Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 27 aprile 2011

Scuola del nord o di Lan Na.

La maggior parte delle opere d’arte (monumenti, statue, oggetti) che sopravvivono nella Thailandia del Nord sono di natura religiosa, come e’ vero del resto per quasi tutto il paese. Per comprendere l;arte Lan Na occorre dunque inquadrare correttamente la figura dell’artista, che non e’ mai quella di una persona individuale che vuole esprimere i suoi sentimenti, la sua visione del mondo. L’artista e’ in realta’ all;interno di un gruppo di artisti che lavorano su commissione di chi intende guadagnarsi meriti costruendo un tempio. In tal modo anche gli artisti acquisiscono la loro percentuale di meriti sulla base di quelli accumulati dal beneffattire.
La distinzione fra arte e artigianato che che in molti casi appare arbitraria gia nel mondo occudentale e’ quasi sempre molto difficile da precisare sul versante asiatico.
Chiang Mai e il periodo aureo del Lan Na.
Quando Mengrai unifico’ il regno del Lan Na e stabili’ la nuopva capitale a Chiang Mai la comunita’ artistica del nuovo regno continuo’ a guardare alla citta’ di Haripunchai come principale fonte di ispirazione. Haripunchai per un certo periodo rimase anche il principale centro religioso dello stato appena formato.
Gli edifici di Wuan Kungam, che Mengrai occupo’ prima della fondazione della nuova citta’ riflettono fortemente quello stile, si veda il parallelismo fra il chedi di Wat Si Liem e quello di Wat Ku Kut a Lamphun. L’eta’ d’oro di Chiang Mai fu il XV secolo e in particolare sotto il regno di re Tilokaraja la citta’ vide una straordinaria fioritura artistica. E’ probabile che appartengano a questo periodo e siano state prodotto nelle fonderie di Chiang Mai un gruppo di statue per lungo tempo identificato come il classico stile del Nord. Si tratta di immagini di grende bellezza e pergezione tecnica, dove il Buddha e’ sempre rappresentato in posizione seduta con entrambe le palme dei piedi rivolte verso l’alto. Il viso e’ grassoccio e con il mento ben disegnato e prominente, i capelli sono resi con ricci grossi e folti, il dorso corpulento sorizza vitalita’ e suggerisce un’impressione di potenza.
Di questo periodo restano numerosi chedi, ma nessun viharn. Con ogni probabilita’ si trattava di edifici costruiti interamente in legno e aperti sui quattro lati, simili a quelli, quasi contemporanei di Sukhothai.
Del periodo antioco di Chiang Mai rimangono numerosi stucchi in Wat Chedi e in Chet Yot, che testimoniano l’altissimo livello raggiunto dagli artigiani loali.
Molte porte cerimoniali a Lampang, costruite in mattoni e stucco, possono essere collegate alla tradizione del periodo aureo. Mostrano eleganti proporzioni con apici affusolati e sono animate da decorazioni in stucco che emanano la stessa vitalita’ dei grandi capolavori del primo periodo di Lan Na.
Il tardo Lan Na a Chiang Mai e Lampang.
Dopo la caduta della dinastia Mengrai, la scultura divenne progressivamente meno fluidae meno innovsativa. Le immagini di Buddha dell’ultimo periodo tendono a essere piuttosto rozze, con volti stereostipati privi della vastita’ interiore cosi’ evidente nelle opere del periodo aureo. Puo’ essere anche rilevata qualche somiglianza con le immagini del Laos, come le cosidette “orecchie a pipistrello”, che culminano in una punta ricurva.
Questa caratteristica non e’ ascrivibile a alcuna influenza diretta da parte di artisti del Laos, m al semplice fatto che entrambe le regioni facevano parte dello stesso panorama culturale. La valle di Fang in particolare e’ rinomata per una piccola scuola locale che produceva immagini bronzee molto simili a quelle laotiane.
Tutta l’architettura del tardo Lan Na e’ ben documentata ma nell’ultimo ventennio quasi tutti i temoli sono stati rinnovati e oggi restano pochi esemplari intatti,
La struttura tipica dei viharn del Lan Na e’ di modeste proporzioni con con tetti ricurvi e sovrapposti che conferiscono all’edificio un aspetto schiacciato La parte anteriore e’ solitamente porticata; le mura costituite da pannelli prefabbricati in legno, che non solo non hanno funzioni portanti ma spesso non raggiungono nemmeno il livello del pavimento e lasciano parzialmente scoperte due o tre travi. L’edificio e’ sempre montato su una base in muratura, con marcate mondanature e l’ingresso e’ reso importante dalla presenza di mitici dragoni in cemento, stucco e talvolta maiolica smaltata. Nelle decorazioni dei templi gli elementi di ispirazione derivati dal mondo classico indiano, cosi’ evidenti nel periodo precedente, legato all’arte Pala-Sena, sono scomparsi del tutto
la scuola di Lampang si distingue ulteriormente per la presenza di elementi primitivi e tribali, probabilmente dovuti ai thai lu immigrati in massa nell’area di influenza del regno di Lampang.
A eccezione di pochi frammenti a Wat Umong a Chiang Mai, tutti gli esempi rimasti della pittura di Lan Na sono piuttosto recenti . colori brillanti e un’;interpretazione gratificante delle caratteristiche del soggetto sella valle ono le caratteristiche principali; le figure sono sempre contorniate in nero e in seguito riempite di colori. I soggetti sono molto nspesso i racconti Jakata, che narrano storie delle precedenti vite del Buddha, sebbene una forte enfasi sia data anche dalle illustrazioni di accompagnamento , di conseguenza un complesso murario rappresenta anche un vivace ritratto di vita contemporanea. I due principali esempi di arte pittorica del Lan Na sono le pitture murarie di Viharn Laikam e Wat Phra Sing a Chian Mai e quelle di Wat Phumin a Nan. . nella pittura del Lan Na si ritrovano petrsonaggi abbigliati in costumi decisamente birmani. Questo non indica un diretto intervento di artisti birmani nel lavoro , si tratta di una convenzione artistica in base alla quale i personaggi nobili sono rappresentati con abiti dei re e dei nobili, come succede anche nella pittura siamese della valle del Chao Phraya. Dal momento che nel periodo in questione il Lan Na era dipendente dalla Birmania e’ presumibile che gran parte dei principi, anche quando erano thai, vestissero alla moda birmana.
L'arte birmana nel Lan Na.
Sebbene l’arte birmana sia stata sempre presente, diventa evidente solo a partire dal XIX secolo, quando innigrati birmani vennero a lavorare nel settore del legname . a questi immigrati e’ dovuta la costruzione di numerosi templi, edifici e monasteri in stile birmano. Ci sono poi molti edifici ibridi che comprendono un misto di stili lanna, birmani e vittoriani. Templi birmani della fine del XIX secolo si trovano principalmente a Chiang Mai, Lampang e Phrae.
L'arte shan in Lan Na.
Anche prima che si verificassa l’influenza birmana, comunita’ shan si erano gia’ stabilite in varie zone della Thailandia settentrionale e qui avevano costruito templi nel loro stile caratteristico. Un meraviglioso edificio in legno che si trovava a Wat Changkham nel Bgao e’ stato salvato dalla decadenza e trasferito a Muang Boran, un museo all’aria aperta nei pressi di Bangkok conosciuto cme l’”Antica citta’”.
Le maggiori comunita’ shan in Thailandia si trovano a Mae Hong Son e a Mae Sariang, queste provincie ospitano moplti monumenti e sculture shan. Elaborate deecorazioni raffigurano l’idioma artistico shan con un gusto rococo’ che si ritrova anche nelle immagini in bronzo di Buddha, spesso abbigliato con paramenti reali, con un’elaboratissima corona che si allarga orizzontalmente assomigliando a un paio di gigantesche orecchie. I Buddha shan hanno un’espressione infantile come labbra molto piccole o nasino appuntito.

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