Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

domenica 6 marzo 2011

Chinatown - il mercato degli dei.

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La Chinatown di Bangkok e’ antica quanto la citta’ stessa, fu instaurata quando commercianti cinesi furono trapiantati dal precedente sito vicino al Grand Palace giu’ per il fiume a Sampeng. Subito sorse un grosso emporio. Questo centro del moderno commercio si e’ trattenuto per lungo tempo dall’espandersi verso est. Ma oggi Chinatown ha cominciato a palpitare con un irreprimibile fremito commerciale, aiutato in questo piu’ dall’abaco che dal computer.
I cinesi hanno una lunga e onorevole storia in Siam. Re Ramkamhaeng invito’ vasai cinesi ad aiutare lo sviluppo di Sukhothai e i racconti dei primi europei giunti ad Ayutthaya menzionano la presenza di diverse migliaia di artigiani e mercanti cinesi. Ma fu il XIX secolo a testimoniare il maggior influsso di cinesi. Guidati da avversita’ economiche e da una serie di disastri naturali a milioni emigrarono dale regioni marittime che si trovano lungo la lunga costa sud della Cina. Il gruppo dominante furono i Teochiu conosciuti come cinesi Swatow che erano originari del delta del fiume Han, nel nordest, nella provincia di Canton.
Sia Re Taksin che Re Rama I incoraggiarono le migrazioni cinesi per sostenere la popolazione che era stata decimata dalle guerre contro i birmani.
Seguendo il modello di Ayutthaya, i traffici in Thonburi e nel primo periodo di Bangkok erano monopolio del re che era assistito da commercianti cinesi che avevano sicuro accesso ad aree della Cina, che non erano ufficialmente aperte, come le provincie di Fukien e Hainan. Durante il primo quarto dell'XIX secolo, come era stato prima per Ayutthaya, Bangkok si sviluppo’ come porto principale per il commercio con la Cina, commerciava beni come riso, legno di sapan, stagno, zucchero e teak.
Come scrisse Crawfurd in una prima visita nel 1822:
“Da ogni parte del fiume ci sono file di abitazioni galleggianti, poste su zattere di bambu’ ancorate alla riva. Questa sembra la miglior descrizione delle abitazioni, esse sono occupate da buoni negozi cinesi . Vicino a queste abitazioni acquatiche e era ancorata la piu' grande varieta' di vascelli nativi, insieme a giunche di grandi dimensioni che erano appena arrivate dala Cina.”
Nella meta’ del XIX secolo, in seguito al Trattato di Bowring, l’influenza del capitale e degli imprenditori occidentali crearono una domanda sia di lavoratori generici sia di lavoratori con spirito degli affari, fu qui che i cinesi trovarono la loro nicchia specialmente a livello di distribuzione. Come Bangkok si sviluppo’ da villaggio in riva a un fiume a grande citta’ dell’est i cinesi fornirono la maggioranza del lavoro e delle imprese.
Tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo l’area era un luogo di perdizione, con una fama nefanda a causa dei suoi vizi: gioco d’azzardo, prostituzione e oppio. Nome che sono rimasti e che durano ancora oggi come Mercato dei Ladri hanno una sinistra risonanza di aree fuorilegge. Oggi Wat Kanikaphon “Tempio delle donne vendute” costruito da Mae Lao Faeng in segno di pentimento per aver fatto grosse somme di denaro con la prostituzione, sta a testimoniare questi giorni esotici. L’oppio fu dichiarato fuorilegge dal governo non prima del 1958 ma poco si e’ potuto fare per quietare la passione cinese per il gioco d’azzardo. Il Mah Jong ha preso come passatempo i per i cinesi il posto dell’oppio.
Ernest Young noto’ quest’energia di Chinatown:
“Fabbri ferrai e tessitori si dedicano ai loro diversi affari; lavoratori d’oro e d’argento costruiscono affascinanti scatole e ornamenti per i ricchi, tagliatori e pulitori di pietre svolgono il loro lavoro per i gioiellieri. Spettacoli pigolanti e teatri all’aria aperta tentano di sedurre persone oziose mentre un certo numero di lavoratori indefessi si spingono a gomitate uno e l’altro per trovare la loro strada sopra il non livellato, grossolanamente pavimentato sentiero.”
Samphaeng ha generalmente mantenuto la sua facciata di casa negozio a due piani e, dato che la proprieta’ della terra e’ frazionata in piccole porzioni, e' quasi impossibile lo sviluppo o arrivare ad avere un negozio un po' piu’ grande cio' fa capire perche’ gli affari sono ora concentrati negli alti grattacieli a est, inoltre i commercianti di Sampaeng hanno profonde radici che li legano a questo luogo. Meta’ della popolazione di Chinatown comprende immigrati cinesi e loro discendenti.
La Thailandia e’ oggi casa di 6,1 milioni di cinesi non contando quelli assimilati con matrimoni con i thai. Nei primi giorni l’alto tasso di immigrazione rendeva l’assimilazione quasi imposibile ma e’ diventata sempre di piu’ la norma da quando il governo thailandese ha introdotto strette quote di entrata nel 1947.
Il quartiere di Chinatown va per forza esplorato a piedi, e’ impossibile vederlo con qualsiasi altro mezzo: e’ la zona piu’ congestionata di Bangkok. Si raccomanda inoltre di arrivarci via acqua. Sbarcando al molo Rajawong si e’ subito catapultati nel maelstrom del commercio che si svolge in Rajawong Rd. che corre a nord iniziando dal fiume. Qui si puo’ vedere un edificio a cinque piani, la Bangkok Bank, ora la piu’ grande nel Sudest Asiatico apri’ per la prima volta qui le sue porte nel 1944. Girando dentro Sampeng Lane conosciuta anche come Soi Wanit 1 si trova il negozio d’oro Tang To Kang, con la sua facciata in stile europeo, e’ uno dei primi della capitale. E’ una stupefacente ma decadente struttura a sei piani disegnata da un olandese, fu alle origini il mercato di cambio dell’oro dei dintorni.
Sampeng Lane fu costruita negli anni attorno al 1870 fu la prima strada di Chinatown. Troppo stretta per il traffico regolare e’ perfetta per i pedoni che devono farsi strada fra pile di mercanzie che fuoriescono dai negozi. La strada che corre parallela lungo il fiume, e’ un vibrante bazar formato da negozi che vendono erbe medicinali cinesi e empori che vendono liquori alle erbe, 1001 varieta’ di te’, articoli da ferramenta, tessuti, antichita’ che magari sono state fatte ieri, oggetti di ottone, porcellane, pesi per oppio e bottigliette da aspirare e altri negozi inusuali. L’aria e’ piena dei profumi e degli aromi che provengono dai ristoranti dove in pentole chiamate wok si cuoce cibo cinese, alle orecchie i secchi toni del dialetto Taichiew e il ripetivo penetrante pianto dei venditori di strada. L’energia nervosa imprenditoriale dell’area cambia di continuo, ognuno sembra avere qualcosa da vendere e nel proporvelo sembra voglia farvi un regalo. alla fine della strada a ovest e’ il favoloso mercato Pahurat Cloth, pieno di sete esotiche e batik.
Sampaeng Lane corre dal quartiere indiano di Pahurat a destra attraverso Chinatown fino a Wat Pathum Khongka, conosciuto anche come Wat Sampeng, vicino e’ Wat Samphantawong. Ma il piu’ importante wat di Chinatown e’ Wat Mongkornkamlawat, che fu il primo tempio cinese costruito nella capitale. Altro interessante tempio e' Wat Chakrawat, vicino a Soi Wanit
A ovest di Chinatown e’ Pahurat, la Piccola India di Bangkok. Gli indiani cominciarono a commerciare con Ayutthaya e ci fu una seconda migrazione durante il XIX secolo con l’arrivo dei britannici. Molti indiani sono coinvolti nel commercio dei tessuti e un grosso mercato sulla strada mostra i loro prodotti. Molti indiani in Thailandia si sono integrati nella societa’ locale e persone puramente indiane sono oggi rare, con l’eccezione di questo piccolo distretto che si trova fra Chakkrawat e Chak Phet Road. In Chak Phet Road che corre dal Central Department Store giu’ verso il fiume si trovano negozi che vendono oggetti per cerimonie matrimoniali che avvengono secondo la tradizione indu’ e elaborati costumi per danze thailandesi. Il bianco tempio sikh si innalza per sette piani. Dozzine di bancarelle che vendono cibo a poco prezzo e di caffe’ si allineano da entrambi i lati di Chak Phet.
Alla fine di Yaowarat Rd., vicino alla stazione ferroviaria di Hualamphong e’ Wat Traimitr.
Per la prima meta’ del XIX secolo il commercio internazionale fu per la maggior parte interamente in mano dei cinesi ma la crescente importanza commerciale di Bangkok porto’ all’arrivo degli europei che cercavano nuovi trattati commerciali. Re Mongkut, Rama IV, che ascese al trono nel 1851, fu un monarca illuminato che preferi’ negoziare piuttosto che andare in cerca di un conflitto. Un trattato fu concluso con gli inglesi nel 1855, rapidamente seguito da simili trattati con altre potenze occidentali e un’area europea comincio’ a crescere sulla riva del fiume ad est di Chinatown.


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