Il vescovo Jean Baptiste Pellegoix, uomo di chiesa francese e amico di Re Rama IV, scriveva nel XIX secolo:’
“E’ un paese di simboli perpetui. Tritoni e sirene nelle acque, orchi e giganti sulla terra, ninfe nella foresta, fantasmi e spiriti ovunque, dragoni e serpenti che sputano fuoco, uccelli che si cibano di esse ri viventi, e hanno petto di donna e tronco di elefante.”
Uno strano pronunciamento per un uomo di chiesa ma che mostra chiaramente il timore dei thai per il mondo che li circonda e la potenza del simbolismo nel rappresentare forze divine.
Una caratteristica comune dell’architettura templare thai e’ il naga o serpente cosmico che si vede ondulante su balaustre o lungo scalinate. Parente del dragone cinese il naga e’ una delle molte creature semidivine che serpeggiano nella mitologia asiatica. Essi traggono le loro origini dall’adorazione ariana dei serpenti. Il nagsa appartiene sia alla trdizione induista che buddhista: Vishnu dormi’ sul serpente cosmico Ananta durante gli intervalli della creazione e il re dei naga Muchalinda uso’ la sua testa per proteggere il Buddha in meditazione durante un temporale. Il naga e’ strettamente associato con l’acqua.
Come il naga rappresenta gli elementi delle acque, il garuda e’ il simbolo dell’aria. E’ il veicolo alato di Vishnu. Dato che il re e’ visto come una manifestazione di Vishnu, il garuda e’ un simbolo regale. Esso adorna lo scettro del re e gli standard regali ed e’ un simbolo commerciale che il re attribuisce alle maggiori compagnie e puo’ essere visto adornare banche e altri primari edifici di affari.
Il loto e’il simbolo del buddhismo . fu anche caro agli indu’ che credevano che il dio Btahma era nato da un loto fiorito dall’ombellico di Vishnu. Sia nell’induismo che nel buddhismo le divinita’ sono spesso rappresentate sedute su un trono di loto. Quando Buddha, da infante, fece i suoi primi passi si dice che fiori di loto sbocciarono sotto i suoi piedi e piu’ tardi il loto divenne il simbolo dell’Illuminazione. Il fiore che si erge dal fango dell’ignoranza e sorge attraverso le acque alla luce del sole fu una metafora per l’Illuminazione.
I loti sono usati largamente nelle cerimonie buddhiste dove, insieme agli incensi e alle candele formano una triplice offerta.
L’elefante ha sempre giocato un ruolo importante nella storia thailandese ed e’ arrivato a simbolizzare la buona fortuna, circondato da un buon numero di altre superstizioni. Sono serviti come animali da guerra, come bestie da soma e sono strettamente associati alla monarchia, specialmente la varieta’ albina, conosciuta come elefante bianco. Questa relazione ha avuto conferma in un atto del 1921 che stabilisce che gli elefanti bianchi devono essere legalmente offerti al re. La scoperta di un elefante bianco e’ considerata elemento di auspicio e un’indicazione che la monarchia continuera’ prospera. Il presemte sovrano ha 17 elefanti bianchi. La bandiera nazionale del Siam era una volta un elefante bianco su uno sfondo cremesi.
Su un livello piu’ secolare un’altro simbolo thai che si nota e’ quello della donna che fa un cenno, si tratta di Nang Gwak. Generalmente essa si incontra all’interno e vicino ai negozi e il suo gesto e’ rivolto ad attirare clienti. Si pensa anche che abbia proprieta’ afrodisiache e i thai che vogliono oncrementare las loro vita amorosa la portano appesa al copllo come medaglione.
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