Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

martedì 3 maggio 2011

I thai del nord.

Rappresantano solo l’8% della popolazione etnica thai e ci sono piu’ di 16 differenti gruppi etnici nel Nord della Thailandia. Fra questi ci sono comuni differenze e comuni similarieta’ in alcuni casi. Per esempio nell’uso della terra, religione e mitologia, origini etniche. Tradizionalmente essi sono classificati in base alle loro origini linguistiche. I gruppi etnici oggi dominanti sono quelli che parlano il thai: tai yuan p khon muang i thai yai o shan, i thai lue, i thai khum e i thai yong. Le tribu’ originarie che vennero dal sud ovest della Cina.,
Questi gruppi di thai, che si stabilirono nella porzione nord della Thailandia, ebbero una storia totalmente autonoma rispetto ai thai che si stabilirono nella valle del Chao Phraya. L’unico elemento in comune fu la stessa capacita’ di adottare e assimilare ogni elemento utile incontrato lungo il cammino, fosse esso etnico o culturale, facendolo proprio nell’arco di poche generazioni. I thai del Nord detti thai yuan o lao yuan, piu’ chiari di pelle rispetto ai cugini del sud e dai tratti piu’ delicati parlano una lingua a se stante.
A dispetto di molte classificazioni che la pongono fra i dialetti la lingua tai del nord differisce dal siamese come lo spagnolo differisce dal portoghese, e’ parlata dal 20% della popolazione. Benche’ non ci siano restrizioni ufficiali al suo uso succede sempre piu’ spesso che una madre parli al proprio figlio in thai del nord e si senta rispondere in siamese. Le cause di questo sono la televisione, i giornali e l’insegnamento scolastico. Succede qui per una lingua quello che in Italia e’ successo e sta succedendo coi dialetti.
I thai yuan nascono dalla fusione degli immigrati thai con le genti mon e lawa gia’ stanziate nella vallata. E qui troviamo un altro gruppo linguistico quello austroasiatico, parlato dagli abitanti origianali, quelli che qui si stabilirono fin dall’Eta’ dei metalli: e che oltre che mon e lawa comprende le tribu’; degli H’tin. Kammu e Kon Pa, inclusi i Mlabri.
Al loro arrivo trovarono un territorio scarsamente incolto e popolato. Vi si stabilirono formado comunita’ indipendenti chiamate muang, ciascuna governata da un capo chiamato chao. La popolazione locale, che fu a poco a poco assimilata, venne organizzata e impiegata come forza agricola in un rapporto di vassallaggio, cosi’ come i thai erano a loro volta vassalli dei sovrani cinesi o vietnamiti che eservitavano un controllo nominale sulla regione. Re Mengrai unifico’ i vari principati thai che si erano andati formando nella regione, annettendo al suo regno anche l’antica citta’ mon di Hariphunchai, Lamphun, il regno da lui fondato prese il nome di Lanna o “Regno di un milione di campi irrigati”. Che ebbe una vita e una storia propria fino all’epoca del sovrano Chulalongkorn, quando il principe di Chiang Mai dovette sottostare al controllo dell’amministrazione di Bangkok. La ferrovia raggiunse Chiang Mai nel 1921 e con il treno arrivo’ l’invasione culturale del Siam. Prima di allora il regno di Lanna aveva avuto rapporti piu’ stretti con le popolazioni delle montagne che con i thai della pianura. I sovrani birmani consideravano questa regione come parte della loro sfera di influenza; per secoli vi esercitarono un’egemonia che oscillava periodicamente fra rapporti di vassallaggio nominale e una vera e propria amministrazione controllata. Nel Settecento, in seguito alla ribellione dei principi locali, l’egemonia perse i suoi tratti incerti per trasformarsi in una occupazione priva di mezzi termini che sfocio’ in guerre sanguinose. E’ fuori dubbio che le invasioni e il controllo politico birmani abbiano lasciato tracce anche nela composizione etnica della popolazione.
Va notato fra l’altro che l’infuenza birmana, tanto evidente nell’arte e nell’architettura, risale a tempi ben piu’ recenti, al pari della presenza di numerosi gruppi di gente birmana nel Nord.
Alla fine del XIX secolo gli inglesi ottennero concessioni forestali dal principe di Chiang Mai e fecero arrivare nel paese esperti carpentieri dala Birmania. In parallelo si sviluppo’ un rapporto commerciale fra i mercanti birmani e gli inglesi che rappresento’ per i primi un modo di accumulare notevoli fortune. Furono loro, quindi a patrocinare la costruzione o la ricostruzione di moltissimi templi e se i loro discendenti sono ora assimilati ai thai la traccia del loro zelo religioso e’ rimasta a segnare in maniera indelebile il paesaggio del Nord.
Un’autentica migrazione fu invece quella degli shan, i tai yai chiamati ngiow dai thai, che spesso si infiltrarono dentro i confuni del regno di Lanna e si attestarono infine sulla riva est del fiume Salween. Oggi gli Shan costituiscono la maggioranza degli abitanti di Mae Sariang e Mae Hong Son. Gruppi di thai si trovano anche a Chiang Rai, Mae Sot e Mae Chaen.
Un’altra entita’ stabilitasi nel Lanna in tempo relativamente recente e’ quella dei thai lue: stirpe di pacifici agricoltori in gran parte ancora stanziati nello Yunnan. Pochi thai lue vennero in Thailandia di propria volonta’. Quelli della provincia di Lamphun sono discendenti degli schiavi catturati durante una spedizione degli inizi del XIX secolo. Analoga operazione condotta dal principe di Nan, sulla fine dello stesso secolo, su pressione del governo siamese, porto’ al ripopolamento di Lampang. “Ripopolamento” era la parola d’ordine per far uscire dalla desolazione vaste aree, dopo la fine delle lunghe guerre con la Birmania. A tale scopo vennero catturati i thai lue. Tuttavia, quando gli inglesi reclamarono la propria sovranita’ sulle regioni dello Yunnan, un tempo abitate dai thai lue, il governo siamese si adopero’ per rimandare la popolazione in patria, cosi’ da riuscire a conservare il dominio sul territorio. Molti non sopportarono la lunga marcia e si fermarono nella provincia di Phayao.
In provincia di Nan e Uttaradit si trovano diversi villaggi di laotiani immigrati o trasferiti a forza nell’Ottocento.
Sempre nella provincia di Nan, minacciata di estinzione, si trova una delle piu’ primitive tribu’ della penisola indocinese, i phi thom luang, gli “Spiriti delle Foglie Gialle”. E’ una tribu’ nomade, stanziata nella foresta e riunita in accampamenti provvisori, che si nutre dei frutti della caccia e dei raccolti. La sua origine rimane sconosciuta, ma la correlazione della lingua in uso alla famiglia khmer fa pensare ad antichi abitanti della pianura respinti da nuovi immigrati e costretti a vivere sulle montagne.
La lista dei gruppi etnici del Nord comprende anche un cospicuo numero di cinesi, che appartengono a tre categorie ben distinte.
I cinesi tai, cioe’ coloro che formano gran parte della borghesia del paese. Assimilati completamente, rappresentano un’aggiunta recente nel calderone etnico del Nord. Arrivarono dalla Cina quando il governo siamese acquisi’ il controllo assoluto del Lanna, alla fine del XIX secolo. La comunita’ piu’ vecchia pare sia quella di Lampang.
Vari gruppi di haw o ho, i cinesi dello Yunnan, ma che a differenza degli altri hanno come lingua originale il sinico, che fa parte della famiglia dei linguaggi turchici. Immigrati via terra attraverso le montagne. Il loro livello culturale era decisamente inferiore a quello dei cinesi di oltremare ed esercitavano mestieri di venditori ambulanti o mulattieri. Un gruppo di haw discende da un’armata di briganti che causo’ la distruzione in Laos, Vietnam e Lanna nel 1890. Molti di questi haw professano la religione mussulmana e portano nomi mussulmani come nei villaggio di Ban Tham, a poca distanza da Chiang Rai.
Gli immigrati cinesi piu’ recenti sono i resti dell’armata del Kuonmintang di Chang Hai Shek abbandonata in territorio thailandese alla fine della guerra. Il Kuonmintang mantenne la sua organizzazione militare fino agli anni Settanta e continuo’ a compiere operazioni belliche anticomuniste, ottenedo una certa tholleranza da parte del governo thailandese, a dispetto del fatto che gestisse una buona fetta del commercio dell’oppio. Abbondonata oggi ogni attivita’ militare, questi immigrati sono a tutti gli effetti cittadini thailandesi. La loro capitale e’ il villaggio di Sentikiri, in cima al monte Doi Mae Salong.
Restano infine i gruppi etnici che parlano altri linguaggi ma questi fanno parte delle tribu’ delle montagne che vedremo fra due pagine. Le persone che parlano karen vengono dalla Birmania o Myanmar, quelle che parlano tibeto-birmano originano in Tibet e qui comprendono i lisu, gli Akha e i Lau. Le tribu’ degli hmon e degli yao vengono dalla Cina e parlano meo-yao. 

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