Lo spettacolo delle barche reali scolpite e dorate, sospinte a centinai al ritmo dei canti di lavoro dei rematori magnificamente abbigliati, suscito’ la meraviglia dei primi europei giunti ad Ayutthaya. A Bangkok le barche servivano agli inizi per il trasporto delle offerte destinate ai templi lungo il fiume. dimenticate per molti anni dopo la fine della monarchia assolutanel 1932 sono state riscoperte e restaurate sotto l’attuale regno.
La prua delle barche e’ ornata di corone di fiori, abilmente intrecciati, simili a lunghi pendagli preziosi.
La barca piu’ imponente della processione, nella quale prende posto il re e’ la Suphanahong ovvero l'Hamsa d’oro, vale a dire un uccello mitico, somigliante a un cigno che era la cavalcatura di Brahma. La barca attuale costruita nel 1911 e’ ricavata da un singolo tronco di teak, lungo 46 metri e largo 8 nella sezione maggiore. L’equipaggio, al completo e’ composto da 50 rematori, due timonieri, due ufficiali a poppa e a prua, un domestico, un salmodiatore e sette portatori delle insegne della casa reale.
In ogni processione gli oggetti religiosi sono portati da due barche Ekachai, la cui prua raffigura corni stilizzati di hera, un dragone cornuto, dipinti con lacca nera e oro.
Una processione normalmente e’ lunga 975 metri, comprende 51 barche principali, variamente decorate e 2192 uomini. Il corteo e’ seguito da imbarcazioni piu’ semplici, nua dong e nua saeng, con prua e poppa di scarsa altezza, a volte ricoperte di foglie d’oro. Gli equipaggi, formati da ufficiali e marinai della reale marina thailandese, devono essere addestrati appositamente.
Nel lontano passato le barche da combattimento o nua chai erano manovrate da equipaggi di sessanta o settanta rematori . in un secondo tempo furono armate di cannoni collocati a prua e questa venne decorata con figure mitologiche, destinate a portare fortuna in battaglia.
Le prime illustrazioni di imbarcazioni reali arrivarono in Europa nel XVII secolo, portate dall’ambasceria francese che era stata alla corte di re Narai.
Alla fine del XVII secolo un padre gesuita assistette a una processione di barche reali e cosi' si espresse:
“Quella lunga sequela di barche decorate costituiva un gradevole spettacolo. Le grida di gioia dei rematori attiravano vaste folle desiderose di assistere all’augusta cerimonia.” (Tachard 1688)
Quei canti fortemente ritmati si usano ancora oggi, la cadenza varia a seconda della velocita’ e dei colpi di remo dei marinai.
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