Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 17 marzo 2011

La storia di Makatho.

Questa storia risale al periodo di Sukhothai.
C’era una volta un giovane uomo chiamato Makatho, era figlio di un mercante Mon che viveva nel villaggio Kohwan, vicino alla citta’ di Mortama, citta’ che si trova oggi in Myanmar. Il padre di Makatho mori’ quando il giovane aveva 15 anni, lascaiandogli il proprio lavoro da portare avanti. Un giorno egli guido’ i suoi uomini, che comprendevano 30 portatori che si caricavano le mercanzie sulle spalle verso la citta’ di Sukhothai, prima capitale della Thailandia. Quando arrivo’ a Matewa, uno dei suoi uomini si ammalo’ gravemente, preso da simpatia Makatho aiuto’ l’uomo portando la mercanzia che lui doveva portare sulle proprie spalle.
Quando arrivo’ sulla cima di una collina si scateno’ una potente pioggia e un temporale, un fulmine colpi’ il bastone che Makatho usava per trasportare la mercanzia sulle spalle ma stranamente lui non si fece male. Sebbene cambiasse il bastone ben tre volte il fulmine colpi’ ancora, ancora e ancora. Guardando verso ovest da quel turbinio di fulmini gli parve di intravedere un castello o un palazzo.
Per conoscere di piu’ sullo strano fenomeno che gli era accaduto ando’ a trovare un indovino e gli chiese di interpretare gli eventi e predirgli il futuro. L’indovino pero’ chiese una somma spropositata per il suo servizio, doveva dargli tanto denaro per quanto era alto, solo allora avrebbe predetto il futuro per lui. In quel momento pero Makatho aveva poco denaro, appena alcuni baht, aveva speso tutto per comprare le mercanzie che sperava di vendere. Egli tuttavia era abbastanza intelligente e pose tutto cio’ che aveva su una piccola collina di termiti e disse all’indovino di guardare li.
Questi penso’ che Makatho era molto intelligente, fece cosi’ la sua predizione, disse che Makatho era un uomo di grandi meriti e che se fosse andato a ovest avrebbe trovato la sua fortuna dato che la sarebbe stato promosso in alta posizione.
Arrivato a Sukhothai vendette tutte le merci e disse ai suoi uomini di ritornare a casa, lui sarebbe rimasto in quella citta’. Ando’ a cercare alloggio dall’addestratore di elefanti di Phra Ruang che era il re della citta’ in quel momento. Di natura Makatho era un lavoratore cosi’ aiuto l’uomo guardando gli elefanti giorno e notte. In ritorno questo fu molto gentile con lui, quando riceveva il proprio salario sempre lo divideva con Makatho.
Un giorno il re ando’ a vedere i suoi elefanti nel recinto. Mentre guardava da un’alta piattaforma vide un uomo pulire il recinto. Il re chiese all’addestratore di elefanti chi era quell’uomo e dopo che gli fu raccontato il vero dimostro la sua gentilezza e disse all’addestratore di prendersi cura di Makatho. Mentre guardava i suoi elefanti il re smise di masticare la noce di areca, se la tolse dalla bocca e sputo’ per terra in modo cosi’ forte che la polvere si levo’ in aria. Spostata la polvere emerse dal pavimento una di quelle conchiglie che allora venivano usate come moneta. Il re disse a Makatho di prenderla e questi mostrando il massimo rispetto prese la moneta.
Makatho fu molto contento, penso’ che per il re quella moneta aveva poco valore ma per lui ma per lui ne aveva molto, anche sotto il profilo affettivo, gli era stata data dal re. Cosi’ per renderla di maggior valore ando’ a comprare semi di lattuga al mercato. Il venditore ne fu molto mortificato il valore della moneta era troppo basso per averne in cambio quei semi. Cosi’ Makatho trovo’ col venditore una soluzione. Sollevo’ le sue dita per toccarsi la saliva, tocco’ poi i semi di lattuga
“Bene, Desidero questo moltissimo, nient’altro”.
Il venditore sorrise e ebbe parole di apprezzamento per la sua intelligenza, penso’ e seriamente che quell’uomo sarebbe diventato un’importante persona in futuro.
Dopo aver preparato i semi di lattuga, preparo’ il suolo e pianto’ i semi. Uso’ in seguito le feci degli elefanti per far crescere il vegetale.
Un giorno il re torno’ a vedere i suoi elefanti. Makatho corse a prendere la lattuga e la presento’ al re. Il re chiese dove avesse preso quel vegetale. Makatho gli racconto’ l’intera storia e il re penso’ che il ragazzo Mon era industrioso e intelligente, cosi’ lo promosse a sorvegliante delle cucine reali. Makatho lavoro’ duro come era solito fare. Il re fu molto contento dei suoi risultati e lo nomino’ Khun Wang il cui dovere era prendersi cura della capitale. Makatho lavoro’ duro e prese il suo dovere molto seriamente. Il re comincio’ a trattarlo come un figlio e tutti gli mostravano grande rispetto.
Piu’ tardi Makatho chiese permesso di visitare il suo villaggio. Poiche’ era un brav’uomo piaceva a tuti e le persone gli davano il dovuto rispetto. Pero’ il re della citta’ di Mortama, chiamato Alimamang, era geloso di lui e fece piani per eliminarlo. Makatho venne pero’ a conoscere il complotto, spodesto Alimamang e fu scelto come nuovo governante.
Dopo la sua nomina Makatho ricostrui’ la citta’ di Mortama, mando’ offerte a re Ruang e lo informo’ della situazione. Con grande piacere re Ruang gli diede il titolo reale di Phra Chao Fa Rua o Re del Cielo Aperto. Makatho seppe estendere i suoi territori in lungo e in largo.

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