Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 10 aprile 2014

Truffe e imbrogli: l'imbroglio dei sarti.

88db.
Era mattino e lui non stava bene, era un senso di malessere generale su cui primeggiava quel forte mal di testa. Quel mattino non sarebbe andato da nessuna parte, avrebbe fatto una passeggiata nel pomeriggio .
Si addormento', si sveglio' erano le quattro. Germano, suo fratello, gli aveva chiesto se poteva fargli fare qualche vestito decente in Thailandia, erano uno l'opposto dell'altro, per quanto a Franco piaceva vestire casual all'altro piaceva vestire elegante. Avrebbe utilizzato quel tempo che rimaneva per arrivare a sera andando da un sarto. Non c'era nessun problema di costituzione lui e Germano erano uguali.
Il taxi dell'albergo non era li davanti, chissa' quando sarebbe tornato?. Comincio' a guardare se un taxi stava arrivando, passarono veti minuti, niente.  Una persona si avvicina:
"Scusi, sta aspettando un taxi?"
"Si, ma sembra non sia fortunato".
"Dove sta andando?"
"In cerca di un sarto"
"Lei e' fortunato, io sono un impreditoire e ho appena aperto una compagnia internazionale di esportazione. Se vuole conosco dove puo' avere abiti su misura di alta qualita' a prezzo molto, molto inferiore a quello dei centri commerciali". Avrebbe potuto raccontare qualsasi altra storia che potesse convincerlo a seguirlo. In alcuni casi e' un insegnante, in altri un bancario, in altri si presenta comeun impiegato governativo. Si puo' presentarsi come la persona che piu' in quel momento piu' gli fa comodo, l'importante e' che lui appaia credibile. cortese, cordiale, il piu' possibile sincero.
"Sto' andando da uno dei miei fornitori di abiti per l'esportazione. Quello che che per me e' uno dei sarti migliori di Bangkok. Cosa facciamo ci andiamo insieme?"
Franco e' fuori per trovare un sarto, anzi un sarto bravo che sappia confezionare i migliori abiti da portare a casa, se lo trovasse bravo e poco caro sarebbe l'ideale. Questa persona gli sta offrendo quanto desiderava e in piu' gli offre una garanzia lo portera' dalla persona di cui esporta il lavoro, se fa questo vuol dire che si fida. Non meraviglia la risposta  di Franco. 
"Ok, andiamo, io mi chiamo Franco, Franco Scocciafava". 
"Somporn".
Lui fece un piccolo gesto con la mano a un taxi, che che stava arrivando, si fermo' vicino a loro.
Dentro il negozio fu tutto uno spettacolo. Gli fu dato un cocktail di benvenuto, gli furono offerte in visione le stoffe piu' straordinarie, a prezzi che erao un quarto di quelli che avrebbe pagato in Italia, gli furono mostrati cataloghi dove pote' scegliere il modello voluto. "Dopo tante brutte esperienze un po' di fortuna non andava che bene". Solo pochi minuti dopo essere entrato Franco aveva ordinato tre abiti per il fratello e uno per lui, quando andava a qualche matrimonio, cresima o battesimo avrebbe potuto fargli comodo. Rimasero d'accordo che Franco sarebbe tornato al negozio il mattino dopo. il sarto avrebbe mandato il tuk tuk a prenderlo alle 09:00, era gia' pagato, intanto lo avrebbe riportato in albergo. 
Era calata la sera e dentro di lui cresceva un solo desiderio: voleva andare a vedere se era tornata Noi. Quella ragazza lo aveva affascinato. Avrebbe mangiato in albego poi via a Patpong. Doveva risparmiare quei tre giorni in Bangkok gli erano costati un sacco di soldi.
Alle 20:30 camminava nella strada del peccato, avrebbe rivisto Noi? 
Passo' quattro ore da solo nel locale, lei non venne.
Puntuale alle 09:00 il tuk tuk venne a prenderlo. Gli abiti  furono provati, se ci fosse stato un imbroglio quello era il momento sarebbe saltato fuori, gli abiti che aveva ordinato erano ormai in opera, non avrebbero potuto accadere nientea a quel punto. Tutto calzava alla perfezione, i tessuti erano quelli ordinati, lana cashmere, gli abiti nel loro complesso avevano caratteristiche che denotavano un'alta professionalita'. Aveva ordinato anche alcune camice da mettere sotto gli abiti, queste erano evidentemente troppo larghe. Il sarto si dispiacque e dichiaro' che avrebbe rimediato all'errore. Gli fu chiesto di ripassare nel pomeriggio verso le 17:00 per una seconda prova, sarebbe stata l'ultima poi gli abiti sarebbero stati cosegnati in albergo.
Erano le 10:30, controllo' sullla guida della Lonely Planet Wat Pho chiudeva alle 17:00, ed era li vicino, sarebbe andato a visitarlo e avrebbe preso anche un massaggio, doveva rilassarsi.
Wat Pho appartiene alla prima classe della categoria dei monasteri reali. E’ il piu’ antico e il piu’ grande wat di Bangkok ed e’ stato in precedenza la piu’ importante istituzione educativa della citta’. Anche se da quel periodo molto e’ cambiato e sono nate grosse e importanti universita’ a ricordo di quel periodo rimane ancora in Wat Pho l’Istituto per il Massaggio e la Medicina Tradizionale, istituzione che non ha eguali in tutto il paese.  
Fu affascnato da quel monastero, non solo il Buddha disteso ma l'intero complesso meritava una visita.
Alle 17:00 era di nuovo dal sarto, Tutto era a posto, quegli abiti meravigliosi sarebbero stati consegnati quella notte al suo albergo. Franco chiese se doveva stare ad aspettarli, gli fu detto che non era necessario, bastava che lasciasse quanto restava da pagare alla reception dell'albergo.
Tornato in albergo informo' il personale e diede loro i soldi che avrebbe dovuto pagare, lo convinsero che al prezzo che aveva pagato era certamente stato truffato. Fu un'altra brutta notizia, ma Franco rispose che quegli abiti gli sarebbero costati molto di piu' in Italia, quindi poteva essere soddisfatto.
Salito in camera penso' che era troppo e che sperava almeno da quel momento in poi non fosse piu' successo niente.
Altro che Franco Scocciafava, Franco Lo Sfigato lo avrebbero dovuto chiamare.
Mangio' in albergo e poi ando' al solito locale in Patpong, lei non si fece vedere.
Torno in albergo verso l'una,  il pacco era arrivato, lo prese, sali in camera lo butto; sul letto si accinse ad aprirlo. Li dentro non c'era niente di quanto gli avevano fatto vedere, nessun capo in lana cashmir  tutti in poliestere. 
Lancio' un urlo: "NO, BASTA!!!" Si prese la testa e la batte' varie volte contro il muro, finche' svenne.  
Il mercato thailandese delle sartorie sembra essere in mano agli indiani, la maggior parte di questi vivono tranquilli del loro lavoro e non si sognano neppure di imbrogliare, una parte apre imprese criminali il cui scopo non e' tanto fare e vendere abiti quanto piuttosto imbrogliare i turisti. Ci sono poi molte rispettabili firme come Jim Thomposn, la societa' messa su dall'americano col nome omonimo, che fece rinascere l'industria della seta da uno stato comatoso. Qui troverete prezzi alti ma non perche' si intenda truffare ma perche; quello che offrono e' di alto valore. 
Ci sono principalmente due modi in cui un sarto puo' truffarvi, col primo il sarto tende a farsi pagare un prezzo molto maggiore di quello sul mercato thailandese, col secondo vi viene mostrato un catalogo di scampoli fra cui dovrete scegliere la stoffa che piu' vi piace. Gli esempi comprenderanno stoffe bellissime ma alla fine consegnera abiti fatti con stoffe molto inferiori. Le due truffe si possono combinare insieme.
Evitare la prima truffa e' semplice basta fare quello che fanno le brave casalighe italiane, girare per i negozi e comparare qualita' e prezzi, fino a fare mente locale. Normalmete il turista italiano arriva in Thailandia col sistema dei prezzi del suo Pease ben chiaro nella testa e non si accorge quando un prezzo thailandese e' oltraggioso. L'unico modo per capire il nuovo sistema a cui ci si trova di fronte e' girare per negozi non per comprare ma per paragonare. Questo suggeribbe anche di rimandare tutti gli acquisti importanti compresi gli abiti a piu' tardi. Acquistare  subito, appena arrivati, come fa Franco, rende anche insopportabili i trasferimenti, dovrete portare per tutto il tempo della vacanza quella roba con voi. 
Per evitere la seconda parte della truffa, quella in cui la lana cashmir diventa poliestere, lasciate poco acconto, il 20% e' piu' che sufficiente. Un piccolo acconto lasciato alla sartoria fara' in modo che il sarto desideri che l'affare approdi alla sua naturale conclusione nel miglior modo possibile, in quanto e' nel finale che egli riceve il massimo della remunerazione. Fatevi poi rilasciare uno scampolo della stoffa con cui saranno fatti gli abiti e mettete bene in chiaro che comparete lo scamplo col prodotto finito prima di pagare. Non vogliono ricevere solo quell'acconto o non vogliono darvi lo scampolo abbandonate il negozio e andate da un'altra parte, la Thailandia e' piena di sartorie e di sarti. 
Questa e' una delle truffe piu' diffuse in Thailandia, e' cosi' normale che certi governi occidentali nell pagine web di avviso ai viaggiatori.

Indietro: Una bella ragazza, una bottiglia di whisky e la droga.

Il personaggio di Franco Scocciafava e altri personaggi che potranno apparire nel corso della narrazione sono di pura fantasia e non si riferiscono a nessuna persona vivente presente o passata.  Questi personaggi sono utilizzati a fini esplicativi per poter meglio mettere in rilievo un certo argomento. Sono invece vere, cioe' prese dalla realta' di ogni giorno le vicende che loro accadono, come le truffe e gli imbrogli, anche se nella realta' queste vicende potrebbero accadere in forma leggermente diversa, quelle qui illustrate seguono lo schema generale. I pensieri e le critiche che Franco Scocciafava pensa non sono attribuibili ad altra persona se non allo stesso autore, che se ne fa responsabile. 


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