Il nome Celadon deriva da un personaggio dell’Astree, romanzo scritto da Honore’ d’Urfe’ nel 1610. Tale personaggio era un pastore che indossava una mantella verde lucente con nastri verde scuro. Al giorno d’oggi lo stesso nome e’ usato per indicare un particolare tipo di oggetti in ceramica, principalmente verde. Il tono piu’ popolare associato con il nome e’ quello di un verde giallo pallido ma in effetti questo varia dal giada scuro al bianco, con toni scuri, gialli e verdi nel mezzo. Il colore dipende dall’argilla, dallo smalto, dalla temperatura e condizioni della fornace che deve bruciare intorno ai 1,250 gradi centigradi in atmosfera ridotta. Una delle principali autorita’ del settore nota:
“C’e’una moda recente di chiamare celadon i vasi verdi, questo deve essere deplorato dato che molti celadon non sono verdi e molti vasi verdi non sono celadon.”
Infatti alcuni vasi moderni che usano rame o piombo non sono celadon.
In Cina dove essi originarono sono ancora prodotti con le tecniche usate nella dinastia Sung (930-1280 d.C.).
Alcuni credono che i celadon siano fra i migliori vasi mai realizzati e cio’ sia sotto il profilo tecnico che estetico. Fra le altre cose sono sempre stati difficili da riprodurre nonostante questo sono stati una specialita’ dei forni Sangkhalok.
I celadon furono reintrodotti in Thailandia dalla Birmania agli inizi del XX secolo e da allora sono stati un ottimo oggetto da esportaione. Il maggior centro di produzione e’ la citta’ di Chiang Mai, cio’ dato che la loro produzione e’ legata all’etnia Shan che agli inizi del secolo scorso producevano oggetti in ceramica come pentole e bacinelle che avevano la grazia dei verdi scuri celadon.
Piu’ tardi, nel 1940, quando i celadon cinesi divennero difficili da trovare aprii’ la Long-ngam Boonyoo Panit Factory che utilizzo’ l’abilita’ dei vasai Shan nella produzione di utensili per la casa. Sebbene questa fabbrica chiudesse rapidamente altre seguirono fino a che si arrivo’ alla costituzione della Tai Celadon Company. Altre fabbriche aprirono intorno al 1960. Col tempo tutte allargarono la gamma dei colori offerti che oggi comprendono blu e bianco e anche bianco, marrone e blu monocromi ma il cuore della produzione nella moderna Chiang Mai rimangono i tradizionali celadon di un verde delicato.
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