Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 9 aprile 2014

Truffe e imbrogli: una bella ragazza, una bottiglia di whisky e la droga.

Bangkok Post.
Rientrato in albergo, Franco era salito in camera e pensava che tutto sommato non voleva arrendersi, dopo l'esperienza del giorno aveva bisogno di distrarsi, di non pensare, voleva rimettersi in forze, a pensare alle vicende di quei due giorni c'era da impazzire. Sembrava che il mondo intero si fosse scagliato contro di lui. Quale divinita', spirito, essere sovrannaturale lo aveva condannato a quel castigo e per quale motivo?
Doveva reagire a tutto questo e reagire non sarebbe stato andarsene a letto, ma una bella cena per rimettersi in forze e poi....SESSO. Patpong aveva deciso e Patpong fosse. Ando' nella doccia comincio' ad accarezzarsi dolcemente il corpo e a pensare cosa sarebbe successo fra poche ore le carezze si fecero piu' audaci. 
Patpong una delle zone a luci rosse di Bangkok, la piu' conosciuta, due vie lunghe ognuna intorno a 250 metri tra Silom e Suriwong, sono fra le strade principali nel quartiere degli affari di Bangkok. Entrambe sono fiancheggiate da bar di tutti i tipi. Diversi fra loro, nel loro insieme mostrato tutto cio' che una donna puo fare. Nelle piste di quei locali coppie si mostrano mentre fanno all'amore di fronte a decine di persone, artiste ben affermate nel loro campo mostreranno poi altri modi per fumare una sigaretta, per sparare delle palline, per rifoderare spade e pugnali. 
Se tutto questo sconvolge la decisione e' facile da prendere potete continuare a star li disgustati o potete andare in un locale dove i curiosi potranno, trovare una ragazza che risponda alla domanda: "Ma come fanno all'amore le orientali?" 
Patpong un luogo in cui soddisfare ogni perversione non e' un problema. 
Franco si asciuga, e si veste si vede di li a breve in quel luogo di perdizione. Pensa a una notte meravigliosa.
Scende alla reception lo vedono, sorridono, salutano. Poco prima si era fermato un po' con loro, aveva raccontato la disavventura del Gran Palace, le parole di quella persona cosi' elegante, colta, educata:
"Ma signore e lei dopo quanto aveva detto gli ha creduto?" 
"Come?" 
"Le aveva appena detto che non era niente di quanto mostrava, le aveva rivelato di essere semplicemente un ignorante farabutto".
Franco era rimasto stupefatto ad ascoltarlo:
"Non c'e' nessun devoto buddhista in Thailandia che non sia in grado dio dirle quanto le dico io. Wat Phra Kaeo e' un wat tutto particolare, essendo una cappella privata dei sovrani non ci sono monaci residenti in quel tempio." e il farabutto aveva detto proprio quello che era chiuso perche i monaci residenti erano li in preghiera con la famiglia reale. 
Per la strada che porta al Gran Palace si era congratulato con se stesso per le letture che aveva fatto sul luogo che andava a visitare. Non aveva letto la parte piu' importante, quella che poteva salvarlo.
Usci', prese il taxi che era sempre parcheggiato di fronte all'albergo, sicuramente quello non avrebbe fregato un cliente dello stesso. 
"Patpong"
"Si, signore" e subito apri' il tassametro.
Patpong non e' solo sesso ma anche un allegro mercato che purtroppo ha perso il suo lato interessante nel tempo, si e' sempre piu' indirizzato ai turisti con cianfrusaglie, souvenir di nessun valore e magliette di gramdi firme in copie, cosi' a poco a poco aveva perso il suo fascino
Entro' nel ristorante in Patpong Soi 2, la cameriera lo accompagno' al tavolo con un magnifico sorriso, gli porto' il menu'. Odiava il cibo thailandese era piccante, non aveva mai mangiato piatti piccanti neppure in Italia, no  avrebbe cominciato ora. C’erano vari piatti di pesce come aragosta ma aveva voglia di carne. Mangio' lentamente, senza fretta e intanto pensava a quello che poteva succedere di li a breve.  Ottima cucina e sesso sono sempre un ottimo abbinamento.    
Erano stati un po' cari ma tutto sommato lo avevano soddisfatto e sopratutto non avevano tentato di fregarlo, timidamente aveva controllato il conto ed era corretto. Li avrebbe odiati se fosse stato diversamente, fregato in Thailandia in un locale di proprieta' di un italiano sarebbe stato il massimo. Nessuna fregatura e una magnifica cena in cui aveva primeggiato un ossobuco su un piatto di pasta e un eccezionale vino sfuso. Era molto soddisfatto e sarebbe tornato.
Usci' sognando: "In quale locale sarebbe stato, come sarebbe stata la prima thailandese della sua vita? Una donna dolce e remissiva o una che gli avrebbe dimostato chiaramente, di te vecchio e flaccido mi interessa solo il denaro, voglio quello e poi voglio andarmene dal mio ragazzo".
Le insegne di tutti quei locali quasi lo accecavano, erano ovunque, li vicino, in Patpong 2 il piu’ famoso e’ Club Electric Blue, quanto gliene avevano parlato i suoi amici. Uno dei piu' popolari gogo bar di tutta la zona. Gestito da farang che sanno quel che devono fare per creare un ambiente che metta a proprio agio i clienti e le ragazze. Ancora in Patpong 2 per ricordare solo i migliori Cosmos Club, Executive Lounge e Crown Royal. Mentre in Patpong  1 i piu' famosi sono King's Castle 1 e 2, Queen's Castle II e Camelot's Castle. 
Franco non sa' decidersi, cammina nella strada e un po' si vergogna, i locali sembrano tutti invitanti, e' la prima volta che si trova in un luogo simile. Passeggia attraverso il distretto a luci rossi di Bangkok, cercando di decidere quale gogo bar e' il piu' discreto.
Un locale e’ li vicino, ci mette dieci minuti per decidere, entra. Il locale e‘ poco illuminato, sulla pista alcune ragazze poco vestite si esibiscono in una lap dance. Una cameriera lo accompagna al tavolo, prende la sua ordinazione.
Si guarda intorno ed e’ folgorato, ha visto un angelo. La osserva, la sta studiando: alta piu’ della media dei thai, ha lunghi capelli neri, occhi marroni, il fisico sembra perfetto e lo mette bene in mostra coprendosi solo con quel bikini. Per molto tempo Franco la osserva, la segue con lo sguardo, con la statura fuori dall’ordinario gli sembra di veder muovere una pantera.  A um certo punto lei si volta e gli sorride. Continua a parlare con le sue amiche ma sono solo due minuti, le lascia, si dirige verso di lui, sorride mentre si china per un wai: 
“Posso sedermi?, mi chiamo Noi ”.
“Franco Scocciafava, Franco semplicemente”.
L’aveva detto, aveva sempre avuto timore a farlo in Italia, ma li pensava che nessuno ne avrebbe capito il doppio sigificato del suo cognome e aveva azzardato. Lei non fece nessuna piega.
“Mi offri da bere?”
Ripensava a due sere prima, anche Jane sembrava un angelo poi alla fine lo aveva fregato. Esito’ un attimo.
“Vuoi che me ne vada?”
“No, per favore, per favore, scusa” si alzo’, le sposto’ la sedia “Prego siediti”.
Cominciarono a parlare delle solite cose che si raccontano tutte le persone quando si conoscono. 
Lui le racconto’ di avere 48 anni, che i suoi erano emigrati dal sud, in provincia di Modena, li avevano comprato un po’ di terra e avevano  lavorato come contadini, lui aveva continuato il lavoro dei genitori per conto proprio.  
Lei si chiamava, gli disse il nome franco non riusci’ a capirlo, tutti pero’ la chiamavano Noi e Noi poteva chiamarla anche lui. Aveva 24 anni “ne domostra 17/18” penso Franco. Veniva da Khon Kaen, da una famiglia di poveri agricoltori che non avevano avuto i mezzi per farla studiare e li faceva l’unica cosa che sapeva fare la lady, vendeva il suo corpo per mangiare e dare alla sua famiglia da mangiare, lasciava che gli uomini facessero quello che volevano di lei perche' aveva una famiglia da sfamare. Detto questo scoppio’ in lacrime, si alzo di scatto, scappo’ e si perse fra la folla che riempiva il locale. 
Avevano parlato solo per una ventina di minuti Franco l’aspetto due ore, lei non si fece vedere, lui ogni tanto chiedeva ma la risposta era sempre la stessa nessuno sapeva dove fosse andata. 
Franco usci’ ed entro’ in un altro locale, quello che era successo lo aveva sconvolto, voleva riacquistare la sua normalita’, rilassarsi.
Non si guardo’ neppure intorno, non fece caso alle ragazze, ne’ allo spettacolo, si diresse verso un tavolo d’angolo, arrivo’ una cameriera, come non esistesse, fu lei a svegliarlo: 
“Signore, signore, SIGNORE”.
“Si scusi, un doppio wishky, con ghiaccio, niente soda”.                    
Le ragazze cominciarono a disturbarlo, voleva star solo.
Poi dolcemente, detto in italiano:
“Come stai? Posso sederni?”
La voce era di donna, chi parlava italiano in quel luogo? 
“Si, prego accomodati”.
 Lei ordino’ una birra. 
“Cosa ti succede? Sei strano” aveva abbandonato l’italiano e si esprimeva in inglese.
“No, continua in italiano”
“So quelle due parole solo”.
Voleva mandarla via poi penso’: “Perche’ farlo?”
Parlarono del piu’ e del meno, passarono insieme tutto il tempo fin che giunse la chiusura del locale, non sapevano niente l’uno dell’altra. Lui era gia’un po’ ubriaco.
“Andiamo al tuo albergo? Va bene?” chiese lei. 
“Si e cosa facciamo? Beviamo?”
“Beviamo, giochiamo, facciamo all’amore. Ti piacerebbe fare all’amore con me?”
“Si, beh, si, no, insomma, io credo…” Franco non si ricordava neanche come lei si chiamava. 
Continuarono a bere in camera, a Franco sembro’ che lei fosse nuda, al mattino dopo non si ricordava se l’aveva avuta, quello che aveva un mal di testa tremendo, si guardo’ intorno, era solo, lei se n’era andata. Non aveva mai sofferto di mal di testa ed ora era terribile, lei se ne era andata e lui era certo che non l’aveva pagata, strano. Non ricordava altro, meglio ricordava a brandelli. Era come se la sua memoria fosse limitata, si era ubriacato altre volte ma mai l’alcol lo aveva ridotto in quello stato. Si volto’… il suo orologio. Lo metteva sempre sul comodino prima di addormentarsi, non e’ che fosse un Rolex ma era pur sempre un Hamilton Jazzmaster intorno ai 1000 euro, sul comodino non c’era, Cerco’ il tablet, niente, il cellulare niente, col cuore pieno di angoscia guardo’ se aveva ancora i suoi soldi, 30.000 baht, 670 euro circa . Neppure un centesimo. Che strano molto probabilmente  aveva avuto compassione di lui c’erano carte di credito e passaporto. Continuo’ a frugare non mancava altro: soldi, orologio, tablet, cellulare erano spariti, un valore intorno ai 2500 euro. 
No, lui non l’aveva pagata ma lei si era sistemata da sola. Capisce che c’e’ ben poco che possa fare, la ragazza puo’ essersene andata da tempo. 
Mettere della droga nel suo wiskhy con lui in quelle condizioni deve esserle stato facile, se non era questo magari droga in uno spry che lei teneva nella borsetta. 
“Cosa devo fare?” penso’ Franco “devo andare  alla polizia? La descrizione della ragazza che potrei dare equivale a quella centinai di migliaia di ragazze che vivono in Bangkok. Non so' neppure quale esattamente sia il locale, scovolto per il comportamento di Noi non ci avevo fatto caso. Fra soldi e oggetti di valore lei aveva fatto un buon bottino, sparira’ per un po’ di tempo magari per riapparire poi da qualche altra parte Pattaya, Phuket o Ko Samui.
Cosa sarebbe successo rispondendo alle domande della polizia? Sono stato visto dal personale d’albergo completamente ubriaco ritirarmi con una ragazza che tutti avrebbero qualificato per quel che era".
Non l'avrebbero certo ritrovata e lui non avrebbe ritrovato i suoi oggetti di valore e i suoi soldi. Decise di non far niente. Poi con quell;orrendo mal di testa. 
Il numero di casi come questo e’ ultimamente in aumento, sempre maggiore e’ il numero di bad girl che versano droghe nei bicchieri dei farang, semplicemente  per derubarli.  Inutile negarlo quello che e’ capitato a Franco in simili condizioni puo’ capitare a voi. Parole come: “Io sono furbo”, “Io sono sempre sveglio a me non potrebbe capitare mai niente” parole fanno solo ridere, sono ridicole, due bottiglie di whiusky e una bella ragazza thailandese metterebbero voi, come Franco, fuori gioco. Poi in camera lei non avra’ neppure avuto bisogno di insistere per un ubriaco un bicchiere tira l’altro. Anzi potrebbe accadere molto altro, cio’ che Franco ha incontrato e’ un’indipendente ma ci sono vere gang criminali di tre quattro persone che si dedicano a questo divertimento. Una volta che la ragazza ha preso possesso della camera perche’ voi dormite, tranquillo e drogato, lei fa entrare i suoi complici e allora sparisce tutto cio’ che e’ di valore comprese carte di credito e passaporto. Come dimostrato dall’incidente aereo di questi giorni i passaporti italiani sono ben pagati sul mercato thailandese.
In forma diversa successe a noi anni fa in un Hotel di Pattaya, in Second road. rientrammo tardi le cassette di sicurezza erano chiuse. Andammo a dormire e Sanga aveva tutto l'oro con lei. Se lo tolse e lo pose sul comodino. Sanga fu la prima a svegliarsi al mattino, doveva andare in bagno. Il bagno era messo in modo da impedire la vista della porta di accesso alla camera. "Fabio la porta di camera e' aperta". Guardo' il comodino, tutto il suo oro era sparito Ci avevano drogati. In breve la polizia riusci' a identificare 3 persone che potevano averlo rubato, cosi' non pote' far niente. Ci dissero anche che eravamo stati fortunati se si fossero accorti che Sanga aveva un damante al dito, avrebbero cercato di prenderlo e "a male estremi estremi rimedi" alla fine avrebbero tagliato il dito.
Negl alberghi italiani se avviene un furto la proprieta' deve rimborsare fino a 100 volte il prezzo di listino della camera.
La situazione assurda che si viene a creare: sapete chi e' Tos Chirathivat amministratore Delegato di Central Retail e nuovo proprietario della Rinascente?
Bene quando Tos Chirathivat viene in Italia se dorme nei migliori alberghi di Milano questi hanno un prezzo intorno a 1750 euro per notte, nella migliore suite dato che lui se la puo' permettere.
Se a Tos rubano il Rolex numerato e altri gioielli la proprieta' dell'albergo e' responsabile fino a 175.000 euro (1750, prezzo di una notte in albergo, x 100). Cosi' Tos in parte o del tutto e' rimborsato e perde poco o niente.
Quello che c'e' da sapere e' che Tos e la sua famiglia sono anche proprietari una catena di alberghi, i Centara, ora se il proprietario dell'albergo milanese viene in Thailandia e va in uno di questi, dopo aver pagato a Tos come dice la nostra legge fino a 175.000 euro, e gli succede la stessa disavventura si trova davanti il grande magnate thailandese o chi per lui che gli puo' rispondere impudentemente: "Non ti paghiamo proprio niente, questa e' la nostra legge!".
In Thailandia quindi se vi viene rubato qualcosa in camera non vi viene rimborsato niente, non vi vengono chieste scuse e anzi e' probabile che vi sbattano fuori, se ne parlate troppo.
C'e' qualcuno che ha ancora il coraggio di parlarmi della famosa ospitalita' thailandese?
Questo fu il comportamento della moglie del proprietario dell'albergo quando si accorse che ne parlavo con amici, la mandai al diavolo e le risposi che se lo diceva un'altra volta sarei andato alla polizia.
Credo non ci sia bisogno di nessun'altro commento.
Come salvarsi? 
- Usate la cassetta di sicurezza per i vostri valori 
- Prelevare solo il denaro sufficiente per la serata 
- Mai ubriacarsi del tutto, se volete farlo fatelo con amici di cui siete sicuro al 100% 
- Non assumete droghe sono illegali in Thailandia e le pene sono molto severe 
- Contattare la Polizia Turistica se pensate che qualcosa di brutto vi sta accadendo.
- Se pensate di aver incontrato la ragazza dei tuoi sogni, il vostro amore fate ragionare la testa e lasciate perdere il cuore, mettela alla prova prima che lei se ne parta coi vostri averi e  il vostro denaro.

Indietro: "No, signore, e' chiuso".

Il personaggio di Franco Scocciafava e altri personaggi che potranno apparire nel corso della narrazione sono di pura fantasia e non si riferiscono a nessuna persona vivente presente o passata.  Questi personaggi sono utilizzati a fini esplicativi per poter meglio mettere in rilievo un certo argomento. Sono invece vere, cioe' prese dalla realta' di ogni giorno le vicende che loro accadono, come le truffe e gli imbrogli, anche se nella realta' queste vicende potrebbero accadere in forma leggermente diversa, quelle qui illustrate seguono lo schema generale. I pensieri e le critiche che Franco Scocciafava pensa non sono attribuibili ad altra persona se non allo stesso autore, che se ne fa responsabile. 


Facebook: Fabio ● Sanga. ● Francesco● Consuelo● Thansa (Bed).



Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...