Una delle piu’ antiche scuole che fiori’ nel nord fu quella di Haripunchai, oggi Lamphun, che duro’ dal VII al XIII secolo. Sebbene indipendente, la citta ebbe ovviamente contatti con i regni mon del vicino Siam. Come con i mon birmani che avevano gia’ assorbito numerosi elementi dell’arte di Pala Sena (nordest dell’India). Una piccola quantita’ di squisite immagini in pietra e bronzo con caratteristiche femminili e superfici delicate, dimostrano che l’arte di Hariphunchai e’ la continuazione della tradizione Dvaravati della Thailandia Centrale. La magggior parte delle decotrazionio rimaste sono tuttavia parti di decorazioni di templi in terracotta e stucco. Le immagini di Buddha e i suoi discepoli sono caratterizzate da volti forti e quadrati, sopracciglia ricurve e unite al centro, occhi sporgenti e baffi arricciati. Tutti elementi che contribuiscono a creare un’espressione abbastanza enigmatica. Yaksa, giganti, e animali mitici hanno espressioni fiere, occhi vividi come quelli di maschere grottesche. La scultura di Hariphunchai e’ molto manieristae nell’ultimo periodo degenera in figure quasi caricaturali.
Esempi della migliore architettura sono i due chedi di Wat Ku Kut a Lamphang, da disegno piuttosto insolito: uno e’ una piramide a gradini, l’altro una torre ottogonale. Entrambi sono inpreziositi da Buddha seduti.
Dopo l’annessione del regno di Lan Na a Mengrai, Hariupunchai continuo’ con la stessa produzione per circa un secolo. La scuola cesso’ la sua attivita’ nel XV secolo anche se la citta’ continuo’ ad essere un prospero centro artistico con le sue piu’ recenti sculture simili a queele di Chiang Mai.
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