La storia del Budda Smeraldo inizia nel momento in cui Alessandro Magno conquista l'India e stabilice alcune grandi comunità nella parte nord occidentale dell'India, le regioni che oggi conosciamo come Pakistan e Afghanistan. Affacciato su questa prefettura è la valle dell'Indù Kush dove nacque il saggio greco Yona Dharmaraksita. La valle è nota in tutto il mondo per le pietre preziose e altri minerali. Nei tempi antichi, i cinesi consideravano la giada di questa regione la migliore e la più preziosa.
Il Kashmir è stato un punto di attrito e di guerra per millenni.
Il monaco greco Dharmaraksita fu inviato dall'imperatore Ashoka a diffondere la dottrina buddista. Intorno al 236 BCE King Ashoka inviò la figlia Sangamitra, otto famiglie nobili e un ramo dell'albero Bodhi, l'albero dove il Buddha raggiunse la sua illuminazione, da Kalinga a quella che conosciamo oggi come Sri Lanka. Così Sri Lanka divenne uno dei centri più forti del buddismo e da lì il Buddismo si diffuse in Birmania, Tailandia, Cambogia, Indonesia e Filippine.
Yona Dharmaraksita divenne noto come uno dei più grandi insegnanti di buddismo. Uno dei suoi studenti era il venerato monaco Nagasena. È al lavoro di questo monaco che l'intaglio del famoso Budda Smeraldo è attribuito.
Anche se non esistono dati esatti della nascita o della morte di Nagasena; possiamo determinare più o meno il periodo in cui è vissuto da altri fatti. A quel tempo il re ariano-greco Menander Soter Primo governava le parti settentrionali dell'India. Era conosciuto per essere giusto e benevolo con tutte le persone, indipendentemente dalla loro religione.
Re Menander era desideroso di imparare sempre di più e si circondava di molti monaci e professionisti attingendone le conoscenze. Tuttavia, nessuno dei loro esperti poteva rispondere alle domande poste da Menander I. Questo spinse buddisti illuminati sulle montagne a cercare aiuto dai regni celesti. Il re degli dei trasmesse questa richiesta al Dio Mahasena che inizialmente rifiutò di tornare sulla Terra. Quando gli spiegarono in dettaglio il problema, accettò.
Dieci mesi lunari dopo, intorno al 140 BCE, la moglie di Soñuttara, un bramino insegnante di religione induista, Sonuttara concepì Nagasena, il cui nome significa letteralmente Forza del Serpente.
Nagasena nacque nel villaggio di Kanjangala nella famosa valle del Kashmir.
Poco dopo la sua nascita, ogni mattina il monaco Rohana cominciò a visitare la casa chiedendo elemosine. Per sette anni Rohana continuò ad arrivare; tutti i giorni tornava indietro senza mai pretendere e ottenere nulla, ma continuava a benedire la casa.
All'età di cinque anni Nagasena iniziò a studiare i quattro Veda, scritture dell'induiste composto circa 1.500 anni aC, avendo come insegnanti il padre, Assagutta di Vattaniya e un altro insegnante chiamato Āyupāla da Sankheyya.
Era un allievo sveglio e veloce, ma scoprì che c'erano molte domande nella sua mente che non trovavano risposte nei Veda.
Quando Nagasena fece sette anni la famiglia iniziò a dare l'elemosina al monaco Rohana che aveva ottenuto il permesso dai genitori del ragazzo di insegnargli.
A partire dal secondo livello cominciò ad apprendere i significati più profondi nel buddismo, ma il ragazzo era un allievo veloce, padroneggiò gli insegnamenti in soli sette mesi.
A otto anni Nagasena fu ammesso come membro nella Sangha e fu inviato alla scuola di Assagutta per studi più avanzati.
Quando Nagasena raggiunse i dieci anni Assagutta capì che era giunto il momento per il ragazzo di guardare più in alto; chiamò Nagasena e gli disse:
"Ora vai a Pataliputta. Nel Parco Ashoka si trova il venerabile Dhammarakkhita. Sotto di lui dovresti imparare le parole del Buddha ".
Yoni Dharmaraksita era uno dei missionari inviati dall'imperatore Ashoka, che regnò su Baktria e nell'India settentrionale dal 268 BCE fino alla sua morte nel 232 BCE, per diffondere il buddhismo.
All'epoca in cui si dedicò a questa missione, intorno al 237 BCE, Yoni aveva circa 20 anni.
Sappiamo che quando Nagasena fu mandato da Dharmaraksita per imprare, questi aveva circa 120 anni e Nagasena aveva solo undici anni. Combinando tutto questo possiamo mettere la data di nascita di Nagasena intorno a 148 BCE.
Si dice che Nagasena imparò l'intera Tripitaka in tre mesi e è era in grado di recitarla completamente. Dopo altri tre mesi padroneggiò i significati più profondi delle parole del Maestro. All'epoca in cui completò gli studi e recitava la Tripitaka erano 100 anni che i missionari di Ashoka diffondevano la fede buddhista; quindi circa 137 BCE.
Alla fine dei suoi studi, Dhammarakhhita si rivolse a Nagasena e disse:
"Nagasena, come un allevatore tiene dietro alle mucche e altr godono dei loro prodotti, così anche tu porti in testa tutti i tre cestini degli insegnamenti del Buddha e ancora non hai fatto partecipe nessuno di tutto questo".
A questo Nagasena rispose:
"Sant'uomo questo è vero ma non dovrai più dirlo"
Quello stesso giorno Nagasena raggiunse la sapienza posseduta da tutti i suoi Insegnanti; realizzò il senso e apprezzò l'insegnamento religioso più profondo contenuto nella parola, capì il potere del giudizio intuitivo e il potere di una esposizione corretta e pronta.
Re Menander I governò il regno greco di Bactria da circa 165BCE fino al 130BCE. La sua capitale fu Sagala nel Punjab; la città più moderna Sialkot in Pakistan. In questo periodo questo re si era perso nella convinzione che nessuno era più intelligente di lui. Il re aveva fatto domande a novizi di molte fedi; imbarazzandoli perché non riuscivano a rispondergli.
Nagasena lasciò il Parco Ashoka e si stabilì nell'eremo di Sankheyya vicino a Sakala con 80 monaci. Iniziato a insegnare ai suoi seguaci e a rispondere a tutte le domande del popolo.
Sentito di questo, re Menander volle visitare il boschetto di Sankheyya e discutere con Nagasena. Menander fu accompagnatk con una guardia di 500 uomini, ma quando Menander fissò gli occhi su Nagasena disse: "Molti i pii, gli uomini di fede, i saggi che ho visitato, molte le conversazioni che ho avuto, ma mai, fino ad oggi, ho provato una paura così strana, che ha sopraffatto il mio cuore ".
A seguito delle loro discussioni, Menander accettò gli insegnamenti di Nagasena e presto si ritirò dal mondo, lasciando il suo regno a sua moglie come reggente fino a quando il figlio Strato sarebbe stato in età di poter diventare re.
Menander mori poco dopo questo incontro nel 130 aC.
Nagasena era profondamente dedicata agli insegnamenti del Buddha. La sua dedizione lo portò a a diventare monaco nella città di Pataliputra dove la devozione e l'amore di Nagasena per il Buddha si intensificarono. Costruì un grande tempio buddista vicino al parco Ashoka e continuò a insegnare le Tripitaka del Buddha.
È qui che Nagasena, all'età di circa 100 anni, intagliò il Budda di Smeraldo da un pezzo solido di giada. Ancora oggi troviamo la pratica tra i monaci buddisti più anziani di intagliare immagini di Buddha in giada, avorio o legno.
Il primo tempio in cui fu ospitato il Budda di smeraldo si trova nella città di Pataliputra dove i grandi fiumi Ganges e Sone si incontrano nell'India nordorientale.
Sotto il patrocinio reale dell'impero di Kushan il buddismo Mahayana si diffuse attraverso la maggior parte delle regioni persiane-indiane e fino alla Cina.
Verso l'inizio del III secolo l'Impero Kushan cominciò a sbriciolarsi. L'impero Gupta, rigorosamente indù, iniziò a espandere sotto la regola di Chandragupta I.
Probabilmente intorno al 328 CE, l'ultimo re dell'Impero di Kushan, il re Shaka Murunda, decise di trasferire il Budda Smeraldo, la sacra reliquia del Buddha e un grande cassa di documenti a Anuradhapura (Sri-Lanka) perchè fossero custoditi.
In questo momento Sri-Lanka era un importante centro buddista. Così il Budda Smeraldo rimase a Pataliputra per circa 370 anni
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(Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).
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