Dire che era contento non poteva dirlo, troppe
fregature in pochi giorni, troppi soldi buttati al vento. Pero' quella mattina
sarebbe andato dove voleva essere fin dall'inzio: il Gran
Palace e Wat Phra Kaeo, due delle massime espressioni dell'architettura thai.
Si era vestito appropriatamente niente maniche ne'
pantaloncini corti, niente magliette o camicette che non coprono niente, niente
sandali. Prese il taxi dell'albergo, scese di fronte al complesso monumentale,
sapeva che il biglietto doveva conservarlo, nei prossimi 7 giorni voleva
visitare la Vimanmek Mansion e anche li sarebbe stato valido.
Wat Phra Kaeo e' una delle piu’ abbaglianti attrattive
di tutta la Thailandia, una delle piu’ grandi meraviglie dell’Asia, uno dei
principali monumenti architettonici del nostro pianeta: Wat Phra Kaeo o Tempio
del Buddha di Smeraldo o per essere piu’ corretti Wat Phra Sri
Ratanasasadaram.
Il tempio del Buddha di Smeraldo si trova nell’area
del Grand Palace. Ha un’area per ospitare l’immagine di Buddha ma, diversamente
da qualsiasi altro wat thailandese non ha aloggi per i monaci e questo lo pone
in una categoria particolare nella classificazione dei wat della nazione. La
parete interna forma una galleria per i dipinti murali che rappresentano la
storia del Ramakian nel suo intero.
Ci sono sette entrate al tempio. Nella parte ovest ci
sono tre portali conosciuti come: l’Eremita, Koeysadet (Dietro) Gate e Sanam
Gai Gate. Nella parte est ci sono due portali chiamati Koeysadet (Fronte) Gate
e Na Wua Gate. Il primo e’ molto bello. Nel lato nord c’e’ un solo portale
chiamato Viharn Yod Gate e un solo portale si trova anche nella parte sud
chiamato Phra Sri Ratanasasada Gate che porta alla parte centrale del Grand
Palace.
Il tempio ospita varie strutture e oggetti religiosi
compreso il Phra Ubosot, l’immagine del Buddha di Smeraldo e’ conservato in
esso, il Sala Rai attorno al Phra Ubosot, l’edificio con l’immagine di Buddha
Ratchaphongsanusorn, l’edificio con l’immagine di Buddha Ratchakoramanusorn, la
Torre della Campana, l’edificio con l’immagine di Biddha Khanthararat, il Phra
Mondop, l’edificio con l’immagine di Buddha Monthientham, l’edificio con
l’immagine di Buddha Nang, l’edificio con l’immagine di Buddha Viharn Yod, il
Prasat Phra Thep Bidorn, il chedi Phra Sri Ratana, l’elefante fuso in metallo
arrangiato attorno al Phra Mondop, la miniatura di Angkor Wat, immagini di
Buddha e le Otto Sfere.
Il Grand Palace occupa un’area di 132 rai, circa
211,200 mtq, fu iniziato nel 1783 con la costruzione delle fortificazioni e dei
portali che circondavano il palazzo. Nel secondo regno il Grand Palace fu
espanso verso sud e furono aggiunti i forti, il che porto’ la sua area totale a
152,5 rai, 244,000 mtq. La lunghezza delle mura era 410 metri a nord, 510 metri
a est, 360 metri a sud e 630 metri a ovest.
Il Grand Palace
si divide in tre aree:
La zona esterna situata di fronte al palazzo nel lato
nord. Qui erano situati numerosi uffici governativi, compresi quelli per
militari ufficiali, il dipartimento del porto e il tesoro reale.
La zona mediana situata al centro del palazzo, dove si
trovano il Mha Phra Prasat e il Phra Ratchamontien. Fu fino al 1925 la
residenza del re, della regina, dei principi, delle principesse, delle
concubine reali, delle lady in attesa e degli ufficiali femminili.
La zona interna nel retro del Grand Palace e’ formata
dalla zona dove i membri femminili della famiglia reale, gli attendenti, i
principi sotto i 13 anni vivevano la loro fanciullezza.
Rimase fino alle 15:30 orario di chiusura, prese il
taxi e si fece portare in albergo, se si vuole veramente visitare il complesso
occorre cammiare e stanca.
Riposo' tre ore, sarebbe inutile negare sapeva gia'
dove voleva andare quella sera, solito posto avrebbe rivisto Noi? Ormai non ci
sperava, chissa' dov'era a quell'ora?
Torno' al ristorante italiano in Patpong stavolta
scelse un'aragosta, semplicemente eccezionale..... anche dopo lo svuotamento delle
tasche.
Dopo cena al solito ando' in quel locale, quello era per lui
l'unico riferimento rispetto a Noi, se lei non tornava li non sapeva dove
cercarla.
Passano le ore, un'ora, due... "Niente, magari
domani" tre, quattro, l'una . Molti
locali della zona chiudevano alle due, quello no, all'una e lui non aveva
voglia di andare a dormire.
Gli si avvicina una persona elegantemente vestita:
"Salve, sono
Kop, il proprietario nessuna voglia di andare a dormire vero? Perche' on
si ferma ancora un po' con noi?"
Sembra un'offerta gentile, niente altro. Una
gentilezza fatta a cliente che da diverse sera frequentava il locale.
Come cliente era riimasto solo, oltre a lui le ragazze e parte del personale. Le ragazze non hanno niente da fare quindi si raccolgono
vicino a lui, si strofinano vicino al suo corpo
loro sono per la maggior parte nude, un piccolo bikini svela le loro grazie.
"Mi offri da bere?", "Ho sete!",
"Un drink, per favore". Ormai non chiedono neppure, ordinano
direttamente. Quelle ragazze sanno cosa bere, Premium whisky a 330 baht (7,5
euro) a bicchiere.
Dopo un bicchiere capisce e ordinato un whisky si
rifiuta di prederne altri, non serve a niente le ragazze continuano a bere e
lui a pagare. Sa che quello che sta facendo e' illegale, quindi non osa neppure
lamentarsi. Ci mancherebbe, sarebbe ridicolo se dovesse conoscere le prigioni
thai.
A un certo punto Franco si alza e dice che va a letto,
e' un coro: "No, no, ancora un poco, un'ultima bevuta, poi andiamo tutti ".
Franco chiede il conto che arriva, quasi subito:
12.000 baht (270 euro). Non ha quei soldi con lui e lo dichiara apertamente,
nessun problema, sotto c'e' un ATM, lo accompagneranno.
Prova a lamentarsi di quel conto esorbitante, gli
fanno rudemente capire che non e' il caso. Paga il conto lo lasciano andare.
Non potra' tornare mai piu' in quel locale, Noi e' persa per sempre. Lui nel
timore di quello che poteva succedere non aveva bevuto, non era ubriaco,
frastornato per l'ennesimo imbroglio di cui era stato vittima ma non per
l'alcol decise di reggiungere l'albergo a piedi, un chilometro e mezzo, due.
Si mise in cammino, pensava, aveva voglia di tornare a
casa, in Italia. In tre o quattro giorni di Thailandia ne aveva avuto
abbastanza. Tiro' avanti, aveva fatto ottocento metri:
"Aspetta, Aspetta".
"Col cavolo" penso' Franco "Sono stanco
di rimanere fregato". Accelero' il passo.
"Mi vuoi aspettare, per favore?"
Quella voce credeva di conoscerla "Macche' ci
sono centinaia di voci che si assomigliano. Devo andare piu' in fretta".
"Smettila, vuoi farmi morire? Non posso camminare
in questo modo!"
Ormai Franco correva.
"Ti vuoi
fermare, ma non hai capito? Sono Noi".
Fu un milionesimo di secondo. Franco era immbile, un
blocco di ghiaccio, fermo.
Si volto' lentamente, ancora non ci credeva in quel momento il cuore sembro'
balzargli fuori dal petto, era eccitato "Noi, possibile che fosse lei,
veramente?"
Ormai l'aveva li davanti, bella come un angelo,
fasciata in uno splendido abito di seta color blu notte, i suoi capelli erano
sciolti al vento, che nella notte aveva cominciato a spirare abbastanza forte.
"Noi..."
Le si avvicino', le prese le mani nellle mani, una
ciocca di capelli le cadde di fronti agli occhi, gliela scosto' con una carezza
della mano.
"Bella, meravigliosa stupenda. L'essenza della
prima donna, Eva".
E la Thailandia gli appariva ora tutta in altro modo,
il miglior Paese al mondo, il luogo dove voleva vivere perche' lei li viveva.
Si era innamorato all'improvviso adesso se e rendeva conto, non aveva mai creduto ai colpi di fulmine adesso ci credeva. E lei era li,
bella come una dea, un essere incredibile, l'unica donna di cui gli importava e gli sarebbe sempre importato al
mondo.
Alzo' le mai verso il suo volto Le stampo' un bacio
sulla bocca, lei rispose. Si baciarono, si accarezzarono a lungo, poi si
sedettero, due anime al centro del buio universo pieno di stelle.
Volevano raccontarsi l'uno all'altra, volevano ascoltarsi.
Volevano raccontarsi l'uno all'altra, volevano ascoltarsi.
Rimasero li ore donandosi
con le parole.
Noi le
parlo’ di lei, della povera vita nelle campagne dell’Isan da quel luogo da cui
era fuggita appena un mese prima per andare a prostuirsi, per dare finalmente
da mangiare a suo figlio, alla sua famiglia. La sera che lo aveva incontrato aveva
deciso che quella non sarebbe stata la sua vita. Franco sapeva che lei era
sincera, si stava in qualche modo donando a lui in quel momento e non poteva essere
diversamente, quel dono non poteva essere che vero.
Poi fu la
volta di Franco on le chiese perche' era scappata la prima sera, se lei avesse voluto glielo avrebbe raccontato in seguito, poi pennsava di aver capito. Lui comincio' a raccontarsi, le disse della sua vita da contadino, di come
aveva messo su un allevamento con 200 mucche, delle galline nell’aia, dei
conigli nelle gabbie, dell’idea di comprare altra terra e metter su un
allevamento di struzzi. Del poco divertimento, del molto lavoro. Quel viaggio
lo aveva aspettato anni.
Li tenendosi
abbracciati erano come due navi alla deriva nel cuore della notte, certe pero’
che avrebbero, insieme, guadagnato il porto.
Un gong
scosse Franco da quel torpore, controllo l’ora, le cinque.
“Noi tu
cosa fai? Dove vai ?”
“Vengo
con te”.
“Io vado
a letto, dobbiamo dormire almeno alcune ore”.
“Io vengo
a letto con te”.
“A
dormire pero’, abbiamo tempo”.
“Mai ipotecare
il futuro, vedremo...”. e lei sorrise maliziosa guardandolo direttamete negli
occhi.
La truffa
della chiusura avviene nei bar e si ha nel momento in cui una persona e’
tranquilla e rilassata e sta bevendo tranquillamente. Il proprietario nota che
il cliente non ha nessuna voglia di andarsene e lo
invita a continuare a bere dopo l’orario di chiusura. La serracinesca del
locale viene abbassata e dal quel momento il cliente e’ un illegale e sta
contravvendo alla legge. Essersi posto in questa situazione gli costera’ molto
caro.
Ci sono diversi
tipi di persone che sono ideali per questa truffa, un cliente come Franco che e’
da diverse sere si reca nel locale e ha sempre dimostrato di non controllare il
conto oppure una persona generosa che
lascia laute mance e che in quel momento e’ un po’ ubriaco. Quando la
serracinesca viene chiusa il pollo viene circondato dalle ragazze, che non si
sono ancora cambiate e che sono in reggiseno e mutande. Strusciamenti,
toccamenti, palpeggiamenti convincono il malcapitato a pagar loro da bere. Non una birra, una spay o altro di simile ma i
liquori piu’ cari, quelli da 300-400
baht (6.5-9 euro) a bicchiere.
La truffa
normalmente si aggira intorno ai 10/15 mila baht (225-335 euro). Se non li
avete in tasca verrete trattato come la peggior persona di questo mondo. Sarete
accompagnati da energumeni al piu’ vicino ATM, sarete tenuto costantemente
sotto controllo perche’ non ci siano fughe. Sicuramente non sara’ una bella
situazione per voi.
In Thailandia e’ pieno di residenti occidentali che sono caduti in questa truffa.
Al rifiuto di pagare viene chiamata la polizia e questa vi oblighera’ a saldare il conto.
Dato che alla fine dovrete in ogni modo cacciare soldi tanto vale farlo subiito
e non starci a pensare. Potreste anche rischiare violenze priima che arrivi la
polizia.
C’e’ un’unica
soluzione: non accettare l’invito a bere dopo l’orario di chiusura, quando un
locale chiude andatevene, come fanno tutte le persone.
Indietro: L'imbroglio dei sarti.
Indietro: L'imbroglio dei sarti.
Il
personaggio di Franco Scocciafava e altri personaggi che potranno
apparire nel corso della narrazione sono di pura fantasia e non si
riferiscono a nessuna persona vivente presente o passata. Questi
personaggi sono utilizzati a fini esplicativi per poter meglio mettere
in rilievo un certo argomento. Sono invece vere, cioe' prese dalla
realta' di ogni giorno le vicende che loro accadono, come le truffe e
gli imbrogli, anche se nella realta' queste vicende potrebbero accadere
in forma leggermente diversa, quelle qui illustrate seguono lo schema
generale. I pensieri e le critiche che Franco Scocciafava pensa non sono
attribuibili ad altra persona se non allo stesso autore, che se ne fa
responsabile.
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