Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 14 marzo 2011

Il Buddha di Smeraldo.

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Il Buddha di Smeraldo e’ l’esempio piu’ significativo dei palladia, statue investite di poteri soprannaturali e protrettici di una citta’, di un re o di una dinastia.
Contrariamente a quanto indica il suo nome questa statua del Buddha alta 66 cm., dalla base alla cima, e larga 48,3, al grembo, e’ scolpita in un blocco di nefrite. L’immagine e’ seduta nel mantra della meditazione e giudicando dal suo stile si puo’ dire che fu fatta nel nord della Thailandia, non molto prima del XV secolo e appartiene alla scuola tardo Chiang Saen.
In accordo con le cronache del nord questa immagine fu trovata per la prima volta in uno stupa nella provincia di Chiang Rai nel 1434. L’immagine fu poi coperta con intonaco, una tecnica molto usata in quel periodo per salvaguardare immagini di un certo valore sia da furti che da invasioni. Si racconta anche che sempre nel XV secolo il chedi del Wat Phra Kaeo in Chiang Rai fu distrutto da un fulmine e al suo interno fu trovata una statua di Buddha di intonaco, l’abate che la trovo’ penso’, ingannato dal trucco che non avesse nessun valore e fosse solo un’immagine ordinaria. La porto’ nella sua residenza fino al giorno che si accorse che l’intonaco che copriva il naso era caduto e lasciava apparire una pietra straslucida che brillava di una luce sovrannaturale. Dopo aver tolto tutto l’intonaco si accorse che l’immagine era fatta completamente di pietra verde semipreziosa, che egli penso’ fosse smeraldo. Cosi’ il fatto che era stata ritrovata un’immagine di Buddha di smeraldo si diffuse rapidamente.
Fu portata in un primo tempo a Lampang, dove rimase finio a che Re Thilok del regno di Lanna, e che quindi governava anche su Chiang Saen, ne ordino’ il trasferimento a Chiang Mai, dove venne ospitata in una cappella. L’immagine rimase a Lampang per 32 anni e a Chiang Mai per 84. Una serie di lotte dinastiche all’interno dei sovrani di Lanna vide salire al trono Jayajettha originario di Luang Prabang nel Laos e figlio di una principessa di Chiang Rai. Alla morte del padre il figlio gli succedette sul trono. Il re torno’ nel Laos conducendovi anche la famosa statuetta che successivamente trassferi’ nella capitale Vientiiane.
Nei secoli successivi le leggende si impadronirono o della statuetta a cui fu attribuito il merito di attirare numerosi benefici sul regno che la possedeva. Per un secolo rimase a Chian Mai, poi per duecentocinquanta anni fu nel Laos.
Quando nel 1778 conquisto’ Vientiane, su ordine di Re Taksin, il generale Chao Phraya Chakri, futuro Re Rama I, si impadroni’ della satua e la porto’ a Thonburi, dove fu ospitata in Wat Arun, il tempio dell’alba, dove rimase per 4 anni. Con la scelta di Bangkok come nuova capitale Re Rama I mosse il Buddha di Smeraldo da Thonburi a Bangkok, dove rimase da allora, 1784, diventando il simbolo della dinastia Chakri e il simulacro piu’ venerato del regno.
Oggi e’ posta sulla sommita’ di un altare di legno dorato alto 11 metri e siede su un trono fatto di legno scolpito e dorato, nel bot di Wat Phra Kaeo.
Tre volte all’anno in una cerimonia presieduta dal re, che unico fra i mortali puo’ toccarla, alla statua vengono cambiati indumenti: vesti oro e azzurro per la stagione delle piogge, oro e diamanti per quella calda, oro per quella fredda.

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