A Kanchanaburi il lavoro è ben avviato su tre grandi tratti di terra sequestrati a norma dell'articolo 44.
Sono stati apportati miglioramenti alla terra per rendere ogni appezzamento adatto per vari tipi di allevamento.
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Ovunque
andiate... che i vostri piedi non inciampino, che le vostre braccia non
si indeboliscano e che le vostre parole siano veritiere. Allora le
vostre speranze saranno esaudite e le vostre iniziative avranno successo
(Fabio, da una Preghiera tribale del nord Thailandia).
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venerdì 26 maggio 2017
Thailandia: Il tempio delle tigri destinato a essere restituito agli agricoltori da luglio
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domenica 22 gennaio 2017
Avventura sul fiume Kwai (Kanchanaburi – Thailandia) * Grotte, cascate e case galleggianti Parte 01
River Kwai Adventure * Caves, waterfalls and houseboats Part 01
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sabato 21 gennaio 2017
Avventura sul fiume Kwai (Kanchanaburi – Thailandia) * grotte, cascate e case galleggianti Parte 01.1
River Kwai Adventure * Caves, waterfalls and
houseboats Part 01.1
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venerdì 20 gennaio 2017
Kanchanaburi (Thailandia) – Parco nazionale Erawan + cascate - Parte 3 di 3
Thailand - Erawan Nationalpark + Wasserfälle -
Part 3 of 3
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mercoledì 18 gennaio 2017
Kanchanaburi (Thailandia) – Parco nazionale Erawan + cascate - Parte 2 di 3
Thailand - Erawan Nationalpark + Wasserfälle -
Part 2 of 3
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martedì 17 gennaio 2017
Kanchanaburi (Thailandia) - Parco nazionale Erawan + Cascate- Parte 1 di 3.
'Thailand - Erawan Nationalpark + Wasserfälle - Part 1 of 3.
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sabato 14 gennaio 2017
Kanchanaburi (Thailandia) * "La Ferrovia della Morte" * Parte 4 di 4 * Nella giungla, i campi, le montagne fino al capolinea
Thailand *
"The Death Railway" * Part 4 of 4 * Durch Dschungel, Felder, Berge
zur Endstation
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Kanchanaburi (Thailandia) * "La Ferrovia della Morte" * Parte 3 di 4 * La fase più pericolosa del percorso.
Thailand * "The Death Railway" * Part 3
of 4 * Die gefährlichste Etappe der Strecke
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mercoledì 11 gennaio 2017
Thailandia * "The Death Railway" * Parte 2 di 4 * La fase più pericolosa del percorso
Thailand * "The Death Railway" * Part 2 of 4 *
Reis, Mais und Zuckerrohr
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martedì 10 gennaio 2017
Kanchanaburi - Thailandia * "La ferrovia della morte" * Parte 1 di 4 * Inizio del ponte sul fiume Kwai.
Thailand * "The Death Railway" * Part 1
of 4 * Start an der Brücke am Kwai
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Thailandia Passo delle Tre Pagode (Kanchanaburi e Sangkhla Buri)- confine tra Thailandia e Myanma,Birmania)
Thailand Der Drei Pagoden Pass - Grenze zwischen
Thailand und Myanmar Burma)
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http://fabio-ilmiodiario.blogspot.com/2016/09/thailand-explorer-i-video-di-willi-etges.html
Si fa presente che l'agenzia turistica Chenthay oggi non esiste più Wlly Etges lavora come agente turistico privato e chiunque puo' contattarlo a tale scopo:
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sabato 31 dicembre 2016
Thailandia * * Sanklaburi (Kanchanaburi) zona di confine tra Thailandia e Myanmar
Thailand *
Sanklaburi * Border area between Thailand and Myanmar
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martedì 6 settembre 2016
Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuary.

Inscritto come Wildlife Sanctuary
nel 1974, insieme con l’adiacente Thung Yai Wildlife Sanctuary, insieme, i due siti
sono la più grande area protetta di fauna selvatica in Indocina.
Si trova nella catena Dawna, nel
nord-ovest della Thailandia, copre 2.780 km², l’area è delimitata da Thung Yai
Wildlife Sanctuary a ovest. Huai Kha Khaeng e Thung Yai sono stati aggiunti
congiuntamente al patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1991.
Il santuario ha un gran numero di animali, piante e domi, che per quanto
riguarda diversità di vita non può essere trovato in nessun altro luogo, con
specie sino-himalayane, indo-birmane,
Sundaiche, e indo-cinesi, che vivono nel santuario della fauna selvatica.
Huai Kha Khaeng è prevalentemente
collinare, si compone di foreste di collima sempreverdi, semi-sempreverdi,
latifoglie e bambù con foreste di eucalipti che dominano lerive del fiume.
Il santuario ha diversi grandi
fiumi, circondati da prati.
L'area protetta è
sede di una vasta gamma di animali tra cui grandi mammiferi, uccelli e rettili.
Huai Kha
Khaeng Wildlife Sanctuary è uno dei luoghi più interessanti per vedere la fauna
selvatica in Thailandia. A causa della
relativamente chiara visibilità attraverso la foresta e l'abbondanza di tutti i
tipi di animali questi sono molto facili da individuare.
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Thungyai-Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuaries (Patrimonio dell’Umanità - UNESCO)
Il Santuario della vita selvatica di Thungyai è
un'area protetta in Thailandia nella parte settentrionale della provincia di
Kanchanaburi e la parte meridionale della provincia di Tak. la riserva copre i
sotto-distretti di Rabam e Pa O in Amphoe Lan Sak; Khok Khwai e Kaen Makrut a
Amphoe Ban Rai; Thong Lang a Amphoe Huai Khot; e Mae Lamung di Amphoe Um Phang
a Tak.
E' stata dichiarata riserva naturale nel 1972 ed è
stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1991, insieme con
l'adiacente Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuary. Anche se i due santuari sono
amministrati separatamente, essi sono essenzialmente una sola zona di
conservazione.
Il santuario si trova al confine nazionale
occidentale della Thailandia con la Birmania, nella zona meridionale della
catena Dawna. Si estende a nord est del
Passo delle Tre Pagode in provincia di
Kanchanaburi, Tak e Uthai Thani.
Il Wildlife Sanctuary si estende su una superficie
di circa 369.000 ettari ed è la più grande area protetta in Thailandia, insieme
con l'adiacente Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuary.costituisce l'area centrale
di un complesso forestale occidentale, che rappresenta il più grande
agglomerato di area protetta contigua in Indocina, 622.200 ettari.
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Thungyai Naresuan Wildlife Sanctuary

E' stata dichiarata riserva naturale nel 1972 ed è
stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1991, insieme con
l'adiacente Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuary. Anche se i due santuari sono
amministrati separatamente, essi sono essenzialmente una sola zona di
conservazione.
Il santuario si trova al confine nazionale
occidentale della Thailandia con la Birmania, nella zona meridionale della
catena Dawna. Si estende a nord est del
Passo delle Tre Pagode dal distretto di Sangkhla Buri, in provincia di
Kanchanaburi, e il distretto di Umphang in provincia di Tak.
Il Wildlife Sanctuary si estende su una superficie
di circa 369.000 ettari ed è la più grande area protetta in Thailandia, insieme
con l'adiacente Huai Kha Khaeng Wildlife Sanctuary.costituisce l'area centrale
di un complesso forestale occidentale, che rappresenta il più grande
agglomerato di area protetta contigua in Indocina, 622.200 ettari.
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martedì 31 maggio 2016
Notizie dalla Thailandia del 31/05/16.
Wissanu critica il piano del DSI.
Wissanu dice che l’intermediazione per l’abate è un
errore. - Vice Primo Ministro Wissanu Krea-Ngam ha avvertito il Dipartimento di
Investigazione Speciale (DSI) che rivolgere un appello al Patriarca supremo e
al Consiglio Supremo della Sangha (SSC) per aiutare gli investigatori acon l’abate
Phra Dhammajayo, potrebbe suscitare più conflitti.
Compromesso energia.
Il Consiglio dell’Energia metterà due blocchi
petroliferi nel Golfo di Thailandia all'asta, a seguito di pressioni da parte
dei sostenitori della riforma energia.
Tutte le restrizioni rimangono
Il primo ministro Prayuth Chan-Ocha sostiene che i
politici stanno ancora facendo male e in genere non fanno nulla di buono,
quindi si rifiuta di rilassare ogni divieto per azioni politiche.
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martedì 14 giugno 2011
I parchi nazionali.
La formazione dei parchi nazionali del Paese e’ avvenuta negli ultimi 50 anni circa. Un sistema di santuari naturali fu previsto Wild Animals Reservations and Protection Act del 1960, seguito nel 1961 dal National Park Act che istitui’ il primo parco nazionale, quello di Chao Yai. Oggi i 112 parchi nazionali sono distribuiti da Doi Suthep a nord all’isola Thaleban che confina con la Malesia nel profondo sud, di questi 19 sono parchi nazionali marini che proteggono coste, isole e mare aperto. Oltre a questo sono state create migliaia di aree con divieto di caccia, santuari naturali e riserve forestali, giardini botanici e vivai. Tutto questo copre il 13% del paese, il che significa che la Thailandia ha oggi una copertura forestale fra le piu’ alte al mondo
Tutto questo e’ gestito dal Dipartimento delle Foreste Reali che gestisce con notevole cura il suo patrimonio, anche se in alcuni parchi nazionali, marini e no, continuano ad avvenire abusi, sia per quanto riguarda le costruzioni che la caccia, il taglio e la pesca, l’agricoltura. Sinceramente dopo tanti anni in cui le cose non hanno funzionato, negli ultimi 10/15 anni il governo sta facendo.tutto il possibile per eliminare tutto questo. e lo sta’ facendo con un certo successo. In alcuni casi c’e’ addirittura un eccesso di zelo, vedi piu’ avanti la parte dedicata agli zingari del mare.
I parchi nazionali marini lungo la costa delle Andamane hanno subito subito seri danni dallo tzunami del del 2004, il 5% della barriera corallina e’ andata distrutta sia dalle onde che dai detriti trasportati dalle onde stesse repentinamente in mare, ma il 95% che rimane continua a promettere sogni e meraviglie a chi ama le immersioni.
Nei parchi nazionali ci sono molte strutture per alloggio gestite da Dipartimento delle Foreste e da privati e il grado di comfort varia. Prenotazioni possono essere fatte e pagate in anticipo chiamando il dipartimento in Bangkok al 5794842 o 5790520. I alcuni posti i visitatori devono portarsi proprie attrezzature.
A dispetto dell’abbondanza di parchi nazionali la maggior parte delle persone visitano esclusivamente Khao Yai, Erawan e Saiyoke in Kanchanaburi e Doi Inthanon e Doi Suthep in Chiang Mai.
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giovedì 26 maggio 2011
Ambienti naturali
La Thailandia che da nord a sud ha una lunghezza di 1700 km. e la cui larghezza massima non supera gli 800 km., presenta una grande varieta’ di ambienti naturali: massicci montani coperti di foreste tropicali a nord e ovest; il vasto altopiano di Korat a nordest; fertili pianure alluvionali al centro; lunga dorsale granitica dall’istmo di Kra, regno della foresta equatoriale a Sud. Tutti quest ambienti sono stati profondamente modificati dall’uomo nel corso di secoli. Oggi circa 50,000 kmq. sono stati trasformati in parchi naturali, veri e propri santuari che danno modo di ammirare l’eccezionale ricchezza della fauna e della flora thailandesi. La copertura forestale varia da regione a regione si va da un massimo del 43% nel nord a un minimo del 12% nel nordest. Circa la meta’ di tutte le foreste della Thailandia sono foreste pluviali e sono tutte nel sud. La foresta monsonica insieme ad altre zone che hanno un misto di foresta monsonica e foresta pluviale, rappresenta un quarto della copertura forestale. Il rimante quarto di copertura forestale e’ dato da foreste paludose di acqua dolce nella regione del delta, foreste che crescono in mezzo a terreno accidentato, i karst sia del nord che del sud; le mangrovie del sud e foreste di pini ad alte altitudini nel nord. La provincia con piu’ copertura forestale e’ Chiang Mai, seguita da Kanchanaburi.
I principali ambienti della Thailandia sono:
● Ambiente marino.
● Mangrovie. Le mangrovie si sviluppano lungo le coste paludose e sono formate da paleutevieri, le cui lunghe radici proteggono il terreno dall’erosione.
● Savana. Piuttosto rare, sia le savane che le distese erbose, fonte di nutrimento degli erbivori delle foreste. Si ritiene che la formazione di queste zone un tempo alberate sia stata causata dalle troppe frequenti culture a debbio.
● Foresta tropicale monsonica. Richiede una distinta stagione secca di tre mesi o piu’. E’ la foresta in cui le piante perdono le foglie durante una parte di questa stagione..
● Foresta pluviale. Si sviluppa dove la pioggia cade per piu’ di 9 mesi all’anno
● Foresta decidua. Le fitte foreste della Thailandia settentrionale in cui abbonda il teak presentano questa tipologia, di formazioni vegetali a foglia caduca.
● Foresta rada. Queste foreste con alberi decidui, in genere non molto alti, che crescono su un tappeto erboso coprono ancora certe zone del Nord e dell’Est.
● Foresta sempreverde di collina. Verso gli 800 metri di altitudine compaiono foreste dense, piu’ basse e piu’ fitte di quelle sempreverdi di pianura. Nel sottobosco abbondano i palmizi.
● Foresta di bambu’. I bambu’ che formano vere e proprie foreste crescono in genere nelle zone disboscate e hanno un fogliame cosi’ denso da impedire la comparsa di ogni altra forma di vegetazione.
● Foresta sempreverde di montagna. Al di sopra dei 1500 mt. Gli alberi piu’ piccoli e piu’ ramificatisi coprono di muschi e licheni. La cupola forestale e’ assai meno fitta rispetto a quella delle foreste sempreverdi che crescono a altezze inferiori.
La Thailandia supporta quindi una grande varieta’ di habitat per flora e fauna. Le foreste che rimangono, quasi tutte all’interno di parchi nazionali, sono la decidua e la tropicale monsonica che sono nel centro, nel nord e nel nordest del paese; nel sud della Thailandia, dove le stagioni sono meno distinte e le piogge piu’ pesanti, si trovano la foresta pluviale e le relativamente abbondanti foreste di mangrovie, lungo le coste vicino alle bocche dei fiumi e nei pressi dei faraglioni di roccia calcarea.
Come e’ successo in Italia negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, con la crescente disponibilita’ di posti di lavoro, negli ultimi decenni la popolazione rurale della Thailandia ha avuto un declino da circa il 90% del 1950 al 70% odierno. Molto di questo cambiamento e’ occorso durante gli ultimi 20 anni. Per la maggior parte del secolo passato tuttavia di portare il maggior numero di foreste e zone paludose possibili sotto coltivazione. Questa politica fu accellerata negli anni ’60 e ’70 quando il governo con il supporto della Banca Mondiale incoraggio’ l’esportazione dei prodotti agricoli. Gli agricoltori in conseguenza di questo occuparono grandi aree di foreste ripulite commerciandone il legno. Piu’ tardi il governo provvide loro crediti e sussistenze. Con l’aumentop della popolazione thailandese persone senza terra e famiglie povere continuarono a migrare occupando sempre piu’ aree ai confini delle foreste, ripulendone la terra per ottenere prodotti agricoli. Dal 1980, con il rapido aumento della popolazione e con la politica governativa di sostegno alle esportazioni commerciali agricole e’ stato stimato che 10 milioni di persone costruirono fattorie su terre che nel 1964 erano state dichiarate Riserve Nazionali Forestali. Tanto che in accordo con l’Istituto di Ricerca per lo Sviluppo Thailandese piu’ del 20% dei villaggi del paese si trovano in Riserve Forestali Nazionali.
Per risolvere il problema degli insediamenti nelle aree forestali il Reale Dipartimento delle Foreste comincio’ il Programma dei Villaggi Forestali che sosteneva gli abitanti delle foreste attraverso attivita’ di wellfar come istruzione, cooperative agricole e la distribuzione di terre forestali sia per l’agricoltura che per l’insediamento. Nel 1979 il governo approvo’ un programma che dava diritto di avere agli abitanti di queste zone certificati di usofrutto non vendibili, chiamati Sithi Tham Kin o Sor Tor Kor che significa “Diritto alla fattoria”. Questo programma era animato dal fatto che si voleva fornire ciascuna famiglia con un terreno di almeno 15 rai, utilizzabile per le coltivazioni e in questo modo furono allocati 48,000 km². Questo programma pero’ non incontro’ il favore popolare dato che i documenti non permettevano l’accesso al credito, diversamente da altri tipi di proprieta’ dei terreni che sono vendibili come il Cha-node e il Nor Sor Sam, che conferiscono un pieno diritto di proprieta’.
Nel 1982 il Programma di Riforma delle Terre Agricole rimpiazzo’ il Sor Tor Kor. Il Reale Dipartimento delle Foreste trasferi’ 70,848 km² di degradate Riserve Forestali Nazionali al Dipartimento Nazionale per la Riforma dei Terreni agricoli perche’ fossero distribuiti agli abitanti delle foreste. Con l’Atto di Riforma delle Terre erano sempre emessi certificati di usofrutto ma con essi ai poteva richiedere un prestito alla Banca per l’Agricoltura e le Cooperative.
Insieme a questi tre programmi principali ci furono alla fine degli anni ’80 e agli inizi degli anni ’90 diverse risoluzioni che riguardavano coloro che abitavano nelle riserve forestali nazionali.
Con cio’ mentre l’aespansione della politica agricola contribui’ allo sviluppo di una grande popolazione rurale e rese forte il settore agricolo, la stessa politica permetteva insediamenti in terre non occupate esacerbando la rapida deforestazione della Thailandia. In risposta il governo sviluppo’ politiche dirette a proteggere le acque e le terre forestali. In alcuni casi gli insediamenti furono spostati da riserve forestali ad aree piu’ basse, ma questi spostamenti, compresi quelli di minoranze etniche apri’ queste terre all’occupazione illegale di altri piu’ potenti, privati interessi economici.
Negli anni ’80 e ’90 il rapido sviluppo industriale della Thailandia trasformo’ il paese in una delle economie piu’ forti dell’Asia. I poveri agricoltori delle campagne furono capaci di trovare lavoro in aree urbane e la migrazione dalle campagne alle citta’ crebbe rapidamente. Inizialmente i lavoratori delle campagne si accontentarono di aumentare i loro introiti prestando lavoro part-time durante la secca stagione non agricola. Piu’ tardi un crescente numero di agricoltori vendette la propria terra per trovare un impiego permanente nelle citta’ o svilupparono metodi agricoli che permisero loro di spendere un maggior ammontare di tempo nel lavoro urbano, ritornando solo nei periodi critici della raccolta dei prodotti. Questo spostamento da popolazione rurale a popolazione urbana tese ad alleviare alcune delle pressioni sulle rimanenti foreste. Aree forestali che erano state spogliate intensivamente per i legni pregiati o la legna da ardere furono capaci di rigenerare. Anche lo spostamento dalla legna da ardere all’elettricita’ e ai gas naturali contribuirono significativamente a una rigenerazione delle foreste.
Dopo aver distrutto i suoi ambienti per anni, oggi le autorita’ mostrano un crescente interesse per i problemi ambientali. Molti governanti locali hanno introdotto leggi che limitano un fare troppo disinvolto sia nel settore turistico che in altre attivita. A Ko Samui, ad esempio. Si potranno continuare a costruire alberghi ma nessuno di essi dovra’ essere piu’ alto della cupola di una palma di cocco. Cosi’ lo sviluppo dei resort potra’ essere piu’ in stile mescolandosi all’ambiente locale piuttosto che alterarlo. La raccolta delle conchiglie e dei coralli e’ stata bandita, in zone fuori della costa ora la pesca e’ vietata. Una piu’ forte politica dei parchi nazionali, dove avveniva molto del taglio illegale e della caccia e’ stata varata. Infine il sorgere dell’ecoturismo nel paese ha fatto nascere la nozione che si possa ricavare denaro dal turismo senza distruggere una foresta pluviale per costruire un brutto albergo.
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