Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

domenica 8 maggio 2011

I Paduang.

Molti turisti si recano nel Nord Thailandia, vicino ai confini col Myanmar nella provincia di Mae Hong Son per guardare in modo stupido le donne e le ragazze dal collo lungo della tribu’ dei Paduang. Le donne, il loro collo incatenato con un sostegni di ottone che avvolgono il collo e deformano le ossa cosi’ che con diversi di essi i loro colli si tendono fino a raggiungere proporzioni mostruose, sembrano non importarsene. Con evidente buon umore esse posano per i fotografi, contrattando con i visitatori che vogliono comprare oggetti poveri, non belli e mancanti di stile.
La ragione principale del perche’ queste donne hanno i colli allungati sono le piu' diverse, per proteggersi dalle tigri o perche ne finissero i rapimenti da parte di altre tribu’, il motivo non e’, comunque, rilevante. Oggigiorno i loro colli sono allungati, cominciando con le ragazze giovani di 5 anni, unicamente per far soldi. Queste collane sono diventate uno stato di ricchezza. Per ottenerre i soldi che possono derivarne i genitori insistono con le figlie che devono portarli per tradizione.
Cosi’ le donne dal collo di giraffe e i loro mariti, rifugiati dai combattimenti intermittenti che avvevano fra truppe governative e tribu’ etniche al confine del Myanmar, sono diventati i beneficiari di una campagna publicitaria, portata avanti da settori dell’industria turistica thailandese. Cosi’ le loro facce e colli si vedono negli opuscoli turistici e le visite ai villaggi sono incluse nei tour organizzati nel nord del paese. I loro villaggi vengono spesso visti come uno zoo umano da alcuni anche se ufficiali, investitori e guide, la parte interessata, dicono che e’ un esempio di come poveri rifugiati possono sostenersi attraverso il turismo.
Queste donne dal collo lungo rappresentano solo una parte del problema che la Thailandia si trova ad affrontare oggi, la corsa pazza a far cassa con un turismo che muove miliardi di dollari e di euro ogni anno o il precipitarsi ad aprire alla moralita’ e alle richieste sociali e ambientali.

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