Shivaga |
La medicina tradizionale tailandese è un
sistema di metodi e pratiche, metodi di medicina a base di erbe e pratiche
riguardanti il corpo che tendono a una guarigione fisica e spirituale ed è
indigena della regione attualmente conosciuta come Thailandia. Anche se non
tutta la medicina buddhista è tailandese, la medicina thai è considerata medicina
buddista.
Massaggi e cure a base di erbe sono
presumibilmente antichi quanto il genere umano. Quando i cacciatori tornavano
alle loro caverne con gli arti doloranti, i loro compagni probabilmente cercava
di strofinare via la rigidità. Nel frattempo nelle foreste, erano state trovate
piante selvatiche e, dopo sperimentazione, si era scoperto che alcune avevano
sorprendenti proprietà medicinali. Nel corso del tempo, questa conoscenza fu
raffinata e tramandata, prima oralmente di generazione in generazione più tardi
su samut khoi, testi di pergamena. Come crebbero le relazioni commerciali si
cominciarono a sviluppare i villaggi, questi portarono alle città-stato e ai
regni, con questo la conoscenza fu condivisa e adottata da sempre un maggior
numero di persone.
Guardando al mito la leggenda attribuisce
l'origine della medicina thai a Shivago Komarpaj, una figura storica che ha
servito come medico per il Sangha del Buddha. Una personalità minore nelle
Scritture, Shivago raggiunge tuttavia uno status vicino a quello di un dio nella religione Thai. Egli è venerato in
tutto il paese come il padre della medicina tradizionale thai, e statue lo
fanno apparire a fianco del Buddha. All'ingresso al Grand Palace, vediamo una
statua del medico divino che domina la zona.
Per ritrovare le origini della medicina
tradizionale thailandese occorre quindi andare in India dove si avevano nozioni
di medicina indigena tradizionale prima del tempo del Buddha, più di 2500 anni
fa.
Nella città indiana di Taxila una grande
accademia di insegnamento fu fondata da Rokha Mauritin. Re e uomini ricchi
mandavano i loro figli a studiare li. Vi si insegnava qualsiasi tipo di arte e
abilità, sia arti marziali che belle arti, compresala medicina, divisa allora
in due settori: medicina delle erbe e massaggi.
Il pupillo di Rocha Mauritin era chiamato
Jivaka Komarabaccha, nome in thai Shivago Komarpaj che divenne medico e
consigliere del Buddha
L’India era un Paese molto progredito e la
fama dell’Accademia di Taxila si diffuse fino alla Cina il cui imperatore mando’
i suoi studiosi a studiare li. Qui oltre ad altre tecniche impararono quella
della pressione in cui la malattia del paziente è diagnosticata toccando la
metà del suo palmo piuttosto che come farebbe un medico moderno sentire le
pulsazioni dal polso del paziente.Con questo metodo i dottori degli antichi
tempi potevano diagnosticare tutto cio’ che era sbagliato e non solo le
pulsazioni del paziente.
Quando l’imperatore cinese si ammalo’ egli
chiamo’ Rocha Mauritin perchè curasse lui e altri cinesi ammalati con una
combinazione di erbe medicinali e massaggi. Prima di lasciare l’India per la
Cina Rocha Mauritin lascio’l’accademia con tutto il suo bagaglio di conoscenze
nelle mani del suo pupillo Jivaka che fece in modo che tutte le arti
rimanessero vive. Rokha Mauritin rimase in Cina e mai torno’ in India, la fama
dell’accademia si sparse lontano, fino in Egitto, il cui faraone invito’ Jivaka
a insegnareli la medicina delle erbe.
Più tardi l’accademia si dissolse ma le sue
antiche conoscenze particolarmente medicina delle erbe e massaggio sopravvisero
attraverso gli insegnamenti di maestr individuali. I primi monaci buddisti a
raggiungere la Thailandia, insieme a bramini e mercanti, portarono queste abilità
e conoscenze con loro in questo Paese, dove oggi esse sono conosciute
collettivamente come samunphrai.
Una volta che raggiunsero
la Thailandiale conoscenze delle due branchie della medicina si diffusero in
lungo e in largo e divennero molto popolari per ogni tipo di malattia e dolore.
La medicina tradizionale thailandese trova
quindi le sue radici nei principi ayurvedici indiani introdotti nella regione
durante il secondo o il terzo secolo d.C., quando monaci buddisti arrivati
nella regione per insegnare la loro nuova religione, portavarono con se anche
l’approccio olistico alla medicina Ayurveda. Poi essa inglobo’, nel tempo, pratiche
preistoriche regionali indigene con una solida base animistica, in modo
particolare dalle tradizioni animiste dei popoli Mon e Khmer che occupavano la
regione prima della migrazione dei popoli thai, da conoscenze, come detto, della
medicina Ayurvedica e pre-Ayurveda indiana giunte tramite le popolazioni Khmer,
conoscenze di medicina buddista che furono portate da popoli Mon, e ancora conoscenze
di medicina cinese giunsero nella regione sia con la migrazione dei thai provenienti,
in gran parte, dal sud della Cina sia di altri cinesi che portarono con sé i
loro trattamenti, in particolare digitopressione e agopuntura, così come una
cornucopia di intrugli animali e vegetali.
La pietra che contiene iscrizioni di re
Ramkhamhaeng è la prima prova che i thai usavano la loro medicina tradizionale
per le guarigioni, in quanto descrive le piante usate per fare medicine, che
crescevano nel giardino reale.
Anche prima di questo, però, durante
l'Impero Khmer che ha governato il Nord-Est, è registrato che il re Jayavarman
VII ha ordinato la creazione di 102 arokaya sala, o tradizionali ospedali di
guarigione. Molto più tardi, nel XVI secolo, quando il re Narai governava il
Siam dal suo posto di potere in Ayutthaya, c’erano ospedali e dispensari che
somministravano erbe all’aperto.
Dopo la caduta di Ayutthaya e la fondazione
di Bangkok, all’inizio della presente dinastia Chakri, nel regno di Rama I la popolarità
della medicina tradizionale raggiunse un massimo.
Poi ci fu un periodo oscuro in cui l’interesse
per questa medicina cadde molto in basso. Segreti antichi di secoli morirono
con i loro praticanti, che per paura quando erano in vita non avevano condiviso
con altri.
Re Rama III, Re Nangklao, capì il serio
pericolo che un’intera tradizione fosse perduta per sempre e si mosse perchè
questo non accadesse, raduno’tutti coloro che praticavano medicina tradizionale
ancora in vita raccogliendo da loro tutto il bagaglio di scienza ancora
disponibile e lo iscrisse su tavolette di marmo che pose sui muri delle verande
che circondano Wat Pho, il tempio del Buddha reclinato, dove le iscrizioni
possono essere viste ancora oggi, inizio’ a promuovere le guarigioni stabilendo
anche una scuola a Wat Pho. Tuttavia, l'interesse svanì come il governo e il
popolo rivolsero la loro attenzione a, e posero la fiducia sulla medicina
occidentale.
Nei primi anni del 1900, la medicina
tradizionale fu messa "fuori legge come ciarlataneria" a favore della
medicina occidentale.
Durante il regno di re Rama VII, nel 1929,
i due approcci medici, medicina occidentale e medicina tradizionale sono stati
separati, il che è stato molto dannoso per la medicina indigena thai. Ma ancora
una volta è il re che raduna tutti i praticanti e li organizzo’ in quella che è
oggi l’Associazione delle scuole dell’Antica Medicina. Prima situata a Wat
Tepthida dove nacque una seconda associazione con lo stesso intento che prese
residenza in Wat Pho.
L’associazione di Wat Tepthida più tardi si mosse in Wat Parinayok, dove funziona ancora oggi addestrando nuovi dottori e massaggiatori nelle antiche e versatili arti e tecniche mediche portate in Thailandia dall’India.
L’associazione di Wat Tepthida più tardi si mosse in Wat Parinayok, dove funziona ancora oggi addestrando nuovi dottori e massaggiatori nelle antiche e versatili arti e tecniche mediche portate in Thailandia dall’India.
E’ stato quando l’Organizzazione Mondiale
della Sanità ha iniziato a promuovere la conservazione del patrimonio etnico, nel
1927, che il Ministero della Salute ha rivolto la sua attenzione ad una ripresa
dei trattamenti indigeni, che è stato sostenuto sempre più da piani nazionali
di sviluppo economico e sociale.
Ciò ha portato alla costituzione, in anni
più recenti, della Fondazione per la promozione della medicina tradizionale
tailandese e altre organizzazioni e agenzie collegate.
Nel 1938, un progetto fu avviato nella
provincia settentrionale di Chiang Mai per coltivare l’erba per la produzione
di chinino, ma non era economicamente sostenibile.
Con la seconda guerra mondiale e la
mancanza di quantità sufficienti di farmaci, il governo ancora una volta
rivolse la sua attenzione ai rimedi erboristici. Impegarono anche un esperto
tedesco, per stabilire un giardino medicinale sperimentale nella provincia
orientale di Chanthaburi.
Dopo un breve periodo di tempo, il medico
redasse un rapporto in inglese e thailandese in cui si diceva pronto a mettere
in vendita ben 400 piante indigene, descrivendo le loro caratteristiche e i valori
medicinali.
In seguito quando l'Organizzazione Mondiale
della Sanità ha iniziato a promuovere il patrimonio tradizionale nazionale nel
1977, il governo tailandese ha aggiunto la medicina etnica ai suoi piani nazionali
di sviluppo economici e sociali di cinque anni. La Fondazione per la promozione
della medicina tradizionale tailandese fu stabilito e, nel corso degli anni,
l'interesse e l'importanza della guarigione a base di erbe ha continuato a
crescere.
Ma ancora una volta con la crescente popolarità della medicina occidentale
nel 1980 si riebbe un’incredulità crescente nella medicina tradizionale tailandese.
Con dubbi sulle tradizionali arti di guarigione che divennero sempre più diffusi,
fino a giungere al punto che chi praticava la terapia alternativa e la medicina
tradizionale thai era ritenuto fuori legge dato che la medicina che praticava non
era scientifica ma pericolosa. Sebbene riuscissero a tramandarne le pratiche molti
dei guaritori tradizionali non praticavano apertamente a causa della paura di
essere arrestati. In cio’ comprese le cure offerte dai monaci buddisti in
templi e villaggi in tutta la Thailandia, una pratica che può essere vista come
una parte importante delle credenze buddhiste. Infatti la principale
preoccupazione del buddismo, la religione principale della Thailandia, è
eliminare la sofferenza, che coincide con i valori praticati da qualsiasi medico.
La medicina tradizionale thailandese comprende la compilazione di principi
buddisti, pratiche medicinali culturali, e filosofie tradizionali.
Tuttavia, come passare degli anni, il popolo thailandese
ha cominciato a mettere in discussione alcuni aspetti della medicina
occidentale. I thai erano insoddisfatti sul modo in cui la medicina occidentale
affrontava la malattia e la mancanza di enfasi sul benessere, un aspetto
importante della medicina tradizionale tailandese. Inoltre, mentre la medicina
thai offriva sollievo dal dolore di malattie croniche e disabilità attraverso
trattamenti a base di erbe e di massaggi, il trattamento medico occidentale
delle malattie croniche spesso aveva effetti collaterali e raramente offriva
una cura come faceva con le malattie a breve termine . La medicina occidentale
lentamente perse il suo fascino magico e nacque un movimento per rivalutare la medicina
tradizionale tailandese.
Alla fine del 1990, il movimento per legalizzare
la medicina tradizionale thai fu finalmente ascoltato dal governo e, nel 1999, la
legge B.E. 2542 a protezione e la promozione della medicina tradizionale thai fu
approvata. Questa legge proteggeva la pratica della medicina tradizionale
tailandese e iniziava un resoconto ufficiale delle pratiche in modo da conservarne
la conoscenza.
Negli anni ‘90 la medicina etnica medicina
era di moda grazie anche al sostegno del governo tailandese che nel settimo piano
economico e sociale nazionale per 1992-1996 dichiaro’ che:
"La promozione della salute delle
persone comporta gli sforzi per sviluppare la saggezza tradizionale nella cura
della salute, tra cui la medicina tradizionale tailandese, medicina di erbe, e
massaggio tradizionale, in modo da integrarlo nel moderno sistema di servizio
sanitario ".
Nel 1993 il governo della Thailandia ha
creato l'Istituto Nazionale di Medicina Tradizionale Thalandese, sotto la
supervisione del Ministero della Salute Pubblica. L'obiettivo dell'istituto è
quello di "sistematizzare e standardizzare il corpo di conoscenze della
medicina thailandese tradizionale", "raccogliere le conoscenze,
rivedere, verificare, classificare, e spiegare la conoscenza di tale medicina",
"confrontare e spiegare le filosofie e teorie di base drlla medicina
tradizionale thailandese per produrre testi su tale tema".
Così, la medicina curativa Thai evoluto con
l'integrazione di questi sistemi ed etno-pratiche in corso di esecuzione da
guaritori locali, sciamani, e ostetriche. Sulla base di un approccio olistico
che include discipline interne, esterne, e psico-spirituali, pozioni a base di
erbe, massaggi e meditazione, questa filosofia medica si concentra su quattro elementi,
terra (din), acqua (nam), vento (lom), e fuoco (fai), per raggiungere l'armonia
del corpo e della mente.
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