Ovunque andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo (Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).

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martedì 22 febbraio 2011

Foresta pluviale.

 
La foresta tropicale pluviale, e’ un bioma caldo e umido che si trova vicino all’equatore e si estende come una cintura attorno alla terra, essa si trova fra 10◦ e 20◦ a nord e sud dell’equatore. Le piu’ grandi foreste di questo tipo si trovano in Sud America e nel Sudest asiatico. Queste foreste ricevono normalmente una media di 203 cm. di pioggia distribuita quasi uniformemente nel corso dell’anno. Il clima e’ abbastanza costante, questo perché le foreste pluviali si tr0vano vicino ai tropici dove il levarsi e il tramonto del sole avvengono alla stessa ora tutto l’anno. La combinazione del calore e dell’umidita’ costanti fanno di questa foresta un ambiente adatto a molte piante ed animali, cosi’ esse contengono la maggiore biodiversita’ al mondo: si calcola che circa 15 milioni di specie fra piante ed animali vivano, al mondo, in questo bioma, piu’ di 400 specie in un ettaro. 
Per quanto riguarda la struttura la canopia e’ superiore ai 30-50 mt. di altezza. Il tronco degli alberi e’ diritto ed ha contorte e forti radici, dato che devono sostenere grossi alberi, queste radici sono superficiali dato che non hanno bisogno di crescere nel terreno per trovare acqua e sali minerali. Il tronco centrale degli e’ fra i 10 e 30 mt. di diametro, la canopia e’ quasi continua e molte piante rampicanti e felci si trovano in questo strato. Gli alberi arrivano a grandi altezze, oltre i 40 metri dato che devono trovare la luce solare. Essi sono sempreverdi e appartengono a un gran numero di specie, fra questi crescono anche molti alberi con legni duri e pregiati come il meranti, il mogano, il seraya, l’ebano e il balsamo. Il sottobosco e’ molto scarno. Le frutta e i fiori sono colorati e profumati per attirare gli agenti di impollinazione. Qui e’ presente l’orchidea, che se non proprio unica a livello di fiori e’ quella di maggior importanza, pianta parassita, trova agio al suo sviluppo sfruttando le risorse degli alberi di maggior altezza.
Il terreno e’ sempre buio e umido, con pochissima luce solare. Dato che l’ambiente tropicale si riferisce ad aree con alte temperature e precipitazioni annuali, senza una stagione secca, viene incoraggiato un alto tasso di crescita nella vegetazione naturale e un’alta decomposizione delle foglie cadute e dei rami, inoltre le foglie sono coriace con le punte ad ago e cio’ permette all’acqua in eccesso di fluire facilmente.
Le caratteristiche di caldo e umidita’ rendono queste foreste un ambiente ideale per per i batteri e altri microrganismi, poiche’ questi organismi rimangono attivi tutto l’anno si decompongono rapidamente i materiali che si trovano sul suolo della foresta. In altri ambienti, come la foresta decidua la decomposizione della lettiera fogliare aggiunge sostanze nutrienti al suolo ma nella foresta tropicale pluviale le piante crescono cosi’ in fretta che si consumano rapidamente le sostanze contenute nel tappeto di foglie decomposto, come risultato la maggior parte delle sostanze nutritive sono contenute negli alberi e in altre piante piuttosto che nel terreno. La maggior parte delle sostanze nutrienti che si trovano al suolo vengono lavate dalle piogge abbondanti che lasciano il terreno fertile e acido.
Molte foreste tropicali pluviali hanno solo due stagioni una umida e una secca, foreste pluviali piu’ lontane dall’equatore possono avere quattro stagioni: due umide e due secche, le foreste vicino all’equatore non hanno stagioni, dato che qui principalmente piove tutto l’anno.
Le foreste pluviali sono molto umide, con un’umidita’ che durante il giorno puo’ arrivare all’80%, durante la notte l’umidita’ continua a stare nella foresta, questo fa si che questo bioma sia caldo sia di giorno che di notte.
Comunque piu’ in alto sono queste foreste piu’ c’e’ una diminuzione di temperature fino ad arrivare che le foreste tropicali di montagna, c’e’ una regola concordata per cui le foreste pluviali che si trovano sopra i 300 mt. di altitudine sono di questo tipo, possono avere temperature che scendono fino 1,7◦C, in questa istanza le temperature in queste montagne possono scendere fino a raggiungere il gelo.
Si puo’ dire che una parte della pioggia che queste foreste ricevono e’ legata a fattori climatici locali ma una parte e’ prodotta dalla foresta stessa. Il caldo fa evaporare le foglie di molte piante creando umidita’, quando questa umidita’ sale dal bosco e si raffredda crea nuvole di pioggia, in questo modo la foresta pluviale e’ responsabile di buona parte dell’umidita’ che riceve.
Infine si puo’ aggiungere che la foresta tropicale pluviale e’ uno dei biomi che riceve piu’ energia solare al mondo, come detto queste foreste si trovano vicino all’equatore e in questa zona i raggi del sole arrivano dritti piu’ che di angolo, come accade in tutte le altre zone.
Le creature piu’ abbondanti che si trovano nella foresta pluviale sono gli insetti, per evitare i predatori molti di questi hanno sviluppato forme di mimetizzazione, alcuni assomigliano a spine, altri a rametti o a foglie o a corteccie. Le farfalle generalmente utilizzano un doppio meccanismo di difesa, col primo fanno in modo di assomigliare a foglie morte e se questo non funziona cambiano metodo, se il predatore si avvicina troppo mettono in rilievo il loro colore fino al punto da farlo brillare, sperando che questo stupisca il predatore e dia il tempo di scappare. Questo sistema e’ utilizzato anche da altri animali e ci sono serpenti velenosi che utilizzano i colori brillanti per avvertire i predatori che sono velenosi se consumati. Anche i colori dei predatori pero’ servono alla mimetizzazione, in modo da arrivare vicino alla preda senza che questa se ne accorga, la pantera nebulosa, ad esempio, ha macchie nere per mimetizzarsi meglio nell’ombra. Comunque anche con questi camuffamenti gli animali non sono sempre sicuri di fuggire ai predatori, inoltre devono fare anche i conti con gli uccelli. Molti animali vivono sulle cime agli alberi: bradipi, orsi, scoiattoli giganti, lemuri, istrici, scimmie, ragni, pangolini, tarsi, gibboni, formichieri, e molti altri. Cio’ e’ dovuto al fatto che nelle foreste pluviali la maggior parte del cibo puo’ essere trovato sugli alberi. Qui si trovano anche le foglie che possono essere commestibili, esse comunque sono fatte di cellulosa e questa sostanza e’ difficile da digerire per alcuni animali, cosi’ alcuni di questi hanno sviluppato nello stomaco composti per digerire la cellulosa. Altri animali, come pipistrelli, colibrì, api e vespe, si nutrono di frutta che qui e’ presente tutto l’anno, i colibri’ comunque mangiano anche insetti per le proteine. I lemuri ed altri animali si cibano della linfa degli alberi, specie quello della gomma, per far questo usano i loro denti aguzzi per staccare la corteccia. Ancora, altri animali trovano cibo a livello del terreno. Predatori piu’ grossi come il giaguaro hanno corpo muscolo, denti aguzzi e mascella forte, che utilizzano per sbranare le loro prede. Scorpioni, ragni e qualche serpente utilizzano il veleno per uccidere. Ci sono poi animali che cibandosi rendono un utile servizio a tutta la foresta dato che cibandosi di rami caduti, foglie e altri rifiuti la ripuliscono in parte, sono questi i lombrichi, le termiti, e i batteri.
Il bioma della foresta pluviale si differenza dagli altri per la quantita’ di vita che possiede: la meta’ degli animali e delle piante di tutto il mondo e questo non basta ogni giorno gli scienziati stanno scoprendo nuove piante e animali in questo ambiente.
Questo tipo di foresta e’ presente in Thailandia solo nel sud del paese, partendo da Chunpon.

giovedì 3 febbraio 2011

Thailandia: il clima.

La maggior parte della Thailandia e’ caratterizzata da un clima tropicale umido o da un clima secco tipico delle savane, cio’ in base alla classificazione climatica di Koppen, fanno eccezione il sud e l’estrema punta della regione est che hanno clima tropicale monsonico. Normalmente nel paese le temperature vanno da una media annuale di 39◦C per le piu’ alte, a una media annuale di 19◦C per le piu’ basse.
Il paese ha tre stagioni: la secca o calda, quella delle piogge e la stagione fresca. La stagione calda va da marzo a giugno, quella delle piogge da luglio a ottobre, quella fresca da novembre a febbraio. Questa la classificazione piu’ comune che si puo’ normalmente trovare, altre considerano, senza sbagliare, solo due stagioni la secca e calda e quella delle piogge. Il fatto e’ che la Thailandia centrale ha sempre clima caldo, mentre il nord e il nordest godono di una stagione fresca da novembre a febbraio e del clima piu’ caldo in tutti i mesi che precedono la stagione delle piogge.
Durante la stagione secca, la temperatura aumenta drammaticamente nella seconda metà di marzo, fini ad arrivare a ben oltre 40 °C in alcune zone da metà aprile, quando il Sole passa la Zenith. I monsoni di sudovest che arrivano tra maggio e luglio, tranne al Sud, segnano l'arrivo della stagione delle piogge (fon ruedu), che dura in ottobre e le nuvole che coprono il cielo riducono la temperatura ma l'umidità resta alta e questa stagione è  'calda e appiccicosa' . Novembre e dicembre segnano l’inizio della stagione secca e le temperature di notte sulle alture di tanto in tanto può scendere fino ad avere il gelo. Le temperature cominciano a salire a gennaio, e un sole caldo inaridisce il paesaggio. La stagione secca è più breve nel sud a causa della vicinanza del mare.
Salvo eccezioni minori, ogni zona del paese riceve adeguate precipitazioni, ma la durata della stagione delle piogge e la quantità di pioggia varia notevolmente da regione a regione e con l'altitudine. Le piogge monsoniche disorientano nel sud del paese, dove forti piogge sono possibili anche nella stagione secca. Nel nordest il monsone qualche volta arriva in ritardo o non arriva per niente creando significanti problemi economici a un’area in cui l’agricoltura si basa su un suolo piuttosto povero. Il Nord-Est ha una lunga stagione secca, anche se la stagione secca 2007/2008 e’ durata solo da fine novembre fino a metà marzo. Qui i terreni argillosi con il loro colore rosso, laterite, sono poco densi per trattenere bene l'acqua, che limita il potenziale agricolo di molti raccolti, ma è l'ideale per mantenere l'acqua nelle risaie e nei serbatoi dei villaggi locali. ed e’ questo il motivo per cui a Bangkok, Pattaya, Phuket si ritrovano molte persone originarie del nordest in cerca di lavoro. Il ben drenato, sabbioso terreno della pianura alluvionale del Mekong, grazie alle agli straripamenti di questo fiume è molto fertile, adatto a coltivare prodotti agricoli di cui i principali sono i pomodori, coltivati su scala industriale, il tabacco, e ananas .
In un passato non troppo distante alcune aree, sopratutto in Bangkok, erano soggette a alluvioni annuali nella stagione delle piogge. Importanti sistemi di rifiuto della acque hanno quasi del tutto eliminato questo problema, anche se qualche volta, ogni anno, ci sono inondazioni.
Il Nord segue lo stesso andamento del resto della penisola con la differenza che le estati sono assai piu’ calde e gli inverni assai piu’ freddi, non bisogna pero’ pensare che sia il posto piu’ freddo del paese, dato che questo primato appartiene a Loei, nel nordest. All’inizio del monsone di sudovest, da aprile a maggio, che porta l’umidita’ dall’Oceano Indiano, si verificano spesso improvvisi e furiosi temporali, inaspriti da grandine e da venti di una certa pericolosita’. Il periodo di massima piovosita’ e’ settembre, ma in linea di massima l’estate italiana non risulta del tutto inadatta per un viaggio in questa zona. Il clima e’ piu’ fresco e le piogge non durano mai a lungo. Il monsone di nordest porta aria fredda e secca dalla Cina e apre una stagione con identiche caratteristiche. E’ la stagione migliore per visitare il Nord e questo coincide col picco per quanto riguarda feste, festival e celebrazioni. Dicembre e gennaio registrano le piu’ rigide temperature, ma durante il giorno continua a far caldo ed e’ solo alla sera che si avverte l’esigenza di indossare qualcosa di piu’ pesante. Infine il periodo pre-monsonico, quello che va da fine febbraio a maggio, coincide con lo spostamento del sole attraverso l’Equatore e fa salire il termometro a 40/45◦.


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