Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

domenica 13 aprile 2014

Truffe e imbrogli: "Grazie, non ho resto".

La salvezza: I 7 eleven -  Thai Franchise Center.
Quando furono in camera lei chiese:
"Allora dove andiamo stasera?"
"Per me e' indifferente, se vuoi andar li, va bene".
Noi prese il telefonino e formo' il numero del Bed  Supperclub, non le rispondeva, non suonava occupato, era come se il numero non esisteva, chiese alla reception Quella che era considerata una delle maggiori esperienze da fare in Bangkok in campo gastronomico e musicale aveva chiuso il il 31 agosto  2013.
Franco aveva sentito parlare di una crociera con cena sul Chao Phraya, cerco' su Internet, chiese a lei cosa ne pensava. Furono d'accordo. Telefonarono, furono richiamati per la conferma, c'era ancora posto, partenza dal molo dell'Anantara Bangkok Riverside Resort & Spa Pier. Si trattava di una crociera su una barca di quelle che una volta trasportavano riso completamente ritrasformata per offrire ai clienti alcune ore romantiche allietate da ottimo cibo thai e da un'esperienza culturale che attraverso la notte si lascia ai lati molti monumenti come il Tempio dell'Alba, il Grande Palazzo e Wat Phra Kaeo, la Chiesa del Santo Rosario e quella di Santa Cruz, il Museo delle Barche Reali e altre attrattive.
La cena cominciava alle 20:15 , c’erano due menu degustazione uno da 12 portate al prezzo al prezzo di 2.500 baht (55 euro circa) piu' tasse e uno da 8 portate al prezzo di 1.750 baht (38 euro circa). I menu' comprendono antipasti e zuppe piccanti, pesce marinato in erbe tailandesi, fritti, curry regionali, concludendo con un dolce tradizionale.
Sarebbero tornati a terra alle 21:30, due ore di crocera.

Erano d’accordo, non c’era altro da dire.
"Adesso ti faccio la festa"  lei lo disse in italiano. 
"Chi ti ha insegnato questa frase?"
"Dopo, dopo, ora vieni qui"
Dormirono anche alcune ore. lei aveva solo quel'abito, da quando l'aveva ritrovata due giorni prima non si era mai cambiata. Franco la sveglio' verso le cinque del pomeriggio.
"Dobbiamo uscire".
"E' presto, dobbiamo essere la per le 19:30".
Dicendo questo si stiro' e fece le fusa come una gatta, cerco' di riattirarlo a lei.
"No, ferma, non c'e' tempo ora, dobbiamo andar fuori".
"A far cosa?"
"Sorpresa'.
Aveva visto un negozio di abiti da donna li vicino ed era li che la voleva portare. 
Lei disse no, non era roba per lei, troppo cara.
"Mi vuoi comprare qualche vestito, va bene, ma non qui andiamo alle bancarelle".
Li Franco si accorse che aveva ragione lei, sarebbe stata bene con qualsiasi cosa sul suo corpo e col suo volto anche uno straccetto andava bene.
Lei acquisto' 3 camicette, 2 pantaloni e una gonna, prezzo 900 baht.
"Ok prendiiamo un taxi"
"Dove altro vuoi andare?"
Diede un foglietto  che aveva preparato ai tassista, lei cerco' di vederlo, lui glielo impedi'.
Si fermarono al 9 di Surawong Road, nel quartiere Silom. Li si trova un edificio a quattro piani Il negozio principale di un famoso marchio thailandese, specializzato in tutto cio' che e' seta, specie di alta qualita', un nome famoso in Thailandia e nel mondo, il nome del manager che 60 anni fa comincio' a far nascere quella compagnia che ha oggi filiali a corrispondenti in tutto il mondo, ma di cui non fu mai il proprietario: Jim Thompson. (per l'Italia vedi Pierre Frey Italia SRL, Corso Re Umberto I, 84 10128 TorinoTel : 390 11 503424, Fax : 390 11 502377, E-mail: contact.italy@pierrefrey.com).
Jim Thomplson fu un americano nato nel Delaware nel 1906, fu architetto, in New York, si trasferi’ in Thailandia alla fine della seconda guerra mondiale, dopo aver prestato servizio come ufficiale delle OSS (un’organizzazione che precedette la CIA). Dopo aver tentato alcune altre imprese trovo’ la sua fortuna nel settore della seta. Thailandia significa seta, qui gli abitanti dei villaggi, quando Thompson comincio’ la sua avventura,  la fabbricavano con metodi primitivi. Il settore ebbe un periodo di crisi alla fine dell’Ottocento quando il mercato locale fu invaso dalle sete importate dal Giappone e dalla Cina. La rinascita di questa industria si ebbe dopo la seconda guerra mondiale, grazie sopratutto all’intraprendenza di Jim Thompson. Egli comincio’ a spedire scampoli alle case di moda di Milano, Londra e Parigi, gradualmente costruendosi un’affezionata clientela mondiale. Grazie a questo Jim Thompson assurse a onori e celebrita’, era diventato famoso, ricco e molto rispettato, aveva aperto alla Thailandia una nuova e importante fonte di reddito e nel far tutto questo si era guadagnato la stima e l’amicizia anche dei sovrani. La societa’ da lui fondata resta una delle migliori e piu’ grandi produttrici di seta del paese. Lui spari, e non si seppe mai se si dileguo’ volontariamente o se fosse stato rapito nel Marzo 1967, all’eta’ di 61 anni.
Li Franco voleva comprarle un abito da sera con cui la voleva meravigliosa durante quella piccola crociera. Non si intromise le spiego' quello che voleva poi per il resto doveva far da sola voleva che quell'abito fosse di suo gusto, voleva che lo indossasse, non che lo mettesse da una parte.
Lei poso' lo sguardo su un tipico abito da sera thai, di quelli che lasciano scoperte le spalle e buona parte della schiena ma che come lunghezza arrivano fino ai piedi, i colori erano blu e oro.  Vide i suoi occh brillare, poi come di scatto allontanarsene.
Franco si avvicino' alla commessa: "Fatele vedere solo roba come quella o piu' bella se esiste".
La commessa si diresse lentamente verso Noi che dopo dieci minuti sbotto':
"Voglio andarmene, qui non c'e' niente che mi piace'.
Lui si alla commessa: "Puo' farle provare quello, per favore" e indico’ l’abito su cui gli occhi di Noi si eran fatti brillanti.
"Ma cosa fai? Non voglio quell'abito, con i soldi che tu spendi per quello la mia famiglia ci mangerebbe cinque mesi. Se lo acquisti dopo cerco di vederlo e mando i soldi a casa, te lo dico".
"Si, ma intanto stasera te lo metti".
"Andiamo via, non mi piace niente in questo negozio, voglio solo uscire, andare a cena".
Franco capi' che fra un minuto avrebbe ricominciato a piangere. Come si sarebbe comportato un thailandese in quella situazione? Cosa doveva fare? In quel momento lei era vicina e distante allo stesso tempo, cosa poteva fare per raddrizzare la situazione?
C'era un sofa' di quelli tondi si sedettero.
"Io non posso indossare quella roba, mi vergognerei, i miei genitori non hanno da mangiare e io sono qui con te che acquisto un abito da migliaia di baht. capisci che non ha senso? Dovrei essere dove loro mi hanno mandata, a prostituirmi in qualche locale!"
Lui era dispiaciuto di aver provocato quello stato in lei, cosa poteva fare? Come poteva rimediare? Non sapeva cosa dire aspetto' che le passasse.
"Non voglio piu' andare da nessuna parte".
"Dobbiamo andare, Noi. Abbiamo prenotato".
Si tiro' su, aveva ragione lui. Uscirono dal negozio scusandosi. Franco penso' alla figura meschina fatta in quel luogo. Sicuramente non ci sarebbe mai piu' entrato, si sarebbe troppo vergognato.
Tornati in albergo rimaneva ormai solo il tempo per una rapida doccia e per cambiarsi.
Arrivarono al molo dell'Anantara Bangkok Riverside Resort puntuali.
Tutto fu come era stato previsto, un'ottima cena e magnifiche vedute della citta'.
Al ritorno erano entrambi un po' brilli, si dimenticarono di quanto avevano concordato Franco ando' dall'uomo del tuk tuk per pagare avevano gia' concordato 50 baht, ci aveva pensato, Noi e lui sapeva che non poteva avere problemi.
Non aveva soldi spiccioli e sapeva che anche Noi non ne aveva, gli allungo' 500 baht. L'uomo prese il portafoglio comincio' a contare il resto 100, 200, 300, 350... non aveva altro. Lo guardo' come chiedendogli  cosa doveva fare, forse si aspettava che lui dicesse: "Tieni pure", non lo fece.
"Noi c'e' un problema per il resto. Non ha 100 baht".
"Quanto gli hai dato?"
"500 baht".
"Riprendiglieli e dammeli. C'e' un 7 eleven li, guarda. Vado a cambiare".
Torno' dopo 2 minuti e diede all'uomo del  tuk tuk i 50 baht esatti.
Come detto piu' volte e' veramente difficile in questo Paese per gli occidentali capire qual'e' il costo della vita. Una piccola somma come possono essere poco piu' di 2 euro (100 baht) in Italia, qua diventa una cifra. Dovete pensare che un thai normale guadagna 300 euro al giorno per guadagnare 100 bah deve lavorare poco meno di 3 ore al giorno.  Con 100 baht mangiano sicuramente due persone, forse anche piu'.
Questo fatto che vi venga risposto: "Non ho soldi" per il resto vi puo' accadere in qualsiasi piccola transazione commerciale, non solo con tuk tuk e taxi, un comportamento simile e’ normale per i piccoli acquisti di ogni giorno, il problema lo potete trovare negli stand che si trovano ai bordi della strada o nei piccoli negozi.
La Thailandia e' un paese in via di sviluppo e ha un'economia a basso costo. In questo Paese avere in tasca solo biglietti da 1.000 baht puo' rappresentare un vero problema, in quanto possono essere difficili da cambiare.
Quello che e' stato presentato e' un caso che puo' accadere la truffa pero' nella maggior parte dei casi e' per un importo molto inferiore. Quando un tuk tuk prende un turista o un occidentale, non ci proverebbe mai con un thai, gia' chiede un prezzo maggiorato, intorno agli 80 baht, il thai ne avrebbe pagati 40/50, ma ancora non si accontenta, una volta arrivati se gli viene data una banconota da 100 baht, comincia a cercare i 20 baht che regolarmente non ha, vi mostra il portafoglio, non ci sono e poi cominciano stizze e sbuffi, con un repertorio di comportamenti che tendono solo a dirvi: "Ma perche' non me li lasci?". In alcuni casi si riutano di darvi il resto, mettono in moto e se ne vanno con rabbia.
In effetti non e' neppure il valore di quei soldi e' il principio. Sapere che quel comportamento potreste trovarvelo di fronte ogni giorno e che quella non sara' l'ultima volta gia rompe le scatole. Ma pensare che gia' voi avete accettato di pagare il doppio di quello che paga un thai, e che la persona che riceve quei soldi ancora non e' contenta e se potesse ve ne farebbe fuori ancora manda in bestia.
Negozi come 7 eleven e le stazioni di servizio per auto non hanno nessun problema per cambiare e lo fanno senza dire niente.  Cambiate le banconote da 1000 quando vi trovate in questi luoghi e fate in modo di avere sempre una riserva di biglietti di picolo taglio e monete. Forse per noi e' difficile capirlo ma 1.000 baht (circa 22 euro) sono un sacco di soldi in Thailadia, la paga di piu' di 3 giorni di lavoro. Cambiateli appena potete e nel cambiarli contate quanto vi danno indietro. Cosi' facendo avrete sempre soldi spiccioli in tasca e quando un tuk tuk vi chiede 80 baht, voi gli darete 80 baht esatti. 




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