Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

domenica 8 maggio 2011

Minoranze etniche: le tribu' delle montagne.

Le tribu' delle montagne.
Esclusi thai, cinesi, malesi, europei rimane un 10.5% della popolazione che e’ composto da piccoli gruppi che parlano non tai come: vietnamiti, khmer, mon, semang e moken, Htin, mabri, khamu e la varieta’ delle tribu’ delle montagne.
Solitamente coltivatori di pianura, i thai, ben di rado costruiscono villaggi su pendii montuosi Solo di recente la sovrappolazione e la penuria di terre da coltivare ha costretto intere famiglie di braccianti agricoli, senza lavoro, a stabilirsi in zone montane rese accesibili dall’apertura di nuove strade. Le montagne del Nord, un tempo coperte da fitte foreste, restarono spopolate per secoli: fattore che contribui’ all’habitat scelto dai thai e a quello culturale di molte comunita’ del Nord. Il vuoto si comincio’ a riempire dalla seconda meta’ dell’Ottocento. Adesso le montagne sono quasi’ prive di foreste ma abitate si dice da mezzo milione di montanari, appartenenti a tribu’ diverse: gli hmong e i mien, sino-tibetani; i karen, gruppo etnicamente misto; gli akha, i lisu e i lahu, tibeto-birmani. Il numero in realta’ e’ variabile si va dalle 500,000 alle 800,000 persone. Sebbene queste persone contino per circa il 2% della popolazione esse hanno attirato molto interesse fra i visitatori, migliaia dei quali fanno trek ai villaggi tribali ogni anno.
La maggior parte delle tribu’ delle montagne sono formate da gruppi di immigrati che vennero in Thailandia da Myanmar, Laos e China alla fine dell’Ottocento. Furono spinti alla migrazione dalla fame, dalla guerra e da persecuzioni che hanno afflittto i vari gruppi fin da tempi immemorabili. Essi si ritirarono sulle montagne del Nord conducendo una vita nomade, dedicandosi all’agricoltura del taglia e brucia e sostendosi attraverso la coltivazione dell’oppio, pratica che e’ cessata negli anni ’80 del secolo scorso. Molti sono poveri, sporchi agricoltori che ricevono poca assistenza dal governo centrale. I servizi publici (strade pavimentate, acqua potabile, elettricita’, sanita’, agevolazioni mediche e educazione) che sono disponibili per la media dei cittadini thai non sono disponibili per loro. Molti thai, che li chiamano chao khao, popolo delle montagne, li vedono come stranieri presenti in un posto e percio’ gli negano rispetto. Molti vivono in Thailandia da generazioni e non hanno conquistato la cittadinanza. Senza di questa non hanno diritto ne’ a possedere terra, ne’ al salario minimo, in piu’ gli puo’ essere negato l’accesso a cure mediche e a scuole. Sono considerati un quarto mondo, un mondo a parte formato da persone marginali che si stringono al piu’ basso livello della scala economica e sociale, non allineati coi poteri centrali e con lo sviluppo della nazione. Negli ultimi decenni sforzi sono stati fatti per assimilarli, ad esempio molti possiedono una carta di identita’ thai, l’ironoco e’ che ulteriori assimilazioni faranno scomparire la loro identita’ culturale.
Il governo thailandese ufficialmente riconosce sei maggiori gruppi di tribu’ delle montagne basandosi sulla loro lingua, la fede, le tradizioni sociali, gli abiti e la storia, il tribal Research Institute di Chiang Mai dice che i gruppi principali sono 10, piu’ 10 sottotribu’ piu’ piccole. In realta’ i gruppi sono una ventina.
Questi gruppi abitano in villaggi sparsi scelti per una personale preferenza di altitudine. Le tribu’ non scelgono un territorio definito, scelgono invece di polverizzarsi in centinaia di agglomerati. I karen, i piu’ numerosi, erano gli unici presenti prima dell’arrivo dei thai. Lahu, mien e hmong cominciarono a affluire nell’Ottocento; mentre gli Akha fecero la prima comparsa nel 1905 e il secondo villaggio venne fondato solo nel 1925. Gli anni Ottanta videro il grosso dell’ondata migratoria. Le statistiche parlano di 100,000 montanari nel 1948, divenuti 416,000 nel 1983 con un incremento del 4% l’anno che quadruplico’ la popolazione nel giro di una sola generazione. Le guerre di Indocina e del Vietnam furono responsabili di questa straordinaria migrazione. Gli Hmong in particolare combatterono attivamente contro i comunisti del Laos e furono costretti a trovare rifugio in Thailandia. Nello stesso tempo altri gruppi Hmong si stanziarono in Thailandia dalla parte comunista.
Le tribu’ delle montagne thailandesi sono con ogni probabilita’ fra le piu’ studiate fra le minoranze tribali al mondo e le piu’ conosciute fra i non adetti ai lavori. Questa celebrita’ e’ dovuta da un lato al fascino e all’attenzione che esercitano i loro costumi e dall’altro il loro coinvolgimento nella produzione e nello smercio dell’oppio. Al culmine della guerra del Vietnam, che coincise con la guerriglia comunista in Thailandia, agenti segreti e dell’organizzazione antinarcotici vennero inviati in tutte le zone di montagna. Molti studi antropologici furono compiuti per permettere loro di avere quante piu’ informazioni possibili. L’abbigliamento colorato e esotico, i loro gioielli, le usanze, i riti, il fatto che divengano facile attrattiva per i turisti, ecc...
In contrasto con le apparenze le tribu’ delle montagne vivono poveramente e in condizioni di salute molto precarie. Furono avviati diversi progetti sia di integrazione, che per sostituire alle culture dell’oppio culture alternative. Gran parte del successo nella lotta contro la produzione di oppio si deve a re Bhumipol che ha investito ingenti somme del suo patrimonio personale per soccorrere le genti delle montagne. Questo ha portato a una minor diffidenza verso le autorita’ thailandesi.
Anche se gli shan sono spesso fermata comune nei treak alle tribu’ delle colline, essi non rientrano in questa descrizione dato che di per se non sono un gruppo di queste tribu’, gli shan sono considerati dagli studiosi thai gli originali abitanti dell’area. Essi hanno abitazioni permanenti e parlano un linguaggio simile al thai. 

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