Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

sabato 23 aprile 2011

Tripitaka.

Tripitaka o Pali Tipitaka. I buddisti non hanno niente di equivalente alla Bibbia giudaico-cristiana. Cio’ che sostituisce questa fonte di autorita’ per i giudei e i cristiani e’ una registrazione della vita e delle attivita’ del Buddha, il suo insegnamento e le regole che egli ha creato per i suoi seguaci, i monaci principalmente ma anche uomini laici e donne, e una sezione finale sulle operazioni della mente. Tutti questi scritti sono raccolti nel Tripitaka. Tripitaka e’ un termine collettivo per le tre maggiori divisioni del canone pali, il canone del buddhismo theravada, largamente attribuito al Buddha stesso.. Il termine significa “Triplice canestro” comprende:
• Vinaya Pitaka che e; la piu’ antica e piccola divisione delle Tripitaka. Esso specifica le 227 regole di vita monastica per i bhikkus (le regole per i laici sono 5-8 nei giorni di wan phra), insieme con un sunto delle occasioni che portarono il Buddha a formularle. Esso varia meno da scuola a scuola di quello che fa la Sutta Pitaka o la Abhidhamma Pitaka. Include un’esposizione delle regole che sono divise in classi in base alla severita’ della punizione per chi le viola; testi che discutono di questi argomenti come l’ammissione a un’espulsione dall’ordine e un indice classificativo delle regole che che si trovano negli altri testi Vinaya.
• Sutta Pitaka o Suttanta Pitaka e’ la sezione maggiore delle Tripitaka. E’ diviso in cinque collezioni o Hikayas: Digha Hikaya. Majjhima Hikaya, Samyutta Hikaya, Anguttara Hikaya, Khuddaka Hikaya. La Digha Nikaya, “Collezione lunga” contiene 34 lunghe sutra che contengono alcune delle piu’ importanti esposizioni dottrinali; la Majjhima Nikaya, “Collezzione media” comprende 152 sutra che discutono una varieta’ di soggetti; le Samyutta Nikaya, “Collezione riunita”, con piu’ di 7,000 sutraarrangiate in base al soggetto; Anguttara Nikaya, “Collezione graduale” un arrangiamento numerico, per scopi di memorizzazione di 9,957 brevi sutra; Khuddaka Mikaya. “Collezione corta”.
Le sutra, pali sutta, sono nell’induismo una breve composizione aforistica, nel buddhismo una piu’ estesa esposizione di un soggetto e la forma base delle scritture di entrambe le tradizioni, Mahayana e Theravada. Dato che i primi filosofi indiani non lavorano per niente su testi scritti e i filosofi successivi spesso li disdegnavano c’era necessita’ di lavori esplicativi molto brevi che potessero essere tramandati a memoria. Le prime sutra firono esposizioni di procedure rituali ma il loro uso crebbe e quasi tutti i sistemi filosofici indiani hanno le loro sutra.
• Abhidhamma Pitaka: terza e ultima collezione delle Tripitaka. Mentre le due collezioni precedenti sono attribuite al Buddha storico queste sono attribuite a studiosi e dicepoli successivi. Esse discutono di etica, psicologia e epistomologia.
Queste scritture agli inizi furono trasmesse oralmente alla sangha, finche’ ne fu commissionata la scrittura circa 500 anni dopo la morte del Buddha. I testi apparvero in due lingue, sanscritto e pali, la versione pali sembra la meglio conservata.
Pochi di questi scritti sono stati tradotti in italiano, in inglese la traduzione non e’ completa, ma i tai ne hanno una versione completa sia in tai che in pali. Il pali e’ per i buddhisti una lingua morta paragonabile al latino della Chiesa Romano Cattolica.ma come il greco e il latino nell’italiano il pali e’ entrato nel tai con un fiume di parole e concetti, molti dei quali sono abbastanza sconosciuti a quelle persone, anche tai, che non hanno con il loro background indiano.
Nell’induismo e nel buddhismo il brahma-loka e’ il reame degli spiriti celestiali. Nel buddhismo theravada comprende 20 piani sovrapposti, il livello piu’ basso e’ il kama-loka, il livello dei desideri e delle forme, da questo cominciano 16 piu’ alti sono chiamati rupa-brahma-loka sono reami immateriali abitati salendo da dei sempre piu’ radianti. I 3 reami piu’ alti l’arupa-brahma-loka sono privi di sostanza. La rinascita in questi reami e’ il premio di grandi virtu’ e meditazione; il livello ottenuto e’ determinato dalla fede nel Buddha, nel dharma e nel sangha.
I rupa-brahma-loka sono quindi i 16 livelli in cui le persone che hanno rinunciato ai desideri dei sensi sono rinate. Questi livelli sono intermediari fra il kama-loka, dove le persone sono nate e gli arupa-loka dove esiste solo la mente. I livelli piu’ alti sono chiamati le Pure Dimore il luogo di nascita di quelle creature che non tornano a piani piu’ bassi a forza di nascite. I rupa-loka sono liberi dai desideri dei senso ma continuano a essere condizionare nella forma.
Gli arupa-loka sono i mondi delle forme immateriali. Le piu’ alte tre sfere di esistenza dove avvengono rinascite. L’esistenza nell’arupa-loka dipende dallo stadio di concentrazione ottenuta nella vita precedente di cui ci sono 4 livelli: l’infinita’ dello spazio, l’infinita’ del pensiero, l’infinita’ del non essere e l’infinita’ di nessuna coscienza o incoscienza. Le creature che bivono in quesi mondo non hanno ne’ corpo materiale, ne’ pensieri. 

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