Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 13 ottobre 2016

Suchinda Kraprayoon (1933, militare, primo ministro, thai)

Suchinda Kraprayoon nacque il 6 agosto 1933 in Thonburi, Siam, figlio di Juang e Sompong Kraprayoon, è di discesa cinese e mon.
 Suchinda ha frequentato la scuola di Wat Rajabopit, successivamente la scuola Amnuayslip.
Ha studiato medicina presso la Chulalongkorn University di Bangkok per 12 mesi prima di entrare  e laurearsi alla Chulachomklao Royal Military Academy.
Ha frequentato il General Staff Course del reggimento artiglieria, a Fort Sill, in Oklahoma,, e il General Staff Course a Fort Leavenworth, Kansas.
Suchinda è sposato con Khunying Wannee Kraprayoon (Noonpakdee). Ha due figli: Jerdwut Kraprayoon e Janewit Kraprayoon, e cinque nipoti: Jomphob Kraprayoon, Polchate Kraprayoon, Chyatash Kraprayoon, Titipat Kraprayoon, e Jittisa  Kraprayoon.
Suchinda torno’ in Thailandia nel 1953 per cominciare la sua carriera militare come sottotenente nella Royal Thai Army.
Il 25 gennaio 1958 era responsabile di un reggimento di artiglieria di fanteria.
Fu a poco a poco promosso a gradi di maggiore responsabilità fino a che divento’
Comandante in capo della Royal Thai Army il 29 aprile 1990 e Comandante in capo del Comando Supremo il 1 ottobre 1991.
Suchinda fu un leader del Consiglio Nazionale per mantenere la pace che porto’ al periodo noto come Maggio Nero o Maggio di Sangue,
Tutto comincio il  23 febbraio 1991, quando Suchinda Kraprayoon. comandante dell'esercito, rovesciò il governo di Chatichai Choonhavan. I golpisti, che si definivano Consiglio Nazionale per mantenere la pace (NPKC), nominarono Anand Panyarachun primo ministro. Il governo ad interim di Anand promulgo’ una nuova costituzione e le elezioni parlamentari furono previste per il 22 marzo 1992.
Una coalizione di governo formata dai partiti Rassadorn, Justice Unity, Social Action, Thai Citizen, Chart Thai raccolse il 55% del parlamento che nomino’ il generale Suchinda primo ministro. Seguirono immediatamente proteste pubbliche massive.
Il 9 maggio, Suchinda rispose dicendo che sarebbe stato a favore di un emendamento costituzionale che  rendeva le persone che non erano state elette in parlamento ineleggibili per la premiership.
Le tensioni dissiparono, ma la tregua fu di breve durata.
Il 17 maggio 1992, i due principali partiti di governo annunciarono che, mentre avevano sostenuto la modifica costituzionale, avevano anche favorito clausole transitorie che permettevano a Suchinda di diventare primo ministro per la durata del parlamento.
Come apparve chiaro i partiti di governo non avrebbero onorato la loro parola, cominciarono i piani per uno sciopero domenica 17 maggio.
Ovviamente preoccupato per la rabbia che montava nella gente, il ministro degli Interni ordino’ ai governatori provinciali di impedire alla gente di recarsi a Bangkok per unirsi alla manifestazione.
Suchinda minaccio’ di licenziare il governatore di Bangkok con l'accusa di aver aiutato le manifestazioni anti-governative delle settimane precedenti.
Intanto l'esercito frettolosamente organizzo’ una competizione, un " Festival Musicale contro la siccità", da tenersi presso l'auditorium dell’esercito. Dalle stazioni radio furono bandite le canzoni di diversi cantanti popolari che avevano espresso il loro sostegno alle manifestazioni.
Tuttavia, il raduno fu il più grande dalla caduta del regime Thanom nel mese di ottobre 1973. Al suo apice, 200.000 persone riempiro Sanam Luang e le strade circostanti.
Verso le 20.30, Chamlong Srimuang e il dottor San Hatthirat guidarono i manifestanti in una marcia di due chilometri alla Casa del Governo, per chiedere le dimissioni di Suchinda.
Quando raggiunsero l'intersezione di Rachadamnoen e Rachadamnoen Nok Avenue, furono fermati al ponte Phan Fa, che era stato barricato con filo spinato dalla polizia.
Alle 23:00 un gruppo di manifestanti tento’ di sfondare la barricata, ma furono respinti dai cannoni ad acqua di quattro camion dei pompieri che bloccarono la strada. I manifestanti cercarono di requisire uno dei camion dei pompieri, ma furono respinti dalla polizia anti-sommossa armata di manganelli. I manifestanti risposero con pietre e bottiglie molotov.
Chamlong uso’ un altoparlante per sollecitare i manifestanti a non attaccare la polizia, ma le sue parole furono ignorate. In questo scontro iniziale, circa 100 manifestanti e 21 poliziotti rimasero feriti.
A mezzanotte due camion dei vigili del fuoco erano stati dati alle fiamme, e la situazione era fuori controllo. Circa 700 soldati furono impegnati in  combattimenti vicino al ponte Phan Fa.
Alle 00:30 Suchinda dichiaro’ lo stato di emergenza, rendendo gli assembramenti di più di dieci persone illegali. Il governo esorto’ la gente a tornare a casa.
Chamlong rimase vicino al ponte Phan Fa e al Monumento alla Democrazia.
Alle 04:00, i soldati minacciarono quasi 40.000 manifestanti sparando in aria con fucili M16.
Un'ora e mezzo più tardi cominciarono a sparare di nuovo. Entro la mattina, l'esercito porto’ più truppe, e la folla crebbe in altre zone della città.
All'inizio del pomeriggio del 18 maggio, Suchinda accuso’ pubblicamente Chamlong di fomentare la violenza e difese l'uso della forza da parte del governo.
Poco dopo, le truppe che sparavano continuamente in aria si mossero per circondare Chamlong che fu ammanettato e arrestato.
La folla, però, non si disperse, e la violenza salì. La proteste si sposto’ alla Ramkhamhaeng Università nella parte orientale della città. La sera del 19 maggio, circa 50.000 persone si erano radunate lì.
La mattina presto del 20 maggio, la popolare principessa Sirindhorn affronto’ il Paese in televisione, per chiedere la fine delle violenze. Il suo appello fu ritrasmesso per tutta la giornata. Alla sera, il fratello, il principe ereditario Vajiralongkorn, trasmise un appello simile.
Infine, alle 21:30, fu mostrata una trasmissione televisiva con  re Bhumibol Adulyadej, Suchinda, e Chamlong, in cui il re chiedeva ai due uomini di mettere fine al confronto e lavorasssero insieme attraverso procedure parlamentari. Un'ulteriore escalation fu evitata grazie all'intervento di re Bhumibol.
La repressione militare del Maggio di sangue aveva provocato 52 morti ufficiali confermati, molte sparizioni, centinaia di feriti, e oltre 3.500 arresti. Molti degli arrestati furono torturati.
Suchinda rilascio’ Chamlong e annuncio’ un'amnistia per i manifestanti. Chamlong chiese ai manifestanti di disperdersi, cosa che fecero.
Suchinda si dimese dalla premiership il 24 maggio 1992. Il vice primo ministro, Meechai Ruchuphan, divenne primo ministro per un periodo transitorio fino a quando fu eletto un nuovo governo. Gli succedette Anand Panyarachun.
Dopo le dimissioni, il generale Suchinda fu nominato presidente di Telecom Holdings, una compagnia tenuta da Telecom Asia. Telecom Asia si era aggiudicata una concessione senza precedenti, per la costruzione di 2 milioni di linee telefoniche a Bangkok quando il Consiglio Nazionale per mantenere la pace prese il potere.

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