Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

mercoledì 6 febbraio 2013

La giornata di un monaco.

Una domanda che potrebbe sorgere e' come si svolge una giornata normale di un monaco thai. L'organizzazione della vita all'interno di un wat e' compito dell'abate, il monaco di piu' alto grado, che ha la responsabilita' dell'andamento della vita comunitaria.
La vita inizia alle 04:00 quando monaci, suore e novizi, la Sangha, si alza, si lava e medita per un'ora. Alle 06:00 un qualche monaco, incaricato suona la campana. Il suono comunica alla Sangha che essi stanno per lasciare il wat per il giro delle offerte, e allo stesso comunica l'arrivo dei monaci alle persone laiche vicine. 
Il giro per le offerte segue sempre un percorso stabilito, se ci sono piu' monasteri posti vicino essi coordinano insieme i loro giri, cio' evita che i monaci passino due volte e che ci siano duplicazioni nelle passaggi. Se il luogo e' piccolo, un villaggio, essi passeranno negli stessi luoghi ma a differenti orari. Durante il bindabat, il nome che i thai danno a questi giri, i monaci cammineranno con la massima tranquillita', in linea e in ordine di anzianita', le ciotole tenute sul davanti, sotto la vita, i loro occhi posti sulla strada o il sentiero pochi passi davanti a loro. Cio' che differenzia i monaci anziani dai novizi e' anche che i primi porteranno la ciotola legata a una fascia portata a tracolla mentre i secondi per sostenerla useranno solamente le due mani. Durante questi giri i monaci non si preoccuperanno di ottenere il massimo di quanto puo' venir loro offerto ma solo il necessario per sostenersi, non cercheranno ne' l'abbondanza ne' il piacere nel cibo.
In molti monasteri in cui viene donato piu' cibo di quello necessario ai monaci, l'abate ne donera' una parte ai poveri che vivono nelle vicinanze. Questa e' una pratica comune nei monasteri dei villaggi e nelle aree rurali dove tutti si conoscono e ognuno sa gioie e problemi dell'altro, piu' difficile e' nei wat dei grandi centri urbani come Bangkok, cio' anche perche' qui le necessita' non sono cosi' pressanti. Nelle aree rurali molti dei monaci dei templi sono nati nelle vicinanze e quindi conoscono molto bene le necessita' dei membri poveri della comunita'. 
Quando i monaci hanno raccolto cibo a sufficienza o quando la ciotola e' piena essi la coprono con il coperchio e la nascondono col loro abito. Poi tornano al tempio per fare colazione, generalmente fra le 7 e le 8. 
Accade a volte, in speciali occasioni che organizzazioni come il consiglio di una citta' o una scuola inviteranno i monaci di diversi templi vicini a prendere cibo, in certi luoghi particolari. Feste nazionali, come il compleanno del re, sono i momenti in cui e' piu' facile che questo accada. Queste occasioni sono largamente publicizzate e notizie vengono diffuse sui giornali e sulle TV locali, le persone che normalmente alla mattina si alzano per fare le loro offerte durante il bindabat, si recheranno nel luogo che sara' comunicato. Il cibo in queste occasioni viene donato in abbondanza, molto piu' di quello che potrebbe essere raccolto in una mattinata normale. Le ciotole si riempiono rapidamente, ci sono degli aiutanti che lo raccolgono e poi lo mandano al tempio, dove finita la cerimonia la comunità laica che fa capo a ciascun tempio sara' invitata a condividere la colazione. In questi casi i monaci mangiano per primi, i laici dopo. il che e' normale in tutti i casi in cui i due gruppi mangiano insieme. 
Una vola tornati al tempio i monaci raggruppano il loro cibo, poi i piu' attivi lo condividono con qualsiasi monaco che per un qualsiasi motivo non sia stato in grado di partecipare al bindabat, normalmente perche' non stavano bene o erano malati. A questo punto l'abate o un altro monaco anziano spartira' il cibo prima ai monaci, poi ai novizi, ai ragazzi dei templi, alle mae chi. 
Sebbene a sentirlo possa sembrare strano non e' nella poverta' delle campagne ma nella ricchezza delle citta' che i monaci possono non essere capaci di raccogliere o il cibo che soddisfa le loro necessita'. Il motivo e' dato un insieme di cause: una comunita' di monaci piu' grande vive in ciascun tempio, il sistema di vita delle citta' rende difficile ai lavoratori offrire cibo alla mattina presto, non tutti i monaci qui vanno nel bindabat, alcuni sono troppo anziani e infermi per farlo. In questi casi i monaci ricevono una regolare razione dal sovrano, tramite il Dipartimento degli Affari Religiosi come riconoscimento e ringraziamento per il lungo periodo di tempo trascorso nella Sangha, questa offerta o indennita' come volete chiamarla prende il nome di nittayaphat, ed e' oggi consegnata in denaro con cui il monaco puo' comprare cibo. In un modo o nell'altro, dal re o dai cittadini, quel che e' certo che tutta la societa' thailandese si prende cura dei suoi monaci, a cui provvede largamente cibo. 
La colazione e' consumata circa alle 08:00 del mattino. Dopo questa i novizi vanno a scuola o all'universita' buddiste, altri possono insegnare o svolgere faccende nell'area del tempio. L'abate e altri monaci anziani possono ricevere visite o svolgere lavori amministrativi. 
Fra le 10:00 e le 11:00 le persone laiche si recano al tempio per portare il pasto di mezzogiorno ai monaci. I monaci si riuniscono presso una sala e fanno in modo di finire il loro pasto prima di mezzogiorno. Dopo mangiato salmodiano e benedicono coloro che hanno portato il cibo. In certi giorni santi buddisti chiamati Wan Phra i laici si fermano e condividono il cibo, il che non avviene nei giorni normali. 
Nel pomeriggio i monaci studiano, insegnano, salmodiano, imparano o rivedono i salmi, lavorano nell'area del tempio, dalle 15:00 sono generalmente permesse le visite di persone laiche. Il pomeriggio e' anche il momento in cui i monaci riposano. 
Alle 18:00 si fa sentire ancora la campana e' l'orario per monaci e novizi di riunirsi nell'ubosot per i canti del pomeriggio, generalmente seguiti da pratiche meditative. I laici partecipano a queste riunioni nei giorni Wan Phra e possono partecipare a questa sessione di due ore durante il periodo del Phansa. Alle 20:00 i monaci si ritirano nei loro alloggi dove generalmente leggono, studiano o meditano. 
Questa e' la giornata normale in un wat, ma al di fuori di essa ci sono molte altre attivita' a cui i monaci partecipano, tanto che si puo' concludere che ci sono pochi giorni normali in n wat. I monaci possono essere fuori per una varieta' di motivi, possono essere stati invitati in qualche casa per il pasto di mezzogiorno o per salmodiare, possono partecipare a funerali che si svolgono in altri wat, Se poi si guarda la parte delle cerimonie si capisce che queste sono molte e alterano la routine quotidiana vista in precedenza. Forse gli unici monasteri che mantiene la routinme giornaliera piu' strettamente legata alla pratica e alla dottrina del Buddha sono quelli nella foresta gli altri si sono messi al servizio dei laici offrendo riti e cerimonie ai loro fedeli. 


 
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