Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 7 aprile 2014

Truffe e imbrogli: "No, signore, e' chiuso".

E' il secondo giorno di Franco in Bangkok, il primo completo. Si e' alzato presto ha fatto una buona colazione, ha chiesto alla reception di chiamargli un mezzo, si e' infomato sul prezzo: "Essere fatto scemo una volta e' piu' che sufficiente" pensa mentre il tassista lo porta a destinazione. Ha imparato a non fidarsi di quelle persone, specialmente in Bangkok, la lezione all'arrivo gli e' bastata. Ha anche ragionato su cio' che e' successo la sera precedente e mai in vita sua si e' sentito cosi'preso in giro, mortificato, truffa e beffa si sono uniti in un gioco tremendo. Dire che se ci avesse pensato bene era stato avvisato fin dall'inizio: Jane, Cita, Kala, la compagna di Tarzan, la scimmietta di Tarzan, la nutrice di Tarzan, un gorilla femmina. Tarzan, il famosissimo personaggio ideato da  Edgar Rice Burroughs. Ai thai piace scherzare ovunque e sempre. Sanuk e’ una delle parole thai piu’ ricorrenti, non ha una vera e propria traduzione letterale  ma in linea generale si puo' tradurre con "divertimento", i thai pero' sanno essere anche crudeli e la crudelta' si era pienamente manifestata in quell'imbroglio, gli avevano detto fin dall'inzio: "Sei un deficiente!" non esistono soprannomi thai come quelli. Lo aveva imparato una volta tornato in camera. Si era collegato a internet e li su quello che molte persone definiscono il blog sulla Thailandia piu' completo in italiano aveva capito.
 
Comunque “Oggi e' un altro giorno, ho di fronte una giornata bellissima, da trascorrere quasi tutta al Grand Palace, il Grande Palazzo reale, la prima reggia dei sovrani thai in Bangkok e la sera Patpong. Chissa’ come sara’ quel ristorante italiano che mi hanno indicato e di cui mi hanno detto un gran bene? Ho sentoto dire che chi va in quei luoghi fa turismo sessuale ma le svedesi e le tedesche cosa venivano a fare in Italia negli anni '60? Chiaro e tondo, per scopare, i ragazzi di Rimini e Riccione facevano a gara a chi se ne faceva di piu’ ogni giorno e i camerieri di bar, ristoranti, alberghi andavano a svernare nei loro Paesi. Va be' ma queste thai si fanno pagare... e allora parliamo di meretricio, prostituzione ma il turismo sessuale lo abbiamo inventato noi italiani, in un periodo in cui Pattaya era un povero villaggio di pescatori. Allora eravamo i primi, poi tanti altri paesi ci hanno sorpassati e ora puntiamo il dito, d’altronde e’ giusto la nostra classe politica non ci offre altro, il dito...
Sul Grand Palace mi sono informato prima di affrontare la visita, non mi sono accontentato come fanno gli altri della solita Lonely Planet. Ho letto di fatti strani e curiosi come la citta' delle donne, nella parte interna del palazzo, un luogo dove si dice ci fossero piu' di 3.000 donne fra le piu' belle del regno, sorvegliate da amazzoni. Un luogo dove nessun maschio, eccetto il re poteva entrare, dove gli stessi figli del sovrano una volta arrivati alla puberta' dovevano lasciare le madri e andarsene da altra parte. Un luogo con proprie leggi e propri tribunali. Un mondo fantastico a disposizione di un uomo solo. Peccato che non potro’ visitarlo e' un luogo chiuso che non e' mai stato aperto al pubblico”.    
Con questi e altri pensieri in testa  e’ arrivato, l'autista si avvicina al marcipiede, lui puo' scendere, di fronte ha uno dei suoi sogni, finalmente realizzato, visitare la prima meraviglia di Bangkok, uno dei piu’ importanti monumenti al mondo.
Scende dal taxi. Sente una voce ben educata dire in perfetto inglese:
"Sir, Sir, just a moment, please".
E' una persona ben vestita, con una faccia tonda, tanquilla che lo mette a proprio agio.
"Signore, scusate l'impudenza, buongiorno, dove state andando?".
Dal suo inglese si direbbe appena uscito da Oxford. Ha letto da qualche parte che non dovrebbe dar retta agli estranei ma una persona del genere non puo' fargli niente di male. Tutto in lui, dai vestiti alle parole, al portamento denotano una grande educazione.
Franco sa' un po' di inglese e quindi azzarda: "Vorrei visitare il Grande Palazzo Reale".
 "Ma, e' chiuso! Mi dispiace." 
"Come chiuso?"
"Riapre domani, oggi e' l'anniversario di un evento molto importante e in questo giorno tutta la famiglia reale si reca nella sua cappella a pregare e i monaci che risiedono nel wat pregano con loro". 
Sapeva che il Wat Phra Kaeo era la cappella privata del sovrano, in quelle parole non ci vedeva niente di strano. 
"E ora? Avevo deciso di passare tutto il giorno in questo luogo. Che peccato, non so' proprio cosa fare!"
"Posso permettermi? Perche' buttar via una cosi bella giornata? Qui e' pieno di tuk tuk ne affitti uno e visiti tranquillamente altre meraviglie di Bangkok."
A Franco sembra una magnifica idea. Potra' visitare il Gran Palace domani e dedicare l’oggi ad altri monumenti. 
La gentile persona si offre di aiutarlo a concordare un tragitto con uno dei tuk tuk che sono li vicino. Si indirizza verso il tuk tuk, egli precede. Comincia a parlare con uno degli autisti fermi al lato del marcipaiede ad aspettare clienti. Parlano in Thai, Franco non capisce, ma li vede sorridere, quindi tutto bene. Dopo 10 minuti il gentiluomo si rivolge a Franco: "Siete fortunato, oggi e' un giorno speciale, e questo conducente di tuk tuk vuole condividerlo con voi. Il governo per stimolare il turismo ha deciso di dare ai tuk tuk un buono particolate che permette loro di avere la benzina gratis, in cambio essi dovranno agevolare i turisti il piu' possibile, questo comprende il prezzo che in questo giorno speciale e' di 40 baht per portarvi a vedere sette meraviglie turistiche".
Quello che Franco non sa e non sospetta e' che se mette i piedi su quel tuk tuk e' in trappola. Il solito pollo, campagnolo, italiano avra' un'altra avventura da raccontare tornato in patria.
Sale, la truffa inizia. Magari un tempio o due riuscira' anche a vederlo ma quella che segue sara' un'esperienza completamente dedicata allo shopping. Passera' alternativamente da un'agenzia turistica dove sperano acquisti un viaggio in pulman extralusso per visitare il nord, poi in una sartoria dove lo vorrebbero la persona piu' elegante di questo mondo, gli vengono mostrati abiti di Gucci, Hugo Boss, Versace, Valentino, Dolce & Gabbana (D&G) e tanti altri stilisti. Il problema e' uno solo a Franco non interessa niente della moda, lui simpatico contadinotto, abituato a lavorare in mezzo ai campi veste casual e non ha nessuna idea di cambiare, segue una gioielleria dove gli fanno vedere anelli, braccialetti catene che si sono magnifici ma a lui non interessano niente, non ha mai messo niente del genere sul corpo e non intende cominciare ora. 
In tutti questi negozi e in altri che potrebbero seguire il sistema nervoso del nostro amico e' messo a dura prova, a Franco sembra quasi che quelle persone lo accerchino da ogni lato e non lo facciano respirare. La pressione diventa ogni minuto sempre piu’ pesante. Ogni negozio che visita ha personale che si dimostra gentile al suo arrivo che pero’ diventa scortese, intimidatorio e brutale quando capisce che non vuol fare nessun acquisto. Ogni volta che esce il volto del conducente di tuk tuk si fa sempre piu' cupo, le sue parole, che Franco non capisce, assumono un tono sempre piu' duro. A un ultimo negozio, artiginato e antiquariato, l'uomo del tuk tuk decide: "Da questa persona non otterro' niente, sto' solo perdendo il mio tempo" e rivolto a Franco: "Signore, intanto che lei fa qualche acquisto io vado a far benzina". 
Parte e sparisce dietro una curva.
Anche di quella roba a Franco non interessa niente, da un'occhiata e si mette ad aspettare: mezzora "Ormai dovrebbe essere qui", un'ora "Ma dove sara' andato?", un'ora e mezzo "Ho capito mi ha piantato in asso!!! Ora cosa faccio? Non so' dove sono, in quale parte di Bangkok? Qui non ho nessuno che mi possa aiutare. MAMMAAAAAAAAAAAA!!!".
Rientra nel negozio, chiede aiuto, tutti gli fanno capire chiaramente: "Non hai acquistato niente era il meno che ti poteva capitare, vai al diavolo!". 
Si fa sempre piu' buio, a quell'ora sarebbe dovuto essere in albergo a riposare aspettando una serata di gloria in Patpong. Sta tremando, e' spaventato, con i milioni di persone che vivono in Bangkok li non passa mai nessuno: “Possibile?”. Il tempo passa il terrore cresce. Un urlo indirizzato a 8.800 km. di distanza, un urlo liberatorio: "MAMMAAAAAAAAAAAAA!!!".
Passa un tuk tuk, ha gente sopra, tenta ugualmente di fermarlo, lui devia e tira avanti. "Non dovro' passar qui tutta la notte?".
Poi una luce che piano piano viene avanti, rallenta si ferma presso di lui, Franco gli parla del suo albergo, del locale che c'e' li vicino, gli dice che e' vicino a Patpong. Sono parole spezzate, Franco non conosce certo il thai. "Idiota!!" si dice, neppure dopo l'esperienza della prima sera ha preso il numero dell'albergo. A un certo punto l'uomo del tuk tuk mette in moto e parte. "Che abbia capito? Che sia veramente finita?", dopo 10/15 minuti Franco e' di fronte all'albergo.
Questo e' a cosa puo' portare aver ascoltato e  dato retta a una semplice frase: “No, sir, e' chiuso!". 
Questa truffa puo' avvenire ovunque in Thailandia, con particolare riguardo a tutte quelle zone che si trovano vicino a edifici artistici che potrebbero essere chiusi, un museo, una biblioteca, un parco divertimenti e cosi' via, in modo particolare e piu' specifico e' tipica del Grande Palazzo. 
Risolvere il problema e' facile non parlate a nessuno quando vi trovate vicino al Grand Palace e in luoghi simili, comunque sia la persona che vuole fermarvi, per quanto sia elegante, per quanto il suo inglese vi sembra perfetto e forbito, elegante, per quanto la sua faccia sia simpatica guardate avanti e procedete, attraversate il portale e guardate dove si trova la biglietteria. 
Prima di partire dall’albergo verificate sul website di quell’attrattiva o chiedete alla reception del vostro albergo se il luogo dove andate e' aperto o chiuso.
Per il resto: "Buon divertimento".

Indietro: La truffa del conto nei bar e nei ristoranti in Thailandia.


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