Wikipedia. |
Si svegliarono piuttosto tardi.
Lei: “Cosa vuoi fare?”
“Volevo andare al Museo Nazionale, Tu cosa fai?”
“Vengo con te”.
“Non credi che sia noioso?”
“Non ho niente da fare e almeno ti sono vicina”.
“Va bene , ci prepariamo, facciamo colazione e usciamo”
A colazione le racconto’ tutto quello che gli era successo in quei giorni, le truffe e gli imbrogli che aveva subito, fino al desiderio di prendere il primo aereo e tornarsene a casa, poi era tornata lei.
Non si misero fretta, il museo chiudeva alle 16:00.
Il museo nazionale di Bangkok deve essere assolutamente visitato. Ospita non solo tutti i periodi della storia thailandese, dai primi regni Dvaravat e Srivijaya fino a tutte e quattro le capitali ma anche estese collezioni di arte indiana, cinese, indonesiana e khmer. Attualmente ha tre gallerie dove si trovano esposizioni permanenti:
Lei: “Cosa vuoi fare?”
“Volevo andare al Museo Nazionale, Tu cosa fai?”
“Vengo con te”.
“Non credi che sia noioso?”
“Non ho niente da fare e almeno ti sono vicina”.
“Va bene , ci prepariamo, facciamo colazione e usciamo”
A colazione le racconto’ tutto quello che gli era successo in quei giorni, le truffe e gli imbrogli che aveva subito, fino al desiderio di prendere il primo aereo e tornarsene a casa, poi era tornata lei.
Non si misero fretta, il museo chiudeva alle 16:00.
Il museo nazionale di Bangkok deve essere assolutamente visitato. Ospita non solo tutti i periodi della storia thailandese, dai primi regni Dvaravat e Srivijaya fino a tutte e quattro le capitali ma anche estese collezioni di arte indiana, cinese, indonesiana e khmer. Attualmente ha tre gallerie dove si trovano esposizioni permanenti:
01) la Galleria di storia thai situata dietro alla Siwamokhaphiman Hall, un edificio cerimoniale .
02) Le collezioni storico-archeologico e d'arte , che si dividono in due parti:
- La Galleria della preistoria , situato nella parte posteriore della Siwanmokhaphiman Hall e che comprende anche la galleria n S6 al piano superiore dell’edificio ala sud.
- La Galleria della storia situata nell’ala nord dell’edificio espone sculture e reperti dai periodi Dvaravati , Srivijaya e Lopburi , (prima del 1257 dC ) fino al periodo di Bangkok ( 1782)
03) Le collezioni di arti decorative e di etnologia sono visualizzate in vecchi edifici del palazzo centrale . Questa raccolta contiene una serie di mostre artistiche, culturali ed etnografiche quali tesori d'oro e pietre preziose , intarsi di madreperla , emblemi reali e insegne , costumi e tessuti , ceramiche, avorio scolpito , vecchi mezzi di trasporto reale , armi antiche e strumenti musicali .
Altri reperti e zone di interesse nel museo comprendono :
I carri funebri reali costruiti per cerimonie reali di cremazione,
La Cappella Buddhaisawan , che ospita il Phra Buddhasihing , un’importante sacra immagine del Buddha, che viene portata in processione durante il periodo del Songkran e I fedeli possono bagnarla. I dipinti all'interno di questa cappella sono le più antiche pitture murali di Bangkok .
Issares Rajanusorn , una residenza privata ristrutturata del periodo di re Pinklao , il fratello di re Rama IV .
La Casa rossa in origine I quartier privati della regina Sri Suriyen , moglie del re Rama II .
In aggiunta , ci sono diversi padiglioni minori che una volta erano usati per cerimonie. Ognuno è un esempio di architenture thailandese del periodo di Bangkok e comprendono il padiglione Sala Longsong, il padiglione Samranmukhamat , il padiglione Mangkhalaphisek e il padiglione Patihantasanai.
Vsitarono il museo senza corrersi dietro, uscirono soddisfatti, si abbracciarono:
“E ora dove andiamo a mangiare?”
Lui voleva portarla in un ristorante italiano, lei fu immediata:
“Stai scherzando vero? Troppo caro! Andiamo in un ristorantino che conosco, cucina thailandese, buona e costa poco”.
“Io non mangio thailandese!”
“Lo hai provato?”
“No”
“E allora chi lo ha detto?”
Lei fermo’ un tuk tuk, gli disse dove voleva andare, lui si accorse che non aveva concordato il prezzo. Quando si fermo’ l’uomo del tuk tuk chiese se doveva aspettare. Lui stava per dirgli si, lei intervenne:
“Non cosi’, per te i soldi non sono niente? Lui sarebbe stato ad aspettarti volentieri, riposava e intanto tu pagavi anche quel tempo, bello vero? Ci sono decine di mezzi qui intorno quanndo abbiamo mangiato ne prendiamo un altro”.
Lo porto’ in un ristorantino che non aveva neanche un’insegna, dentro appariva nero, nero. I tavoli esterni erano sgangherati. Non si azzardo’ ad entrare. Lei vide la sua sorpresa.
“E’ il miglior ristorante per la cucina thailandese di Bangkok, fidati non ti preoccupare. Mi hai detto che non ti piace il piccante, ordino io anche per te va bene? Pesce?”
Lui era sicuro che non avrebbe mangiato Noi ordino’ Hoi chen op wai wai, ho mok thale. pla jalamet phat haeng, come dire capesante al forno in salsa di vino, curry di pesce al vapore, pesce castagna fritto con contorno di anacardi.
.“Tre piatti, credo siano suffucienti, anche se abbiamo fame. Mangiamo alla thailandese, mettiamo I piatti nel mezzo e ognuno prende cio’ che vuole, ti va bene?”
Lui approvo', gli piaceva quel sistema: “Da bere?”
“A me una coca cola”.
“Niente birra, vino, whisky?”
“Fai tu ma io ci andrei piano “ gli lancio’ uno sguardo che lascio’ capire subito cosa intendeva.
Lei continuo’ a raccontargli la sua vita. I genitori erano poveri, come sanno essere poveri i contadini delle zone rurali del Nordest della Thailandia. Avevano tirato su due figli, un maschio oltre a lei, avevano anche provveduto a sua figlia, avevano cercato di far studiare il figlio, ma i soldi arrivato lui all’universita’ non erano piu’ sufficienti. Le universita’ thailandesi costano un sacco di soldi, seguono il sistema americano. L’avevano presa da parte e si erano fatti capire: lei doveva lasciare il paese, doveva andare a prostituirsi. Quando il figlio fosse arrivato alla laurea, lui avrebbe pensato a lei. Per quello era scappata la prima sera, doveva portarselo in camera e fare l’amore con lui per soldi, lei non voleva che fosse in quel modo quella volta, lo aveva guardato bene e aveva capito che lui era buono e onesto, non voleva ma sapeva che sarebbe funita in quel modo se rimaneva, era scappata via per evitare questo.
Intanto stavano arrivando i piatti, cominciarono ad assaggiarli
“Cos’e questo?” chiese Franco indicando il curry di pesce al vapore.
“Ho mok thale, non ti piace? E’ un po’ piccante”.
“E’ piccante ma e’ buonissimo. Odio il piccante eppure questo mi piace. Ne puoi ordinare un altro?”
Pranzarono, assaporando lentamente il cibo, Noi gli disse che in certe zone della Thailandia si credeva che l’ho mok thale fosse afrodisiaco.
Franco aveva completamente cambiato idea sulla cucina thailandese, una volta che si conoscevano i piatti erano buoni, niente male.
“Dopo cosa facciamo?”
“Non ti immagini?”, lo disse in tono allo stesso dolce e provocante.
A Franco il boccone ando’ di traverso.
“E poi stasera?”
“Me lo fai un regalo? Mi porti al Bed Supperclub? Ti spiace? Ne ho sentito tanto parlare e vorrei vedere com’e’”.
Finirono di mangiare, Franco pago’ il conto, per niente caro, sui 600 baht in due (13/14 euro). Cercarono un tuk tuk. Franco fece vedere la carta da visita dell’albergo. In poco tempo arrivarono. Lei si attardo’ un attimo, cercava qualcosa nella borsetta. Franco vide che l’uomo del tuk tuk voleva andare gli fece capire che voleva pagare:
“Two hundred fifty baht”
“Duecentocinquanta baht” conto’ i soldi
Penso che in Italia i tuk tuk non ci sono ma un tragitto simile in taxi gli sarebbe costato almenoi 15 euro, 600 baht. Non era ancora uscito dall’errore che tutti i turisti fanno, paragonare i prezzi locali con quelli che avrebbero pagato in patria invece di guardare solamente alla realta’ del luogo.
“Franco, cosa stai facendo?”
“Pago”
“Quanto?”
“Due e cinquanta”
“Fermo, metti in tasca i tuoi soldi. Paga io” poi rivolta all’uomo del tuk tuk “Quanto? ”.
Lui adesso aveva di fronte non un farang, un turista, ma una donna thai che sicuramente avrebbe reagito se avesse chiesto a lei un prezzo simile, lei conosceva benissimo i prezzi di quel mercato. Ma l’uomo del tuk tuk aveva provato diverse volte quell’imbroglio e rispose prontamente:
“Cinquanta”, era come dirle “Il tuo amico non ha capito”.
Noi aveva appena salvato Franco da un piccolo imbroglio.
Lei spiego’ che prima stava cercando la sua carta di identita’ thai, doveva mostrarla in albergo se voleva accedere alla sua camera. Cercando quella si era distratta.
“Tu finche’ sei con me non devi pagare niente, ci penso io. Da ora ti chiedo io quello che mi devi dare per pagare, va bene? Inoltre dato che non conosci la Thailandia segui i miei consigli”.
A Franco, con l’esperienze dei giorni senza di lei, andava benissimo.
La truffa dei tuk tuk , quella in cui Franco stava per cadere e’ una piccola truffa ma dato che si ripete giorno dopo giorno puo’ diventare insopportabile.
La piccola truffa consiste nel fatto che mentre i conducenti chiedono ai thai un prezzo normale che per loro e’ 40/50 baht il prezzo minimo per i turisti e’ intorno agli 80 baht., e per lo stesso tragitto possono essere richiesti anche 200/300 baht. (Oggi intorno ai 45 baht sono un euro).
Se non volete dirottare su altri mezzi prendete pure il tuk tuk ma prima di salire a bordo assicuratevi che abbia capito dove volete andare e chiedete subito il prezzo, giocando poi al ribasso. Siate anche certi di avere la corretta cifra in tasca, altrimenti sara’ un problema avere indietro il resto. Dovrete prestare bene attenzione a quanto fate e ricordate che gli uomini dei tuk tuk hanno la cattiva reputazione di imbrogliare le persone e diventare violenti con loro.
In alcuni luoghi esiste addirittura una mafia dei tuk tuk. Phuket e’ famosa per questo ma, nel luogo dove abito, Udon Thani, la mafia dei tuk tuk e davanti al Big C.
Mentre la mafia del Big C in Udon Thani e’ basata sui prezzi e sulla posizione, la mafia di Phuket, visto che nell’isola esiste un cartello dei prezzi sia per i tuk tuk che per i taxi. La mafia e’ piu’ per accaparrarsi i clienti con ogni metodo appena pensabile. Nel tempo gli uomini dei tuk tuk di Phuket hanno bloccato hotel che pensavano di poter usare propri taxi, hsnno intimidito lo staff e i clienti e arrivarono al punto che quando una nave da guerra americana ancoro’ nell’isola ed erano stati affittati bus per portare i militari essi impedirono ai bus di partire. Intervenne il governatore di Phuket ma sostanzialemente tuk tuk e tassisti vinsero.
Per evitare la truffa si puo’ anche ricorrere a mezzo piu’ economico, il songthaew. Questi sono piccoli furgoncini modificati, con la parte dietro coperta e due panche ai lati. Si trovano in tutte le maggiori localita’ turistiche e nelle principali amphoe. Compiono un tragitto prestabilito a un prezzo che va dai 10 ai 20 baht. Hanno diverso colore a seconda del tragitto che fanno. Hanno luoghi prestabiliti da cui partono e potete fermarli per la strada dicendo dove state andando, se si reca in quella direzione vi prendera’ a bordo, altrimenti dovrete aspettarne un’altro di differente colore.
Indietro: Bere dopo la chiusura.
Avanti: "Grazie, non ho resto".
Home. ● Asia e Sudest asiatico. ● Thailandia. ● In pratica. ● Amici in Bangkok (sito web). ● Udon Thani, Isan, Thailandia (Pagina Facebook). ● Thailandia Oggi (News) ● Thaksin Shinawatra, una storia thailandese. ● Ma insomma me la vuoi raccontare sta' Thailandia? (Gruppo Facebook). ● I consigli di Consuelo Cannas (YouTube).
Facebook: Fabio ● Sanga. ● Francesco. ● Consuelo. ● Thansa (Bed).
Nessun commento:
Posta un commento