Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

giovedì 5 maggio 2011

Il teatro.

Il limite di separazione fra danza e rappresentazione teatrale praticamente non esiste. La danza e’, per allestimento scenografico, moduli e modelli interpretativi di fatto anche teatro. Si potrebbe quindi parlare di teatro danzato.
Una forma invece puramente teatrale, anche se non manca l’orchestra di accompagnamento, a impronta veramente popolare e’ il likay, derivato dal lakhon.
Tre vittime illustri del tempo moderno sono il teatro delle ombre, il teatro deri burattini e l’opera cinese.
Una volta molto popolari, facili da incontrare, in ogni angolo o quasi del paese, sono oggi mantenuti stancamente in vita da alcune compagnie. Assistere a una di queste performance e’ ormai solo un colpo di fortuna.

Il likay.
Questo tipo di spettacolo folcloristico puo’ essere fatto risalire alle rappresentazioni diker della Malesia.
Gli attori improvvisano liriche, dialoghi e movimenti delle mani. Incorpora musica classica e popolare, commedia rosa, melodramma e metafore sessuali, spesso e’ usato come satira politica o commentario di fatti sociali. I costumi sono normalmente molto colorati a imitazione di quelli regali o della ricca classe superiore. Molti dei personaggi maschili indossano calzini bianchi che arrivano al ginocchio. Una caratteristica unica del likay e’ il preludio, o ork-kaeng, in cui un annunciatore vestito in malese rende tributo ai propri maestri e da’ un sunto della storia.
Viene messo in scena nei centri urbani minori e lo si incontra molto spesso nei mercati notturni e nelle feste dei monasteri. Gli attori recitano in prosa e poesia sulla traccia di un canovaccio, superato pero’ dalle improvvisazioni: sale e pepe dello spettacolo. Sono queste improvvisazioni a scatenare l’ilarita’ del publico. Trattandosi di vicende che narrano amori e intrighi, mia yai e mia noi, moglie maggiore e moglie minore o sposa e amante, e’ facile desumere che volentieri gli artisti si lasciano a battute pesanti, piene di doppi sensi e di allusioni. Gli stranieri, anche quelli che parlano un fluente thai sono spesso lasciati indietro a causa del linguaggio altamente idiomatico.
La prima rappresentazione nella Thailandia centrale avvenne quando un gruppo di thai mussulmani rappresento’ il likay per Rama V, durante le commemorazioni per i funerali della regina Sunantha, che si tenevano in Bangkok.
Nei secoli il likay e' rimasto altamente popolare ed e’ stato adattato benissimo per la televione dove ha creato un nuovo genere il likay sitcom.
Una particolare forma di likay si trova a sud ed e’ basata sul folclore indiano, prende il nome di manhora. E’ largamenmte basato su una stora Jataka indiana vecchia di 2000 anni fa, dove il principe Sunthon e’ in cerca della rapita Manhora, una principessa meta’ donna, meta’ uccello. La storia e’ raccontata in comica prosa rimata.
La grande opera occidentale e i musical sono qualche volta categorizzati come likay farang.

Teatro delle ombre o nang.
Il teatro delle ombre si diffuse nel Sudest asioatico circa 500 anni fa, introdotto da commercianti dal Medio Oriente. Attraverso la Malesia si diffuse in Thailandia, dove fu modificato per soddisfare leggende a tradizioni thai. Durante il periodo di Ayutthaya il teatro delle ombre fu un’importante forma di divertimento per la corte. Le rappresentazioni iniziavano col calar della notte e duravano fino all’alba, quando le forme delle marionette non poteva piu’ essere vista attraverso lo schermo. Oggi rari spettacoli avvengono principalmente nelle provincie del sud” Nakhon Si Thammarat, Songkhla e Pattalung. Gli spettacoli si tengono per lo piu’ per gruppi organizzati o per la visita di importanti dignitari da Bangkok. Diversi maestri possono partecipare a un singolo spettacolo.
Ci sono due tipi di nang: nang yai e nang talung.
Il nang yai e’ rappresentato solo in importanti occasioni ed e’ simile al Wayang Kulit indonesiano. Purtroppo questa forma di spettacolo risente della carenza di maestri e le spese per la costruzione delle sagome sono molto alte. Caratteri singoli o di gruppo sono scolpiti su un largo pezzo di pelle di bufalo o di pelle di mucca traforati e manovrati per mezzo di bastoni dietro a uno schrermo retroilluminato. A volte i sostegni per le mani possono essere in corna di bufalo. Queste sculture sono tenute sollevate per mezzo di due bastoni in legno, tenuti nelle mani del maestro di nang, che muove le ombre dei caratteri a ritmo di canzoni, dialoghi e testo narrato. Le scene erano rese estremamente vive e coinvolgenti dalla straordinaria abilita’ con cui i burrattinai muovevano le figure, creavano sfondi di paesaggi, riuscivano a ricreare scene di battaglie e epici scontri fra il Bene e il Male. Effetti drammatici erano ottenuti varando la distanza delle sagome dallo schermo. Tutti i maestri sono maschi. Essi muovono le ombre sia dietro che di fronte uno schermo di stoffa bianco. Questo tipo di burattini si trovano ancora in Thailandia ma sono normalmente vendute come decorazioni per interni piuttosto che per rappresentare spettacoli. Il costo di una marionetta ben lavorata e’ intorno ai 5,000 baht. Spettacoli di nang yai possono essere visti a Wat Khanon in Amphoe Potharam, provincia di Ratchaburi, dove il maestro di nang yai Khru Kalat tramanda l’arte a uomini piu’ giovani. Rappresentazioni avvemgono al sabato alle 11:00.
Nang talung, come il nang yai ha rappresento per molto tempo come maggior forma di intrattenimento nel sud. Quest’arte si crede sia stata portata dall’Indonesia e dalla dalla Malesia. In confronto a quelli del nang yai i caratteri del nang talung sono molto piu’ piccoli, ma cio’ ne permette una maggiore manovrabilita’, tanto che sono forniti di giunture articolate, simili al wayang kulit dell’Indonesia. Il maestro che muove le ombre siede dietro uno schermo di stoffa bianca. Egli canta e parla per tutti i personaggi e li muove artisticamente all’intorno. Le storie rappresentate riguardano drammi classici e popolari, principalmente il Ramkien e il Phra Aphaimani. Rappresentazioni possono essere viste in occasione di feste nei templi del sud, principalmente in Songkhla e Nakhon Si Thammarat.
Una interessante caratteristica di queste rappresentazioni, a parte il fatto che lo spettacolo va dalla sera fino all’alba, e’ che il diaslogo dei re e’ spesso parlato in sanscrito, che nessuno capisce, ma i caratteri ordinari usano colloquiare in thai e spesso facendo allusioni a situazioni locali o politiche.

Teatro dei burattini.
Il lakhon lek era suddiviso in tre tipi di spettacolo:
Hoon luang, letteralmente “marionette reali”, era un tipo di spettacolo per la corte e non e’ piu’ rappresentato. Usava marionette alte 90 cm., fatte di carta koi e filo. Queste marionette erano vestite con elaborati costumi simili a quelli usati nel khon. I maestri burrattinai usavano sostegni per muovere le mani, le braccia e le gambe delle marionette e in alcuni casi arrivavano a muovere anche dita e occhi. Per ogni burattino erano richiesti da due a tre maestri. I temi rappresentati erano ripresi da storie fantastiche thai dal Phra Aphaimani e qualche volta dal Ramakien. Al Museo Nazionale di Bangkok c’e’ una piccola collezione di questi burattini, ce ne sono anche in molte altre collezioni private,
Hoon lek, richiedeva mationette piu’ piccole, alte 30 cm. e era sempre uno spettacolo per la corte. Un solo maestro e’ richiesto per muovere una marionetta in questa forma di spettacolo.
Hoon krabok era un’altra forma di teatro dei burattini che usava figure tri-dimensionali assimilabile all’analogo Wayang Golem indonesiano. In questo caso le marionette erano alte 30 centimetr, artisticamente scolpite in legno, visibili dalla vita in su. Le marionette, intagliate e vestite con rara eleganza, sono diventate purtroppo oggetto da antiquariato e merce da souvenir di lusso. Qualche hotel, in occasioni speciali, offre spettacoli di hoon krabok. Ma la genuinita’ del contesto, la partecipazione popolare si trasformano anno dopo anno in ricordi sempre piu’ evanescenti. Il luogo dove assistere a un vero spettacolo e’ il Natayasala del Joe Louis Puppet Theatre in Bangkok.

L'opera cinese.
Chiamata anche ngiew. Quasi scomparsa dalle scene e’ tuttavia possibile venga rappresentata ogni tanto nella Chinatown di Bangkok, nei mercati notturni o nel corso dei funerali. 

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