Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 10 gennaio 2017

Breve storia della medicina tradizionale thailandese.

Shivaga
La medicina tradizionale tailandese è un sistema di metodi e pratiche, metodi di medicina a base di erbe e pratiche riguardanti il corpo che tendono a una guarigione fisica e spirituale ed è indigena della regione attualmente conosciuta come Thailandia. Anche se non tutta la medicina buddhista è tailandese, la medicina thai è considerata medicina buddista.
Massaggi e cure a base di erbe sono presumibilmente antichi quanto il genere umano. Quando i cacciatori tornavano alle loro caverne con gli arti doloranti, i loro compagni probabilmente cercava di strofinare via la rigidità. Nel frattempo nelle foreste, erano state trovate piante selvatiche e, dopo sperimentazione, si era scoperto che alcune avevano sorprendenti proprietà medicinali. Nel corso del tempo, questa conoscenza fu raffinata e tramandata, prima oralmente di generazione in generazione più tardi su samut khoi, testi di pergamena. Come crebbero le relazioni commerciali si cominciarono a sviluppare i villaggi, questi portarono alle città-stato e ai regni, con questo la conoscenza fu condivisa e adottata da sempre un maggior numero di persone.
Guardando al mito la leggenda attribuisce l'origine della medicina thai a Shivago Komarpaj, una figura storica che ha servito come medico per il Sangha del Buddha. Una personalità minore nelle Scritture, Shivago raggiunge tuttavia uno status vicino a quello di un  dio nella religione Thai. Egli è venerato in tutto il paese come il padre della medicina tradizionale thai, e statue lo fanno apparire a fianco del Buddha. All'ingresso al Grand Palace, vediamo una statua del medico divino che domina la zona.
Per ritrovare le origini della medicina tradizionale thailandese occorre quindi andare in India dove si avevano nozioni di medicina indigena tradizionale prima del tempo del Buddha, più di 2500 anni fa.
Nella città indiana di Taxila una grande accademia di insegnamento fu fondata da Rokha Mauritin. Re e uomini ricchi mandavano i loro figli a studiare li. Vi si insegnava qualsiasi tipo di arte e abilità, sia arti marziali che belle arti, compresala medicina, divisa allora in due settori: medicina delle erbe e massaggi.
Il pupillo di Rocha Mauritin era chiamato Jivaka Komarabaccha, nome in thai Shivago Komarpaj che divenne medico e consigliere del Buddha
L’India era un Paese molto progredito e la fama dell’Accademia di Taxila si diffuse fino alla Cina il cui imperatore mando’ i suoi studiosi a studiare li. Qui oltre ad altre tecniche impararono quella della pressione in cui la malattia del paziente è diagnosticata toccando la metà del suo palmo piuttosto che come farebbe un medico moderno sentire le pulsazioni dal polso del paziente.Con questo metodo i dottori degli antichi tempi potevano diagnosticare tutto cio’ che era sbagliato e non solo le pulsazioni del paziente.
Quando l’imperatore cinese si ammalo’ egli chiamo’ Rocha Mauritin perchè curasse lui e altri cinesi ammalati con una combinazione di erbe medicinali e massaggi. Prima di lasciare l’India per la Cina Rocha Mauritin lascio’l’accademia con tutto il suo bagaglio di conoscenze nelle mani del suo pupillo Jivaka che fece in modo che tutte le arti rimanessero vive. Rokha Mauritin rimase in Cina e mai torno’ in India, la fama dell’accademia si sparse lontano, fino in Egitto, il cui faraone invito’ Jivaka a insegnareli la medicina delle erbe.
Più tardi l’accademia si dissolse ma le sue antiche conoscenze particolarmente medicina delle erbe e massaggio sopravvisero attraverso gli insegnamenti di maestr individuali. I primi monaci buddisti a raggiungere la Thailandia, insieme a bramini e mercanti, portarono queste abilità e conoscenze con loro in questo Paese, dove oggi esse sono conosciute collettivamente come samunphrai.
Una volta che raggiunsero la Thailandiale conoscenze delle due branchie della medicina si diffusero in lungo e in largo e divennero molto popolari per ogni tipo di malattia e dolore.
La medicina tradizionale thailandese trova quindi le sue radici nei principi ayurvedici indiani introdotti nella regione durante il secondo o il terzo secolo d.C., quando monaci buddisti arrivati nella regione ​​per insegnare la loro nuova religione, portavarono con se anche l’approccio olistico alla medicina Ayurveda. Poi essa inglobo’, nel tempo, pratiche preistoriche regionali indigene con una solida base animistica, in modo particolare dalle tradizioni animiste dei popoli Mon e Khmer che occupavano la regione prima della migrazione dei popoli thai, da conoscenze, come detto, della medicina Ayurvedica e pre-Ayurveda indiana giunte tramite le popolazioni Khmer, conoscenze di medicina buddista che furono portate da popoli Mon, e ancora conoscenze di medicina cinese giunsero nella regione sia con la migrazione dei thai provenienti, in gran parte, dal sud della Cina sia di altri cinesi che portarono con sé i loro trattamenti, in particolare digitopressione e agopuntura, così come una cornucopia di intrugli animali e vegetali.
La pietra che contiene iscrizioni di re Ramkhamhaeng è la prima prova che i thai usavano la loro medicina tradizionale per le guarigioni, in quanto descrive le piante usate per fare medicine, che crescevano nel giardino reale.
Anche prima di questo, però, durante l'Impero Khmer che ha governato il Nord-Est, è registrato che il re Jayavarman VII ha ordinato la creazione di 102 arokaya sala, o tradizionali ospedali di guarigione. Molto più tardi, nel XVI secolo, quando il re Narai governava il Siam dal suo posto di potere in Ayutthaya, c’erano ospedali e dispensari che somministravano erbe all’aperto.
Dopo la caduta di Ayutthaya e la fondazione di Bangkok, all’inizio della presente dinastia Chakri, nel regno di Rama I la popolarità della medicina tradizionale raggiunse un massimo.
Poi ci fu un periodo oscuro in cui l’interesse per questa medicina cadde molto in basso. Segreti antichi di secoli morirono con i loro praticanti, che per paura quando erano in vita non avevano condiviso con altri.
Re Rama III, Re Nangklao, capì il serio pericolo che un’intera tradizione fosse perduta per sempre e si mosse perchè questo non accadesse, raduno’tutti coloro che praticavano medicina tradizionale ancora in vita raccogliendo da loro tutto il bagaglio di scienza ancora disponibile e lo iscrisse su tavolette di marmo che pose sui muri delle verande che circondano Wat Pho, il tempio del Buddha reclinato, dove le iscrizioni possono essere viste ancora oggi, inizio’ a promuovere le guarigioni stabilendo anche una scuola a Wat Pho. Tuttavia, l'interesse svanì come il governo e il popolo rivolsero la loro attenzione a, e posero la fiducia sulla medicina occidentale.
Nei primi anni del 1900, la medicina tradizionale fu messa "fuori legge come ciarlataneria" a favore della medicina occidentale.
Durante il regno di re Rama VII, nel 1929, i due approcci medici, medicina occidentale e medicina tradizionale sono stati separati, il che è stato molto dannoso per la medicina indigena thai. Ma ancora una volta è il re che raduna tutti i praticanti e li organizzo’ in quella che è oggi l’Associazione delle scuole dell’Antica Medicina. Prima situata a Wat Tepthida dove nacque una seconda associazione con lo stesso intento che prese residenza in Wat Pho.
L’associazione di Wat Tepthida più tardi si mosse in Wat Parinayok, dove funziona ancora oggi addestrando nuovi dottori e massaggiatori nelle antiche e versatili arti e tecniche mediche portate in Thailandia dall’India.
E’ stato quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a promuovere la conservazione del patrimonio etnico, nel 1927, che il Ministero della Salute ha rivolto la sua attenzione ad una ripresa dei trattamenti indigeni, che è stato sostenuto sempre più da piani nazionali di sviluppo economico e sociale.
Ciò ha portato alla costituzione, in anni più recenti, della Fondazione per la promozione della medicina tradizionale tailandese e altre organizzazioni e agenzie collegate.
Nel 1938, un progetto fu avviato nella provincia settentrionale di Chiang Mai per coltivare l’erba per la produzione di chinino, ma non era economicamente sostenibile.
Con la seconda guerra mondiale e la mancanza di quantità sufficienti di farmaci, il governo ancora una volta rivolse la sua attenzione ai rimedi erboristici. Impegarono anche un esperto tedesco, per stabilire un giardino medicinale sperimentale nella provincia orientale di Chanthaburi.
Dopo un breve periodo di tempo, il medico redasse un rapporto in inglese e thailandese in cui si diceva pronto a mettere in vendita ben 400 piante indigene, descrivendo le loro caratteristiche e i valori medicinali.
In seguito quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a promuovere il patrimonio tradizionale nazionale nel 1977, il governo tailandese ha aggiunto la medicina etnica ai suoi piani nazionali di sviluppo economici e sociali di cinque anni. La Fondazione per la promozione della medicina tradizionale tailandese fu stabilito e, nel corso degli anni, l'interesse e l'importanza della guarigione a base di erbe ha continuato a crescere.
Ma ancora una volta con la crescente popolarità della medicina occidentale nel 1980 si riebbe un’incredulità crescente nella medicina tradizionale tailandese. Con dubbi sulle tradizionali arti di guarigione che divennero sempre più diffusi, fino a giungere al punto che chi praticava la terapia alternativa e la medicina tradizionale thai era ritenuto fuori legge dato che la medicina che praticava non era scientifica ma pericolosa. Sebbene riuscissero a tramandarne le pratiche molti dei guaritori tradizionali non praticavano apertamente a causa della paura di essere arrestati. In cio’ comprese le cure offerte dai monaci buddisti in templi e villaggi in tutta la Thailandia, una pratica che può essere vista come una parte importante delle credenze buddhiste. Infatti la principale preoccupazione del buddismo, la religione principale della Thailandia, è eliminare la sofferenza, che coincide con i valori praticati da qualsiasi medico. La medicina tradizionale thailandese comprende la compilazione di principi buddisti, pratiche medicinali culturali, e filosofie tradizionali.
Tuttavia, come passare degli anni, il popolo thailandese ha cominciato a mettere in discussione alcuni aspetti della medicina occidentale. I thai erano insoddisfatti sul modo in cui la medicina occidentale affrontava la malattia e la mancanza di enfasi sul benessere, un aspetto importante della medicina tradizionale tailandese. Inoltre, mentre la medicina thai offriva sollievo dal dolore di malattie croniche e disabilità attraverso trattamenti a base di erbe e di massaggi, il trattamento medico occidentale delle malattie croniche spesso aveva effetti collaterali e raramente offriva una cura come faceva con le malattie a breve termine . La medicina occidentale lentamente perse il suo fascino magico e nacque un movimento per rivalutare la medicina tradizionale tailandese.
Alla fine del 1990, il movimento per legalizzare la medicina tradizionale thai fu finalmente ascoltato dal governo e, nel 1999, la legge B.E. 2542 a protezione e la promozione della medicina tradizionale thai fu approvata. Questa legge proteggeva la pratica della medicina tradizionale tailandese e iniziava un resoconto ufficiale delle pratiche in modo da conservarne la conoscenza.
Negli anni ‘90 la medicina etnica medicina era di moda grazie anche al sostegno del governo tailandese che nel settimo piano economico e sociale nazionale per 1992-1996 dichiaro’ che:
"La promozione della salute delle persone comporta gli sforzi per sviluppare la saggezza tradizionale nella cura della salute, tra cui la medicina tradizionale tailandese, medicina di erbe, e massaggio tradizionale, in modo da integrarlo nel moderno sistema di servizio sanitario ".
Nel 1993 il governo della Thailandia ha creato l'Istituto Nazionale di Medicina Tradizionale Thalandese, sotto la supervisione del Ministero della Salute Pubblica. L'obiettivo dell'istituto è quello di "sistematizzare e standardizzare il corpo di conoscenze della medicina thailandese tradizionale", "raccogliere le conoscenze, rivedere, verificare, classificare, e spiegare la conoscenza di tale medicina", "confrontare e spiegare le filosofie e teorie di base drlla medicina tradizionale thailandese per produrre testi su tale tema".
Così, la medicina curativa Thai evoluto con l'integrazione di questi sistemi ed etno-pratiche in corso di esecuzione da guaritori locali, sciamani, e ostetriche. Sulla base di un approccio olistico che include discipline interne, esterne, e psico-spirituali, pozioni a base di erbe, massaggi e meditazione, questa filosofia medica si concentra su quattro elementi, terra (din), acqua (nam), vento (lom), e fuoco (fai), per raggiungere l'armonia del corpo e della mente.

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