Mahathat in Chaiya.
L'arte nella citta' arrivo' a un alto punto. Qui furono prodotte alcune delle piu' fini sculture in pietra del Paese e raggiunse vette eccelse nella lavorazione del bronzo.   
A parte il Buddismo influenze indiane erano presenti anche con la lingua sanscrita e alcune delle iscrizioni sono in questa lingua, che era popolare in quel periodo.
Nel IX e X secolo le influenze si spostarono verso il sud del Vietnam e l'est della Cambogia.
In mezzo a tutti questi stili artistici si puo' cominciare a fare confusione e con forza si impone la domanda: "Ma cos'e', cosa si deve intendere veramente col termine arte di Srivijaya?".  Il termine, come il termine Lan Na, piuttosto che riferirsi a tutte le varie influenze artistiche e a tutti gli stili provenienti da India, Champa (Vietnam) e Java centrale e' un riferimento a tutta l'arte e l'architettura prodotta nel Sud Thailandia nel periodo che va dal VII al XIII secolo, in modo simile a quando si dice “arte del Lanna”, per il nord della Thailandia.
Poco e' rimasto di questo periodo per quello che riguarda l'architettura, e quel poco che e' rimasto e' stato piu' volte restaurato. Le opere architettoniche piu' note sono lo stupa Phra Mahathat e Wat Kaew in Chaiya e lo stupa di Wat Mahathat in Nakhon Si Thammarat, che come lo stupa di Nakhon Pathom e' ricoperto da uno stupa piu' tardo in stile singalese, un piccolo stupa in un angolo si dice sia un modello dell'originale. Lo stupa nascosto data dal XII secolo, poco prima che le popolazione della penisola si convertissero dal buddismo mahayana al buddismo theravada.
Lo stupa quadrato di Phra Maha That Chaiya si erge su una base rettangolare ed è costruito esclusivamente in mattoni. La struttura è decorata con delicati disegni in stucco. Ai quattro angoli della piattaforma rialzata sono chedi rotondi decrescenti in mattoni in stile singalese, le cui guglie sono decorate con un quattro facce in stucco di Bodhisattva Avalokitesvara secondo il Buddismo Mahayana.
La torre principale al centro è un chedi rotondo che serve come il piano superiore di una camera della reliquia o casa dell'immagine. Motivi con la faccia di Kirti Mukha, o Kala si possono vedere sopra la camera, sono simili a quelle che si trovano in Java. I frontoni nord ed est hanno nicchie contenenti Bodhisattva Avalokitesvara seduti. A sud è Tara, il dio tantrico seduto a gambe incrociate. Sul frontone occidentale è Metraiya che esegue il gesto di insegnamento. Lo stupa fu costruito in stile giavanese intorno al IX/X secolo. E' stato ristrutturato diverse volte. Ristrutturato durante il regno di re Rama V, i disegni in stucco su determinate nicchie mostrano l'influenza dello stile di Rattanakosin.    
Alcune sculture buddiste, come Buddha Vairocana, Bodhisattva Avalokiteshvara e Maitreya sono state ritrovate in Chaiya e in Sating Phra, in provincia di Surat Thani e nella provincia di Sogkhla, nel sud della Thailandia. Esse rivelano un commistione di influenze artistiche che vanno dall'indiana, alla giavanese, alla mon, allla khmer ed incorporano iconografie religiose sia induiste che buddhiste. Queste immagini hanno raggiunto l'altezza della perfezione.
La scultura del periodo e' caratterizzata da lucentezza e grazia. Mentre la pietra utilizzata nella scuola Dvaravati non permetteva grandi opere d'arte e lasciava nello scultore il timore che la materia non risucisse a sosterre se stessa, qui l'arenaria era perfetta.
In un primo periodo predonominarono le immagini di Shiva, qui era possibile rappresentarlo senza tante preoccupazioni, quello che contava era sopratutto l'abilita' dell'artista. Polsi strett, ampie spalle, con le mani che tenevano vari oggetti i cosidetti attributi del dio. Niente di questo si poteva realizzare in Dvaravati.  Durante il periodo del buddismo Mahayana il Boddhisatva Avalokitesvara fu per le statue il soggetto piu' popolare, essi erano in numero superiore persino alle immagini di Buddha.
Le immagini hanno sempre espressioni non pesanti ma tranquille con sopracciglie curvate gentilmente, labbra finemente scolpite, guance piene. La maggior parte di queste statue mostrano i Boddhisatva in piedi mentre i pochi Buddha normalmente siedono nella posizione del diamante o posizione del tuono il mudra piu' utilizzato e' il bhumisparsa mudra, cioe' la chiamata della Terra a testimone.
Una delle piu' belle statue in bronzo della scuola  Srivijaya e' oggi ospitata nel Museo nazione di Thailandia, che risale al XII o XIII secolo ed è noto come il Buddha della Grahi.  Grahi sembra essere un nome alternativo per Chaiya, il centro Srivijayan principale del sud della Thailandia. Porta iscrizioni sia in vecchio giavanese che in Khmer.       
Mentre la maggior parte della statuaria di Srivijaya mostrano, sia in pietra che in bronzo, figure in piedi, questo capolavoro mostra il Buddha al riparo del naga su un piedistallo di loto. Una sorta di ombrello è formata attorno alla figura di un serpente a sette teste. Il motivo del Naga è molto più associato con la Cambogia che con l'arte di Srivijaya ma la posizione Maravijaya, in cui il Buddha chiama la Terra e' rara nell'arte thailandese e non fu mai utilizzata dai khmer. Tornando al motivo di sfondo, nel XII secolo Angkor controllava gran parte della Thailandia centrale e orientale  e avrebbe delimitato domini di Srivijaya presso l'istmo di Kra. Chiaramente un po 'di influenza Khmer cominciava a insinuarsi nell'arte della zona.
Tavolette votive sono state ritrovate in abbondanza, fatte di argilla cruda rappresentano temi del Buddismo mahayana, sono tonde ovali e hanno iscrizioni in sanscrito. Esse mostrano Buddha o i Boiddhisatva in varie attitudini.

I posti migliori per vedere il meglio dell’arte del periodo Srivijaya sono il Museo Nazionale di Bangkok e il Museo Nazionale di Nakhon Si Thammarat e il Museo di Wat Phra Mahathat in Chaiya.

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