Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

lunedì 23 maggio 2011

Linguaggi sino-tibetani.

E’ una superfamiglia di linguaggi che viene divisa in due famiglie principali:
Famiglia Sinitica o dei linguaggi cinesi,
Famiglia tibeto-birmana
La famiglia sinitica comprende lingue parlate da circa il 95% degli abitanti della Cina e da molte comunita’ di immigrati cinesi in altri posti. C’e’ da dire che i linguisti considerano i maggiori gruppi di dialetti cinesi come linguaggi a se stanti, tuttavia poiche’ tutti i cinesi scrivono ccon un comune sistema di ideogrammi o caratteri e poiche’ tutti condividono il cinese classico come patrimonio, tradizionalmente tutte le varieta’ di cinese sono onsiderati come dialetti. C’e’ una divisione primaria distinzione nei linguaggi cinesi fra i cosidetti dialetti mandarini , che hanno un alto grado di mutua intelleggibilita’ e che coprono tutti i modi di parlare cinese nell’aria a nord del fiume Yangze (Chiang Jiang) e a ovest delle provincie di Hunan e Guangdong, e un numero di altri gruppi dialettali concentrati nel sudest della Cina. Per inciso, la maggior parte delle persone al mondo, circa 885 milioni parla una varieta’ di ccinese mandarino come prima lingua. Il dialetto mandarino del nord, quello di Beijing e’ la base per il moderno standard cinese, un modo di parlare che serve come superdialetto o lingua franca.
Importanti dialetti del gruppo, oltre al mandarino, sono il Wu, parlato a Shangai, il gan, il xiang, il min parlati nel Fujian e a Taiwan, l’yue, che comprende il cantonese parlato nel Guangzhou, Canton, e a Hong Konge il Kejiao Hakka, parlato dagli Hakka.
I moderni linguaggi cinesi sono linguaggi tonali, il numero di toni varia da quattro nel moderno cinese standard a nove in alcuni dialetti.
La famiglia tibeto-birmana e’ un insieme di diverse centinai di linguaggi molto diversi parlati circa da 65 milioni di persone dal nord del Pakistan all’est del Vietnam e dall’atopiano tibetano alla penisola malese.’
I linguaggi tibeto-birmani comprendono il tibetano, il Bodish e i linguaggi himalayani, parlati principalmente in Nepal.
I linguaggi tibeto-birmani del nordest dell’India comprendono il Bodu-Garu, parlato in Assam, e i linguaggi Naga del nord parlati nel Nagaland, forse alleato con questi e’ il Jinghpaw o Jingpo, parlato nel nord del Myanmar.
Il Ruki-Chin e i linguaggi Naga del sud sono parlati principalmente in Arunachal Pradesh in India e in adiaenti parti della Cina e del Myanmar, questi includono il Lepcha, un linguaggio ufficiali dei Sikkim.
I linguaggi tibeto-birmani del nordest comprendono un etereogeo gruppo di linguaggi parlati nel Sichuan occidentale e nel nordest dello Yunnan, in Cina.
Il birmano-lolo, un sottogruppo, geograficamente ampio , comprende il birmano, il linguaggio nazionale del Myanmar
I linguaggi lolo comprende il modo di parlare degli Yi o Lolo dello Yunnan e di parti del sudest Asiatico, inclusi i Lahu e gli Akha.
Il karen, parlato dai karen del Myanmar e in Thailandia forma un distinto sottogruppo.
Il tibetano e il birmano sono i soli linguaggi tibeto-birmani con una lunga tradizione letteraria. Il birmano e’ scritto con un adattamento della scrittura Mon.


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