La salvezza: I 7 eleven - Thai Franchise Center. |
"Allora dove andiamo
stasera?"
"Per me e'
indifferente, se vuoi andar li, va bene".
Noi prese il telefonino e
formo' il numero del Bed Supperclub, non
le rispondeva, non suonava occupato, era come se il numero non esisteva, chiese
alla reception Quella che era considerata una delle maggiori esperienze da fare
in Bangkok in campo gastronomico e musicale aveva chiuso il il 31 agosto 2013.
Franco aveva sentito parlare
di una crociera con cena sul Chao Phraya, cerco' su Internet, chiese a lei cosa
ne pensava. Furono d'accordo. Telefonarono, furono richiamati per la conferma, c'era
ancora posto, partenza dal molo dell'Anantara Bangkok Riverside Resort &
Spa Pier. Si trattava di una crociera su una barca di quelle che una volta
trasportavano riso completamente ritrasformata per offrire ai clienti alcune
ore romantiche allietate da ottimo cibo thai e da un'esperienza culturale che
attraverso la notte si lascia ai lati molti monumenti come il Tempio dell'Alba,
il Grande Palazzo e Wat Phra Kaeo, la Chiesa del Santo Rosario e quella di
Santa Cruz, il Museo delle Barche Reali e altre attrattive.
La cena cominciava alle
20:15 , c’erano due menu degustazione uno da 12 portate al prezzo al prezzo di
2.500 baht (55 euro circa) piu' tasse e uno da 8 portate al prezzo di 1.750
baht (38 euro circa). I menu' comprendono antipasti e zuppe piccanti, pesce
marinato in erbe tailandesi, fritti, curry regionali, concludendo con un dolce
tradizionale.
Sarebbero tornati a terra
alle 21:30, due ore di crocera.
Erano d’accordo, non c’era
altro da dire.
"Adesso ti faccio la
festa" lei lo disse in
italiano.
"Chi ti ha insegnato
questa frase?"
"Dopo, dopo, ora vieni
qui"
Dormirono anche alcune ore.
lei aveva solo quel'abito, da quando l'aveva ritrovata due giorni prima non si
era mai cambiata. Franco la sveglio' verso le cinque del pomeriggio.
"Dobbiamo uscire".
"E' presto, dobbiamo
essere la per le 19:30".
Dicendo questo si stiro' e
fece le fusa come una gatta, cerco' di riattirarlo a lei.
"No, ferma, non c'e'
tempo ora, dobbiamo andar fuori".
"A far cosa?"
"Sorpresa'.
Aveva visto un negozio di
abiti da donna li vicino ed era li che la voleva portare.
Lei disse no, non era roba
per lei, troppo cara.
"Mi vuoi comprare
qualche vestito, va bene, ma non qui andiamo alle bancarelle".
Li Franco si accorse che
aveva ragione lei, sarebbe stata bene con qualsiasi cosa sul suo corpo e col
suo volto anche uno straccetto andava bene.
Lei acquisto' 3 camicette, 2
pantaloni e una gonna, prezzo 900 baht.
"Ok prendiiamo un
taxi"
"Dove altro vuoi
andare?"
Diede un foglietto che aveva preparato ai tassista, lei cerco'
di vederlo, lui glielo impedi'.
Si fermarono al 9 di
Surawong Road, nel quartiere Silom. Li si trova un edificio a quattro piani Il
negozio principale di un famoso marchio thailandese, specializzato in tutto
cio' che e' seta, specie di alta qualita', un nome famoso in Thailandia e nel
mondo, il nome del manager che 60 anni fa comincio' a far nascere quella
compagnia che ha oggi filiali a corrispondenti in tutto il mondo, ma di cui non
fu mai il proprietario: Jim Thompson. (per l'Italia vedi Pierre Frey Italia
SRL, Corso Re Umberto I, 84 10128 TorinoTel : 390 11 503424, Fax : 390 11
502377, E-mail: contact.italy@pierrefrey.com).
Jim Thomplson fu un
americano nato nel Delaware nel 1906, fu architetto, in New York, si trasferi’
in Thailandia alla fine della seconda guerra mondiale, dopo aver prestato
servizio come ufficiale delle OSS (un’organizzazione che precedette la CIA).
Dopo aver tentato alcune altre imprese trovo’ la sua fortuna nel settore della
seta. Thailandia significa seta, qui gli abitanti dei villaggi, quando Thompson
comincio’ la sua avventura, la
fabbricavano con metodi primitivi. Il settore ebbe un periodo di crisi alla
fine dell’Ottocento quando il mercato locale fu invaso dalle sete importate dal
Giappone e dalla Cina. La rinascita di questa industria si ebbe dopo la seconda
guerra mondiale, grazie sopratutto all’intraprendenza di Jim Thompson. Egli comincio’
a spedire scampoli alle case di moda di Milano, Londra e Parigi, gradualmente
costruendosi un’affezionata clientela mondiale. Grazie a questo Jim Thompson assurse
a onori e celebrita’, era diventato famoso, ricco e molto rispettato, aveva
aperto alla Thailandia una nuova e importante fonte di reddito e nel far tutto
questo si era guadagnato la stima e l’amicizia anche dei sovrani. La societa’
da lui fondata resta una delle migliori e piu’ grandi produttrici di seta del
paese. Lui spari, e non si seppe mai se si dileguo’ volontariamente o se fosse
stato rapito nel Marzo 1967, all’eta’ di 61 anni.
Li Franco voleva comprarle
un abito da sera con cui la voleva meravigliosa durante quella piccola crociera.
Non si intromise le spiego' quello che voleva poi per il resto doveva far da
sola voleva che quell'abito fosse di suo gusto, voleva che lo indossasse, non
che lo mettesse da una parte.
Lei poso' lo sguardo su un
tipico abito da sera thai, di quelli che lasciano scoperte le spalle e buona
parte della schiena ma che come lunghezza arrivano fino ai piedi, i colori
erano blu e oro. Vide i suoi occh
brillare, poi come di scatto allontanarsene.
Franco si avvicino' alla
commessa: "Fatele vedere solo roba come quella o piu' bella se
esiste".
La commessa si diresse
lentamente verso Noi che dopo dieci minuti sbotto':
"Voglio andarmene, qui
non c'e' niente che mi piace'.
Lui si alla commessa:
"Puo' farle provare quello, per favore" e indico’ l’abito su cui gli
occhi di Noi si eran fatti brillanti.
"Ma cosa fai? Non
voglio quell'abito, con i soldi che tu spendi per quello la mia famiglia ci
mangerebbe cinque mesi. Se lo acquisti dopo cerco di vederlo e mando i soldi a
casa, te lo dico".
"Si, ma intanto stasera
te lo metti".
"Andiamo via, non mi
piace niente in questo negozio, voglio solo uscire, andare a cena".
Franco capi' che fra un
minuto avrebbe ricominciato a piangere. Come si sarebbe comportato un
thailandese in quella situazione? Cosa doveva fare? In quel momento lei era vicina
e distante allo stesso tempo, cosa poteva fare per raddrizzare la situazione?
C'era un sofa' di quelli
tondi si sedettero.
"Io non posso indossare
quella roba, mi vergognerei, i miei genitori non hanno da mangiare e io sono
qui con te che acquisto un abito da migliaia di baht. capisci che non ha senso?
Dovrei essere dove loro mi hanno mandata, a prostituirmi in qualche
locale!"
Lui era dispiaciuto di aver
provocato quello stato in lei, cosa poteva fare? Come poteva rimediare? Non
sapeva cosa dire aspetto' che le passasse.
"Non voglio piu' andare
da nessuna parte".
"Dobbiamo andare, Noi.
Abbiamo prenotato".
Si tiro' su, aveva ragione
lui. Uscirono dal negozio scusandosi. Franco penso' alla figura meschina fatta
in quel luogo. Sicuramente non ci sarebbe mai piu' entrato, si sarebbe troppo
vergognato.
Tornati in albergo rimaneva
ormai solo il tempo per una rapida doccia e per cambiarsi.
Arrivarono al molo
dell'Anantara Bangkok Riverside Resort puntuali.
Tutto fu come era stato
previsto, un'ottima cena e magnifiche vedute della citta'.
Al ritorno erano entrambi un
po' brilli, si dimenticarono di quanto avevano concordato Franco ando'
dall'uomo del tuk tuk per pagare avevano gia' concordato 50 baht, ci aveva
pensato, Noi e lui sapeva che non poteva avere problemi.
Non aveva soldi spiccioli e
sapeva che anche Noi non ne aveva, gli allungo' 500 baht. L'uomo prese il
portafoglio comincio' a contare il resto 100, 200, 300, 350... non aveva altro.
Lo guardo' come chiedendogli cosa doveva
fare, forse si aspettava che lui dicesse: "Tieni pure", non lo fece.
"Noi c'e' un problema
per il resto. Non ha 100 baht".
"Quanto gli hai
dato?"
"500 baht".
"Riprendiglieli e
dammeli. C'e' un 7 eleven li, guarda. Vado a cambiare".
Torno' dopo 2 minuti e diede
all'uomo del tuk tuk i 50 baht esatti.
Come detto piu' volte e'
veramente difficile in questo Paese per gli occidentali capire qual'e' il costo
della vita. Una piccola somma come possono essere poco piu' di 2 euro (100
baht) in Italia, qua diventa una cifra. Dovete pensare che un thai normale
guadagna 300 euro al giorno per guadagnare 100 bah deve lavorare poco meno di 3
ore al giorno. Con 100 baht mangiano
sicuramente due persone, forse anche piu'.
Questo fatto che vi venga
risposto: "Non ho soldi" per il resto vi puo' accadere in qualsiasi
piccola transazione commerciale, non solo con tuk tuk e taxi, un comportamento
simile e’ normale per i piccoli acquisti di ogni giorno, il problema lo potete
trovare negli stand che si trovano ai bordi della strada o nei piccoli negozi.
La Thailandia e' un paese in
via di sviluppo e ha un'economia a basso costo. In questo Paese avere in tasca
solo biglietti da 1.000 baht puo' rappresentare un vero problema, in quanto
possono essere difficili da cambiare.
Quello che e' stato
presentato e' un caso che puo' accadere la truffa pero' nella maggior parte dei
casi e' per un importo molto inferiore. Quando un tuk tuk prende un turista o
un occidentale, non ci proverebbe mai con un thai, gia' chiede un prezzo
maggiorato, intorno agli 80 baht, il thai ne avrebbe pagati 40/50, ma ancora
non si accontenta, una volta arrivati se gli viene data una banconota da 100
baht, comincia a cercare i 20 baht che regolarmente non ha, vi mostra il
portafoglio, non ci sono e poi cominciano stizze e sbuffi, con un repertorio di
comportamenti che tendono solo a dirvi: "Ma perche' non me li
lasci?". In alcuni casi si riutano di darvi il resto, mettono in moto e se
ne vanno con rabbia.
In effetti non e' neppure il
valore di quei soldi e' il principio. Sapere che quel comportamento potreste
trovarvelo di fronte ogni giorno e che quella non sara' l'ultima volta gia
rompe le scatole. Ma pensare che gia' voi avete accettato di pagare il doppio
di quello che paga un thai, e che la persona che riceve quei soldi ancora non
e' contenta e se potesse ve ne farebbe fuori ancora manda in bestia.
Negozi come 7 eleven e le stazioni di servizio per
auto non hanno nessun problema per cambiare e lo fanno senza dire niente. Cambiate le banconote da 1000 quando vi
trovate in questi luoghi e fate in modo di avere sempre una riserva di
biglietti di picolo taglio e monete. Forse per noi e' difficile capirlo ma
1.000 baht (circa 22 euro) sono un sacco di soldi in Thailadia, la paga di piu'
di 3 giorni di lavoro. Cambiateli appena potete e nel cambiarli contate quanto
vi danno indietro. Cosi' facendo avrete sempre soldi spiccioli in tasca e quando
un tuk tuk vi chiede 80 baht, voi gli darete 80 baht esatti.
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